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IL PIANO POPULISTA PER L'ITALIA DEL COMICO GRILLO

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A cura di Bosque Primario
Il 10 Marzo 2013
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DI ELLEN HODSON BROWN
dissidentvoice.org

Il default sul debito pubblico, la nazionalizzazione delle banche  e un reddito di cittadinanza  potrebbero veramente salvare l’economia italiana?

Il comico Beppe Grillo stesso si è sorpreso quando il suo Movimento Cinque Stelle ha ottenuto 8.700.000 voti alle elezioni politiche italiane del 24-25 febbraio. Il suo Movimento è oggi il primo partito nella camera dei deputati, dice The Guardian, che questo lo rende un “ago della bilancia di un parlamento in bilico”.
Quello di Grillo è il partito del “NO”. In una proposta basata sulla satira, ha organizzato ogni anno una “V-Day Celebration,” dove la “V” sta per il vaff…  Rifiuta lo status quo — tutti i partiti esistenti e il loro controllo monopolistico sulla politica, sul lavoro, e sulla finanza— e chiede un referendum su tutti i trattati internazionali, tra cui l’adesione alla NATO, gli accordi di libero scambio e l’euro.
“Se entriamo in parlamento”, dice Grillo, “butteremo giù il vecchio sistema, non perché ci piace farlo, ma perché il sistema è marcio.” La paura dei critici e la speranza dei suoi fan è che se arriva al governo il suo partito  si potrebbe rompere il sistema Euro.

Ma essere contro tutto, dice Mike Whitney su Counterpunch, non è una piattaforma:  Per governare, si ha bisogno di idee e di una strategia per applicarle. La squadra di Grillo non ha né idee, né strategia.  Hanno spiegato meglio le cose che non vogliono che quelle che vogliono. Va bene voler “buttare fuori  i mascalzoni”, ma questo non trova lavoro alla gente, non stimola la crescita o non mette fine alla crisi. Senza un piano coerente per governare, il M5S potrebbe finire nel secchio della mondezza, insieme ai Tea Party, i loro  precursori di destra.

Steve Colatrella, che vive in Italia e ha anche scritto un articolo su Counterpunch sul fenomeno Grillo, ha un approccio diverso su questa vittoria a sorpresa. Dice che Grillo ha una piattaforma di proposte positive. Oltre a rifiutare i partiti e i trattati esistenti, il programma di Grillo presenta le seguenti caratteristiche:

  • Default unilaterale del debito pubblico;
  • Nazionalizzazione delle banche,
  • Reddito di “cittadinanza garantito” di  mille euro al mese.

Si tratta di una piattaforma che potrebbe effettivamente funzionare. L’austerità è stata provata per un decennio in tutta la zona euro ed ha fallito, mentre le proposte del piano di Grillo sono state testate in altri paesi e sono riuscite.

Default: La lezione dell’ Islanda e del Sud America

Il default del debito pubblico è stato messo in atto con successo in Islanda, Argentina, Ecuador e in Russia, tra gli altri paesi. Whitney si rifà a una clip del blog di Grillo e afferma che questa può essere una via di uscita anche per l’Italia:
Il debito pubblico non è cresciuto negli ultimi anni per una spesa troppo alta . . . Tra gli anni 1980 e il 2011, la spesa è stata inferiore al gettito fiscale di 484 miliardi (quindi il paese è stato davvero virtuoso), ma aver pagato tutti gli interessi (su un debito di 2.141 miliardi di euro) che si sono pagati in quello stesso periodo ha reso povero il paese.

Negli ultimi 20 anni il PIL è cresciuto lentamente, mentre il debito esplodeva.

  . . . Gli speculatori. . . hanno contribuito a far abbassare i prezzi e a far crescere i tassi di interesse. Questa è la tecnica degli usurai. Così il debito è diventato una opportunità di massimizzare i guadagni del mercato a spese della nazione. . . . Se i potenti broker della  finanza usano la speculazione per aumentare i loro guadagni e per forzare i governi a pagare i tassi di interesse più alti possibile, il risultato è la recessione per lo Stato indebitato e anche la perdita della sua sovranità.
    . . . Ci sono alternative che sono state intraprese in certi paesi del Sud America e in Islanda. . . Il rischio è che potremmo andare in default comunque,  sia con la svalutazione del debito che con una Nazione impoverita e in ginocchio. [Beppe Grillo blog]

Nazionalizzazione delle banche: Ce la  fa vedere la Cina

La seconda proposta di Grillo, la nazionalizzazione delle banche, è stata testata e provata altrove, in particolare in Cina. In un articolo di aprile 2012 del The American Conservative dal titolo “L’ascesa della Cina e la caduta dell’America”, Ron Unz osserva:  

Nelle ultime tre decadi, la Cina forse ha raggiunto il tasso di sviluppo economico più rapido nella storia della specie umana, con una economia reale cresciuta di quasi 40 volte tra il 1978 e il 2010. Nel 1978, l’economia americana era 15 volte più grande di quella cinese, ma secondo stime internazionali,  nel giro di qualche anno riuscirà superare la produzione economica totale degli Stati Uniti.

 Eamonn Fingleton scrive in “Nelle fauci del drago” (2009), che la fonte che alimenta questa marea è un forte settore bancario pubblico:

Il trionfo del capitalismo in Cina, è stato proclamato in innumerevoli libri negli ultimi anni. . . . Ma. . . le redini della sua economia restano ampiamente controllate, in antitesi con tutto quello che noi intendiamo per capitalismo occidentale. La chiave di questo controllo è il sistema bancario cinese. . . [che] non solo è di proprietà dello Stato, come in altre economie-miracolo dell’Asia orientale, ma che è apertamente usato come strumento essenziale della politica industriale del governo centrale.

Reddito garantito —Non solo Welfare

Anche la terza proposta di Grillo, un reddito di base garantito, non è solo una battuta o  un’idea utopica. Da quasi un secolo un dividendo nazionale viene richiesto dalla scuola di riforma monetaria “Social Credit” , e la U.S. Basic Income Guarantee Network  su questo argomento ha già tenuto una dozzina di conferenze annuali.  Si ritiene che un reddito di base garantito sia la chiave per tenere alto l’attivo di economie moderne e altamente produttive.

In Europa, questa proposta non viene presentata solo dal partito di Grillo nell’Europa del sud, ma anche dalla sobria Svizzera del nord. Una iniziativa per istituire una nuova legge federale per un reddito minimo incondizionato  è stata formalmente presentata in Svizzera nel mese di aprile 2012. L’idea consiste nel dare a tutti i cittadini un reddito mensile senza relazione con stato sociale o lavoro. In base al sistema referendario di democrazia diretta, in Svizzera se l’iniziativa raccoglierà più di 100.000 firme prima di ottobre 2013, l’Assemblea federale sarà tenuta ad esaminare la proposta.

Colatrella non dice dove Grillo prevede di trovare i soldi per il reddito di base garantito in Italia e,  secondo la  teoria di Credito Sociale, questo sarebbe completamente affidato al governo.  Grillo, che ha un passato da contabile, è d’accordo evidentemente con questo approccio al finanziamento e si legge in una sua presentazione disponibile su  You Tube:  La Banca d’Italia è una società per azioni  privata, la cui proprietà comprende dieci compagnie di assicurazione, dieci fondazioni, e dieci banche, che sono tutte società per azioni.  Può emettere  denaro dal nulla e consegnarcelo. E’ lo Stato che dovrebbe emetterlo. Abbiamo bisogno di soldi per lavorare. Lo Stato dovrebbe dire: “C’è poco denaro?  Lo stampo e ne metto un  po’  in circolazione. Il denaro è troppo? Lo  ritiro e ne  brucio un po’. “. . . Il denaro è necessario per mantenere la stabilità dei prezzi e per farci lavorare.

La chiave per una economia fiorente

Il Maggiore C.H. Douglas, leader del movimento di pensiero “Social Credit”, dice che l’economia di solito produce più beni e servizi di quanti i consumatori hanno i soldi per comprare, perché la collettività dei lavoratori non viene pagata abbastanza per arrivare a coprire il costo delle cose che produce. Questo è vero perché  esistono molti costi esterni, come gli interessi pagati alle banche, e quella parte del reddito nazionale,  nascosto nei conti di risparmio o di investimento o sotto i materassi e non spesi per il  PIL.

Per riempire quello  che “Social Credit” chiama “gap”, serve far crescere  “la domanda” per farla arrivare a soddisfare l’”offerta”,  quindi servono altri soldi da mettere in circolazione. Douglas consiglia di farlo con un dividendo nazionale per tutti, un diritto “gratis”, ​​piuttosto che “guadagnato”, qualcosa che serve solo per aumentare il potere d’acquisto fino a smaltire tutti i prodotti sul mercato.

Negli anni 1930 e 1940, i critici di Social Credit lo chiamarono  “funny money” e dissero che sarebbe servito solo a gonfiare l’offerta di moneta. Vinsero i critici e questa soluzione non ha avuto molte possibilità di essere testata. Ma c’è stata una dimostrazione in Nuova Zelanda durante la Grande Depressione, quando un progetto edilizio di Stato è stato finanziato con credito emesso dalla Reserve Bank of New Zealand, la banca centrale nazionalizzata. Secondo il commentatore neo-zelandese Kerry Bolton, questo bastò per risolvere il 75% della disoccupazione nel bel mezzo della Grande Depressione.

Bolton ricorda che questo si raggiunse senza provocare inflazione. Quando denaro fresco viene utilizzato per creare nuovi beni e servizi, l’offerta aumenta insieme alla domanda e i prezzi rimangono stabili, ma la “domanda” deve venire prima. Nessun imprenditore investirà in maggior capacità produttiva senza aver prima verificato che esista una domanda. Nessuna domanda, nessun nuovo posto di lavoro e nessuna espansione economica.

La necessità di ricostruire una Sovranità Economica

I soldi per un reddito di base garantito potrebbero essere creati da una banca centrale nazionalizzata nello stesso modo che fece la Reserve Bank of New Zealand, e come operano le  banche  centrali creando  “quantitative easing” (QE) dal nulla, semplicemente facendolo apparire sullo schermo di un computer di oggi. Il problema con il QE  oggi è che non ci sono soldi nelle tasche dei consumatori. Non si può avere o creare denaro che non sia depositato sui conti di riserva delle banche, come spiegato qui e qui.  Un dividendo versato ai consumatori sarebbe “quantitative easing” direttamente per il popolo.

Un reddito base garantito pagato con credito della banca centrale non sarebbe “welfare”, ma eliminerebbe la necessità del “welfare”. Ci sarebbe sicurezza sociale per tutti, sostituirebbe le prestazioni di sicurezza sociale, l’assicurazione contro la disoccupazione e le tasse per il “welfare”.  Potrebbe anche sostituirsi a gran parte del debito che stanno contraendo i  consumatori,  che sta soffocando l’economia privata e che sta crescendo esponenzialmente a tassi di interessi scalari da usura.

Come Grillo fa notare, non è il costo del governo, ma il costo del denaro stesso che ha mandato in bancarotta l’Italia. Se il paese vuole liberarsi dalle catene del debito e tornare alla prosperità di un tempo,  bisognerà riprendersi la sovranità monetaria ed emettere la propria moneta, direttamente o tramite la propria banca centrale nazionalizzata. Se il partito di Grillo arriverà al potere e rispetterà la sua piattaforma, quelle catene per l’economia italiana potrebbero spezzarsi veramente.

Ellen Brown è avvocato a Los Angeles e autore di 11 libri. In Web of Debt: The Shocking Truth about Our Money System and How We Can Break Free, rivela come un cartello di banche private ha usurpato al popolo il potere di creare denaro  e come si può tornare indietro. Altri articoli di Ellen, o visita il web di Ellen.

Ellen Hodson Brown
Fonte: http://dissidentvoice.org

Link : http://dissidentvoice.org/2013/03/qe-for-the-people-comedian-grillos-populist-plan-for-italy/
8.03.2013

Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di BOSQUE PRIMARIO

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