IL POTENZIALE PETROLIFERO CUBANO – E’ UN MOTIVO PLAUSIBILE PER TOGLIERE L’EMBARGO ?

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FONTE:VIABLEOPPOSITION (BLOG)

Lo scongelamento delle relazioni tra USA e Cuba dopo 50 anni di embargo senza senso è interessante, in particolare considerando che gli investimenti statunitensi che erano stati nazionalizzati nel 1959 potrebbero ad un certo punto essere di nuovo aperti ad aziende di base negli USA. In qualità di geologo del petrolio e di cinico di prima categoria, la mia mente ovviamente se ne va al greggio, l’idrocarburo che lubrifica l’economia mondiale.

Sotto attuale embargo, Cuba non può accedere alla tecnologia statunitense per trivellare e preservare l’ambiente.

L’embargo proibisce l’esportazione e reimportazione di articoli che contengano più del 10% di componentistica statunitense secondo la Regola De Minimus sezioni 734.4 e 736.2 (b)(2) della Regolamentazione dell’Amministrazione sull’Export (EAR). Ciò che è particolarmente interessante circa l’embargo è che Washington si è rifiutata di permettere una deroga alla prevenzione dell’estrazione statunitense anche se l’amministrazione nel 2012 Obama aveva dato grande peso alla potenziale estrazione di greggio derivante da trivellazioni nella zona del confine marittimo tra USA e Cuba.

Diamo un’occhiata al potenziale idrocarburico di Cuba. Secondo l’Energy Information Administration, , Cuba nel 2012 ha prodotto 51.000 barili di greggio al giorno e ne ha consumati 151.000, il gap tra domanda è offerta è colmato importando petrolio dal Venezuela.

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Ecco un grafico che illustra la produzione giornaliera cubana dal 1980 al 2013.

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Questo è un grafico che mostra il consumo di greggio dal 1980 al 2013

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A gennaio 2013 Cuba aveva riserve di greggio provate per 124 milioni di barili. Qui c’è una mappa che mostra le principali caratteristiche geologiche degli attuali giacimenti sfruttati

Qui c’è una tabella dei principali giacimenti petroliferi cubani, l’anno di scoperta, la qualità del greggio e le statistiche di estrazione di ognuno

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E questa è una mappa delle aree appaltate per ricerche petrolifere e le aziende coinvolte, datata 2012.

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Noterete la cospicua assenza di qualsivoglia multinazionale statunitense.

L’area dal maggiore potenziale a Cuba è chiamata il Bacino Cubano del Nord. È situato nel Golfo del Messico lungo il lato nord dell’isola. Il Centro per gli Studi Geologici negli Stati Uniti (USGS) ha diviso il bacino in tre parti, come mostrato nella mappa:

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È importante ricordare che la geologia dell’area dei caraibi è molto complessa, rendendo complicato ricostruire con precisione la storia geologica della regione.

Il petrolio si è formato nel Bacino Cubano del Nord come risultato di una spinta di carico (spinta laterale sulle rocce) di rocce cariche di petrolio del giurassico e cretaceo durante la formazione della North Cuba Fold and Thrust Belt. Mentre le rocce della placca caraibica erano spinte a nord e il bacino dello Yucatan si apriva, si sono scontrate con il margine statico meridionale della placca nord american, creando una complessa serie di strutture in cui sono migrati i fluidi petroliferi. Questa sezione di taglio vi dà un senso della complessità geologica del Bacino Cubano del Nord.

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Qui ci sono due linee sismiche che dimostrano la complessità delle faglie:

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Guardiamo a ciascuna delle tre aree identificate:

1) The North Cuba Fold and Thrust Belt: questa zona è principalmente costiera. È la regione che contiene tutti i giacimenti di gas e petrolio attualmente sfruttati. La storia strutturale della zona è molto complessa, con molti ripiegamenti e faglie spesso separate le une dalle altre. Il greggio di queste riserve è abbastanza pesante (20 gradi API circa) probabilmente a causa della biodegradazione dovuta alla scarsa profondità. Uno dei più grandi operatori in quest’area è la canadese Sherritt International, che lavora con Cuba da più di 20 anni. Sherritt sta producendo 20.042 barili al giorno (dato 2013) e ha scavato più di 195 pozzi dal 1992.

2) The North Cuba Foreland Basin: questa zona è tutta al largo. Secondo un’analisi del 2008 dell’USGS solo un pozzo è stato scavato in quest’area dalla Repsol nel 2004. Dal pozzo è stato estratto greggio di alta qualità in quantità non commerciabili. Gli idrocarburi sono intrappolati in aree strutturali e i giacimenti dovrebbero avere un’eccellente porosità. Non è risaputo se ‘idrocarburo principale presente sia petrolio o gas naturale, tuttavia, stime prevedono che ci sia un 90% di giacimenti petroliferi e un 10% di giacimenti di gas.

3) The North Cuba Platform Margin Carbonate: questo appezzamento è più piccolo degli altri due, ma le riserve potrebbero essere più ricche con altissimi livelli di porosità basati su analogie con rocce dello stesso periodo in altre zone del Golfo del Messico. Nel periodo degli studi dell’USGS, non c’erano ancora state trivellazioni. Si stima che i giacimenti siano esclusivamente di petrolio.

Ora diamo un’occhiata ad una tabella che mostra le risorse potenziali del bacino

L’USGS stima che ci potrebbero essere 4.6 miliardi di barili di petrolio e 9.8 TCF [10^12 metri cubi, NdT] di gas mischiato al greggio e 1.2TCF di gas puro. La maggior parte del petrolio e tutto il gas puro sarebbero nel North Cuba Foreland Basin.

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Benchè le stime dell’USGS siano speculative, suggeriscono comunque che con ulteriori trivellazioni, Cuba potrebbe detenere sostanziose (e remunerative) riserve di idrocarburi. Ciò è molto interessante alla luce del fatto che Cuba ha approcciato la Russia per chiedere assistenza riguardo i problemi di estrazione; nel maggio 2014, la russe Rosneft e Zarubezhneft hanno firmato un accordo energetico con Cuba per l’esplorazione dei giacimenti al largo. Dato ciò, se l’embargo verrà rimosso, sarà interessante vedere quanto ci vorrà prima che le più grandi aziende petrolifere statunitensi si mettano in coda per comprare i diritti di estrazione dei giacimenti cubani.

Fonte: http://viableopposition.blogspot.ca

Link: http://viableopposition.blogspot.ca/2014/12/cubas-oil-potential-is-it-motivating.html

17.12.2014

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione FA RANCO

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