DI ENRICO GALOPPINI
Riceviamo e volentieri pubblichiamo
Quale sia il “significato” di una sparatoria a Bruxelles nei pressi del Museo ebraico e della Sinagoga (1), che stando alle prime notizie avrebbe provocato almeno tre morti alla vigilia delle elezioni europee, è presto detto: “Europei, state attenti, comportatevi bene”. Cioè, “votate quelli giusti”.
I “media” riferiscono all’unisono ed ossessivamente di un “attacco antisemita” (questo deve stampigliarsi bene nella mente, anche se non si sa chi sono le vittime), ed i politici belgi per primi, tra cui il ministro degli Esteri che si trovava proprio nei paraggi a bere un caffè con la moglie, si sono detti “sconvolti”.
Renzi (2) non ha mancato di dire la sua, parlando di “barbarie nel cuore dell’Europa (3) in un momento così delicato per il nostro progetto comune”, citando “odio e violenza che covano”. Forse un nemmeno troppo velato riferimento al “violento” Beppe Grillo che rischia seriamente di farlo a brandelli – elettoralmente parlando – il giorno dopo?
Alcuni rappresentanti della locale “comunità ebraica” hanno fatto esplicito riferimento ad un altro comico con le idee molto chiare e senza peli sulla lingua entrato in politica ed additato come “antisemita” (Grillo non s’illuda: lo tengono d’occhio) (4): il “seminatore d’odio” Dieudonné, che nei giorni scorsi aveva suscitato il solito can can mediatico proprio in Belgio (5).
Intendiamoci, un atto del genere è sempre e comunque un gesto vile e criminale, chiunque ne sia il bersaglio, ma se vogliamo andare oltre l’aspetto emotivo (su cui punta il sistema) dobbiamo interrogarci sul luogo e la tempistica dell’accaduto, che sommati alla tipologia dell’obiettivo scelto non possono non destare inquietanti interrogativi.
Siamo infatti alla vigilia di elezioni europee (già cominciate per la verità in alcuni Stati) che stando alle previsioni danno gli “euro-scettici” in forte avanzata se non addirittura come vincitori in qualche Paese dell’Unione.
Quest’Unione Europea piace sempre meno alla gente: complici una moneta senza senso e l’afflusso sempre più massiccio ed irrazionale di “migranti”, la disoccupazione avanza, mentre il “rigore” soffoca la vita delle persone; così i decantati “diritti” che questa Europa avrebbe dovuto garantire ai suoi cittadini hanno lasciato il posto ad una “crisi” permanente che non sembra dispiacere affatto agli “eurocrati”, per i quali le “crisi” e le cessioni di sovranità sono passi avanti verso l’Europa, gli Stati Uniti d’Europa (Monti dixit).
Il Parlamento Europeo per il quale si è chiamati a votare conta poi come il famoso due di picche quando briscola è cuori, mentre “la Commissione” è intoccabile e sottratta ad ogni forma di controllo e di valutazione popolare. Siamo commissariati e non è un mistero. Comunque sia, veder salire la percentuale di europarlamentari dissidenti o in aperta rottura verso le linee dell’UE, col relativo significato politico di tale risultato elettorale e la prospettiva di defezioni dalla “zona euro” da parte di qualche importante Paese, non devono entusiasmare molto le élite europeiste.
Bisogna anche tenere bene a mente l’ideologia che sovrintende a tutto il “progetto europeista”: gli europei – oltre ad essere gli unici colpevoli d’ogni nefandezza in giro per il mondo – sarebbero solo buoni a scannarsi tra di loro, quindi va imposta loro una “pace perpetua” attraverso l’Unione Europea. Oltretutto, quando gli europei erano liberi di non essere “europeisti” si sono macchiati del crimine assoluto chiamato “Olocausto”.
Cerchiamo così di capire perché, proprio ora, un “attentato antisemita”.
Una cosa del genere, oltre a dare fiato alle trombe di chi mette costantemente in guardia dai “nazionalismi” e dai “rigurgiti fascisti e antisemiti” e che adesso avrà buon gioco nel presentarsi come “moderato” e unico garante nei confronti di ogni “estremismo”, mira ad influenzare a livello inconscio gli elettori europei, che “educati” dalla scuola, dai media e dalla cultura all’autoflagellazione di sé e a considerarsi come eterni “colpevoli” (la “cultura della memoria”) subiranno un condizionamento subliminale, un ricatto moralistico, al momento di dire “no” a questa Europa delle banche e della camicia di forza chiamata “euro”.
Un’Europa, oltretutto, i cui Paesi sono stati ficcati a forza, uno ad uno , in una “alleanza” (la Nato) che con la “moneta unica” completa il carcere vero e proprio costituito da questa “Unione” che ora i suoi fautori vedono minacciata dal montante voto di protesta.
Ma non è tutto. Quest’attentato ad orologeria, arriva mentre il Papa sta accingendosi a rendere visita alle autorità israeliane e palestinesi, pertanto dovrà soppesare, più di quanto non avrebbe fatto, ogni sua affermazione, altrimenti verrà impallinato dai “media”, che tutto sono tranne che filo-cattolici.
Anzi, dovranno tutti, dai religiosi ai politici, fare atto di contrizione per non aver tenuto “alta la guardia”, non aver “vigilato” abbastanza su questa “deriva antisemita” che sta travolgendo l’Europa, al punto che un deputato ebreo belga ha affermato: “Per gli ebrei questo è un posto molto difficile dove vivere, non a caso molti giovani ebrei stanno lasciano il paese”.
Non si rende conto questa signora (nientemeno che “presidente della lobby europea delle donne”!) che è l’intero territorio dell’Unione Europea ad essere diventato “un posto molto difficile dove vivere” per tutti quanti?
E lo è proprio perché quelli della sua combriccola spadroneggiano con una moneta di cui detengono l’assoluto potere e dettano legge con le loro fanfaronate ideologiche senza capo né coda. Ma lei – al contrario di noi “poveri cristi” – non avrà problemi, perché potrà sempre emigrare nella sua vera patria, esibendo il passaporto cortesemente concesso dalle stesse “autorità” che verosimilmente sono ben informate su questo recente “attentato antisemita”.
Come che vadano queste elezioni europee, la verità – al di là dei poveretti che ci hanno rimesso la pelle – è che gli eurocrati sono con l’acqua alla gola se devono ricorrere a questo consumato vecchio trucco.
Enrico Galoppini
24.05.2014
2) http://www.stampalibera.com/?a=27070
3) http://www.repubblica.it/esteri/2014/05/24/news/bruxelles_sparatoria_sinagoga-87078793/?ref=HRER3-1
4) http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=45248
5) http://www.lemonde.fr/europeennes-2014/article/2014/05/04/belgique-un-congres-controverse-de-dieudonne-et-alain-soral-interdit_4411297_4350146.html