DI MAX PARISI
ilnord.it
Siamo venuti a sapere da fonte interna ed autorevole del ministero competente, che il Tesoro italiano sta accumulando una riserva di denaro liquido superiore al momento attuale ai 92 miliardi di euro – con l’obbiettivo di raggiungere i 150 entro fine anno – in vista del tracollo della valuta unica europea.
Immagino non sia sfuggito ai più che Banca d’Italia abbia comunicato l’ammontare del debito pubblico, arrivato a 2.166,3 miliardi, e che il motivo dell’impennata sia anche da addebitare agli oltre 14 miliardi accantonati proprio dal Tesoro. Quasi quindici, per la precisione. Perchè?
Perchè far crescere il debito per accantonare contanti? Che senso ha? Da notare che nel 2013 la scorta di liquidi di questa funzione centrale dello Stato era molto inferiore: 62,4 miliardi. Ebbene, in un anno è cresciuta del 50% dell’importo precedente. Non si tratta di aggiustamenti di cassa. Quelli, si contano con le virgole.
Qua siamo di fronte a una strategia precisa: accantonare un vero “tesoro” nelle casse del Tesoro. E un tesoro in euro, proprio quando la macchina dello Stato ha un disperato bisogno di denaro, ha senso solo se lo si ritiene strategico, così importante da dover aumentare ancor di più il buco complessivo dello Stato.
E’ evidente che l’Italia nel suo piccolo stia correndo ai ripari. Si sta cercando di accumulare contanti per provare a impedire l’insolvenza che s’innescherà non appena arriverà l’autunno. Le previsioni fatte dal governo Renzi sono completamente sbagliate. Non per niente, lo stesso Renzi ha concesso un’intervista al Corriere della Sera con la quale ha tenuto a “smentire” voci mai girate ufficialmente – e allora perchè smentirle? – di un possibile “commissariamento” dell’Italia da parte della Troika UE.
E le previsioni errate stanno creando una voragine nei conti pubblici, per ora tenuta nascosta. Alcuni quotidiani hanno scritto 24 miliardi di buco nei conti. Altri giornali si sono spinti a parlare di “manovra autunnale”. La verità è un’altra.
In autunno, con ogni probabilità nel mese di ottobre, sarà chiaro il piano, l’exit strategy allo studio nelle cancellerie europee per far terminare l’euro in Italia, Francia, Spagna, Portogallo e Grecia.
La recessione non sta dando tregua e i dati sono tutti convergenti: l’Europa dell’euro è avviata a un inasprimento della crisi, ora arrivata ad aggredire il cuore della macchina economica europea: la produzione industriale. E’ in forte calo ovunque sia in circolazione l’euro.
Ed anche i fondamentali sono da brivido: quando i BTP italiani arrivano a rendere circa come i titoli di stato degli Stati Uniti d’America, voi capite che sta accadendo qualcosa di folle. La follia consiste nel tenere artificialmente in equilibrio valori finanziari che sarebbero del tutto squilibrati, se affidati al mercato o se si preferisce, se rispecchiassero davvero la realtà.
Quindi, che accadrà questa estate? Rimarrà tutto com’è ora o s’inizierà a vedere all’orizzonte la tempesta? Francamente, ho la netta sensazione che questo agosto sarà molto – molto – simile all’agosto del 2008.
Poi, il 15 settembre arrivò il crac della Lehman Brothers. E il 15 settembre 2014 riapriranno le porte del Parlamento dopo la pausa estiva…
Max Parisi
Fonte: www.ilnord.it
Link: http://www.ilnord.it/f-156_Il_Tesoro_italiano_sta_accantonando_una_montagna_di_soldi_in_previsione_del_crac_delleuro
14.07.214
Cosa Si Nasconde Dietro L’Enorme Aumento del Debito Pubblico? Uno Scudo Anti Crisi (Utile Anche per Uscire dall’Euro? PIÙ CHE ALTRO PER RIMANERCI)
Occhio a fare titoloni troppo forti sul abnorme aumento del debito pubblico italiano:
Cominciamo dai dati crudi: siamo a 2166 mld di euro, ovvero se consideriamo (con ottimismo) 1570 mld di PIL per il 2014, un rapporto debito/Pil di 137,9%.
Un numero impressionante che per le ragioni che vi spiegherò potrebbe anche crescere e non poco nei prossimi mesi fino ad arrivare oltre il 140% del PIL.
Il punto è capire perchè, ovvero dove cavolo vanno a finire tutti quei soldi chiesti a prestito.
In parte vanno a finire per tappare i buchi consueti che fa lo Stato Italiano, ovvero il fabbisogno (entrate-uscite):
Ma il fabbisogno cumulato da inizio anno fino a Maggio (link) è di 48,2 mld, mentre il Tesoro ha emesso maggior debito pubblico di quello rimborsato per 96,6 mld.
Dove cavolo sono andati a finire quei soldi, cioè ben 48.4 miliardi di euro?
In Cassa.
Si proprio così, lo Stato Italiano (giustamente mi permetto di dire) sta facendo cassa sfruttando la fiducia globale su tutto ciò che è Euro (cioè targato Mario Draghi) e sta “comprando” moneta comune a tassi bassissimi, e li mette in cassa.
A Maggio 2014 lo Stato Italiano ha circa 30 miliardi di euro in più in cassa di quanti ne aveva a Maggio 2013, aumento che in parte spiega la crescita esponenziale ed anomala del debito pubblico.
Parliamo di 92,2 miliardi di euro di disponibilità liquide, una cifra MAI VISTA per questo tipo di utilizzo.
Ora, la domanda che dobbiamo farci è perchè?
Cioè perchè l’Italia si riempe di Cash.
La risposta di primo livello è piuttosto semplice:
Il Tesoro pensa di fare un affare a farsi prestare soldi a tassi così bassi perchè:
- Pensa che i tassi in un futuro non troppo lontano saliranno e dunque potrà ricomprarsi debito a buon mercato con la cassa a disposizione
- Pensa che visto il basso costo, sia una buona idea costruirsi una assicurazione in caso di ritorno di tensioni sullo spread
- Pensa che a breve possa esserci un shock valutario (ho detto fuori dall’Euro, piaccia o no all’Italia?)
Quindi attenzione.
Il Blog, Il Nord (solo leggermente anti Euro…. giusto un goccino, ecco, non esattamente un’opinione equilibratissima) sobriamente scrive… (vedi articolo sopra, ndr)
Non credo che il tesoro si aspetti la fine dell’Euro, ma è verosimile che a questi tassi una assicurazione per i giorni di pioggia se la stia costruendo, anche perchè i cattivi tedeschi di fronte a tanta liquidità avrebbero difficoltà a colpire la povera incolpevole Italia (sempre e comunque monda da ogni responsabilità e in balia della malvagità altrui).
Quei soldi avrebbero fatto un gran comodo nel 2011, anzi avremmo potuto ricomprarci debito a prezzi di saldo.
p.s. dovremmo ringraziare il sig. Draghi per questa opportunità, io credo. E penso che la decisione di questo firewall anti crisi sia stato suggerito proprio dalla BCE. Al contrario di quanto scrive il Nord, tutto questo denaro che il mondo generosamente ci ha prestato rafforza la posizione dell’Italia nell’Euro. Non viceversa. Alla fine come sempre, un eventuale uscita del nostro paese sarà sempre e solo una decisione politica NOSTRA. E non pare, me lo si consenta, che l’elettorato italico abbia la ben che minima intenzione di votare partiti anche solo lontanamente anti euro. Anzi tutto il contrario, abbiamo al potere il partito più fieramente pro-euro del continente e con più consensi interni in assoluto. (lo so fa maluccio farlo notare)
Paolo Rebuffo
Fonte: www.rischiocalcolato.it
14.07.2014