L’avevano data per spacciata, convinti che colpita dalle sanzioni sarebbe andata in default nel giro di poche settimane, e invece per il momento la Russia è ancora lì, forte delle sue posizioni e convinta delle scelte fin ora fatte.
A darle ragione oltretutto, la costante crescita del rublo, che ieri sera, lunedì 28 marzo, ha chiuso in rialzo per il sesto giorno di fila.
Secondo quanto riportato dalla borsa di Mosca infatti, il dollaro ha chiuso a 89,75 rubli, scendendo di 6,25 rubli in un giorno. Peggio ha fatto l’euro, che ieri alla chiusura delle contrattazioni era scambiato a 96,6 rubli, dopo essere sceso di 8,4 rubli durante la giornata.
Per gli analisti, parte della fiducia nella moneta russa deriva dalle aspettative per i colloqui che si stanno svolgendo oggi, martedì 29 marzo, a Istanbul. A ciò si aggiunge la ferma presa di posizione del Cremlino di farsi pagare dai paesi ostili gli approvvigionamenti di gas in rubli.
Il mondo multipolare sarà anche multivaluta? Probabilmente si. Se gli Stati Uniti perdono la loro posizione di egemonia, nessuna superpotenza accetterà più il predominio del dollaro.
Massimo A. Cascone, 29.03.2022