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IL “TIPO TEFLON” DEI TITOLI SPAZZATURA DIETRO LA RIVOLUZIONE EGIZIANA

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A cura di Davide
Il 19 Febbraio 2011
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DI MAIDHC O CATHAIL
dissidentvoice.org

Il 9 febbraio, Al Jazeera ha mandato in onda un episodio della sua serie People and Power intitolato “Egitto: i Semi del Cambiamento”.” Il programma offre un eloquente sguardo dietro le quinte ad un nucleo di attivisti dell’April 6 Youth Movement che ha giocato un ruolo cruciale nella rivoluzione non-violenta in Egitto.

“Questa non è una rivolta spontanea,” ha sottolineato la reporter Elizabeth Jones. “La rivoluzione va avanti da tre anni.” La chiave del successo, apprendiamo, è stato l’ordine che i leader dell’April 6 hanno ricevuto dai veterani di gruppi come l’Otpor, il movimento studentesco che
fece cadere il presidente serbo Slododan Milosevic.

Il logo del Movimento del 6 aprile su FacebookSrdja Popovic, uno dei leader di quella rivoluzione, ci dicono, “ha condiviso la sua esperienza di prima mano con l’April 6.” Mohamed Adel, uno dei leader dell’April 6, descrive il suo allentamento in Serbia nelle tattiche di resistenza non-violenta, compreso “come organizzare e far uscire le persone in strada.” Ha riportato video e sussidi didattici per contribuire ad allenare gli altri leader, che vengono mostrati a “dirigere la rivolta dall’inizio.”

Dall’espulsione di Milosevic nel 2000, Popovic è stato occupato a diffondere il vangelo del conflitto non-violento. Nel 2003, ha fondato il CANVAS – Centre for Applied Nonviolent Action and Strategies [Centro per l’Azione e le Strategie Non-violente Applicate, ndt] a Belgrado. Stando a quanto riportato , per la primavera del 2010, il giramondo serbo aveva “cinque rivoluzioni al suo attivo.” In un pezzo del Mother Jones, Nicholas Schmidle scrive: “CANVAS fece un inizio impressionante, allenando gli attivisti pro-democratici in Georgia, Ucraina e Libano che procedettero alla guida, rispettivamente, delle rivoluzioni delle Rose, degli Aranci e del Cedro.”

Ma chi paga tutto questo? Schmidle, un membro della New America Foundation collegata a Soros , cita Popovic: “CANVAS è ‘al 100% indipendente da qualsiasi governo’ ed interamente finanziata da donatori privati.” Tuttavia un profilo del LA Times di Nini Gogiberidze, un impiegato georgiano della CANVAS, afferma che il gruppo è in parte finanziato dall’organizzazione filo-governativa Freedom House . “Gogiberidze,” aggiunge il Times, “è tra i rivoluzionari di ‘velluto’ della Georgia, un gruppo di attivisti occidentali e locali che formano una robusta società pro-democratica nel paese del Caucaso – è talmente finanziato dal filantropo americano George Soros che un analista chiama la nazione Sorosistan.”

CANVAS lavora a stretto contatto con l’ICNC – International Center for Nonviolent Conflict [Centro Internazionale per il Conflitto Non-violento, ndt], con il quale ha condiviso
un certo numero di membri dello staff – compreso il Dr. Stephen Zunes , che ha collaborato con la CANVAS nell’allenamento degli attivisti egiziani. Fondato nel 2002, l’ICNC è interamente finanziato da Peter Ackerman, il suo presidente fondatore. Inoltre Ackerman, che ha presieduto la commissione della Freedom House dal settembre 2005 al luglio 2009, finanzia indirettamente la CANVAS.

La ricchezza di Ackerman deriva principalmente dal suo periodo alla Drexel Burnham Lambert, la banca di investimenti di Wall Street che è stata costretta alla bancarotta nel febbraio 1990 a causa del suo coinvolgimento in attività illegali nel mercato dei titoli spazzatura. Come speciale collaboratore ai progetti del re dei titoli spazzatura Michael Milken, Ackerman ci ha guadaganto parecchio . Nel 1988 da solo, si è portato a casa un salario di 165 milioni di dollari per il suo ruolo critico nel finanziamento del leverage buyout da 26 miliardi di dollari della Kohlberg Kravis Roberts della RJR Nabisco. Ma quattro mesi prima che la Drexel cadesse in bancarotta, Ackerman “batté una ritirata fortuitamente tempestiva” all’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici di Londra. Mentre il “re” veniva condannato a 10 anni per frode di titoli, “il più pagato di tutti i tirapiedi di Michael R. Milken” uscì come “il grande vincitore” con una fortuna di circa 500 milioni di dollari – inducendo uno dei suoi ex colleghi a reclamare: “Peter Ackerman è il vero tipo Teflon [espressione per indicare qualcuno a cui scivola tutto addosso, ndt].”

Essendo scappato con successo dal “tanfo della Drexel,” Ackerman ha completato quello che Business Week ha chiamato “un’improbabile trasformazione retroattiva da promotore di titoli spazzatura a borsista.” Prima dei suoi exploits finanziari, aveva scritto la sua tesi di dottorato sotto la guida di Gene Sharp, l’accademico di Harvard le cui teorie sulla lotta non-violenta hanno ispirato i rivoluzionari di velluto. Infatti, mentre lavorava ancora per Milken, Ackerman stava finanziando la Albert Einstein Institution di Sharp. Secondo il Wall Street Journal, “gran parte dell’arsenale teoretico della ICNC e della Canvas è ripreso dagli scritti del signor Sharp.”

Come parte del suo contributo alla rivoluzione globale, Ackerman ha collaborato alla produzione di due documentari sul conflitto non-violento e persino di un video game sul cambiamento di regime. Il suo video sul rovesciamento di Milosevic da parte della Otpor ha giocato un ruolo cruciale nel successo della georgiana rivoluzione delle Rose, che ha portato il protetto di George Soros Mikheil Saakashvili alla presidenza nel 2004. Ogni sabato per mesi, rete televisiva sostenuta da Soros ha trasmesso “Buttare Giù un Dittatore”.

Come ha detto un attivista al Washington Post, “la cosa più importante è stato il video. Tutti i dimostranti conoscevano a memoria le tattiche della rivoluzione di Belgrado perché avevano mostrato [il video]… Tutti sapevano cosa fare.”

Ad un certo punto del programma di Al Jazeera, Ahmed Maher, “il principale istigatore di questa rivoluzione,” rivela la stretta collaborazione del suo gruppo con Mohamed ElBaradei (trad.it), l’ex capo dell’IAEA – Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, che è tornato al Cairo il 27 gennaio. “Fin dal principio,” ha affermato, “l’April 6 Youth Movement è stato alleato con i gruppi che cooperavano con ElBaradei quando è tornato in Egitto.” Fino al suo opportuno ritorno, ElBaradei e la moglie di Peter Ackerman, Joanne Leedom-Ackerman , erano entrambi stati membri della commissione dell’ICNC finanziato da Soros.

E per coloro che credono che Israele sia puramente preoccupata della prospettiva di un “cambiamento democratico” a sud del confine, la partecipazione di Ackerman ad una tavola rotonda intitolata “La Sfida dell’Islam Radicale” alla Conferenza di Herzliya del 2008 con Uzi Landau — il Ministro per la Sicurezza Interna di Ariel Sharon ed attuale membro del Knesset per il partito Yisrael Beiteinu di Avigdor Lieberman — dovrebbe dargli del tempo per pensarci.

Maidhc Ó Cathail
Fonte: http://dissidentvoice.org
Link: http://dissidentvoice.org/2011/02/the-junk-bond-%E2%80%9Cteflon-guy%E2%80%9D-behind-egypt%E2%80%99s-nonviolent-revolution/
18.02.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di ROBERTA PAPALEO

LEGGI ANCHE:   ELBARADEI: L’UOMO DI SOROS AL CAIRO

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