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La Redazione

 

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IL PIANO EBRAICO PER IL MEDIO ORIENTE ED OLTRE

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A cura di Davide
Il 18 Giugno 2014
78 Views

DI GILAD ATZMON

gilad.co.uk

Sicuramente, ciò che sta accadendo ora in Iraq e Siria deve servire come sirena d’allarme finale di come siamo stati condotti in una orribile situazione in medio oriente da una potente lobby guidata dagli interessi di una e una sola tribù.

Nel 1982, Oded Yinon, un giornalista Israeliano un tempo legato al ministro degli esteri d’Israele, ha pubblicato un articolo intitolato “Una strategia per Israele negli anni ‘80”. Suggeriva che Israele, per mantenere il proprio predominio nella regione, avrebbe dovuto frammentare i confinanti arabi in unità più piccole. Il documento, poi etichettato “piano Yinon”, inferiva che Arabi e Musulmani che si uccidono a vicenda in interminabili guerre settarie sarebbe stata, in fin dei conti, una polizza sulla vita per Israele.

Ovviamente, senza far conto delle profezie el piano Yinon, qualcuno potrebbe obiettare che tutto ciò non ha nulla a che fare con il lobbismo, la politica e le istituzioni ebraici, ma che sia solo un’altra strategia israeliana, ad eccezione del fatto che è impossibile ignorare che la scuola di pensiero Neocon che ha spinto l’impero anglofono in Iraq sia principalmente un clan sionista figlio della diaspora. Non è nemmeno un segreto che la seconda guerra del Golfo sia stata combattuta per servire interessi israeliani – fare breccia nelle unità settarie che sembravano essere le ultima sacche arabe opposte ad Israele.

Allo stesso modo, è di dominio pubblico che quando Tony Blair decise di dichiarare quella guerra criminale, Lord Levy era responsabile per la ricerca di fondi del suo governo mentre, nei media britannici, gli scrittori del Corriere Giudaico David Aaronovitch e Nick Cohen suonavano i tamburi di guerra. Era la stessa lobby ebraica che spingeva per l’intervento in Siria, chiamando USA e NATO a combattere dalla stessa parte di queli stessi jihadisti che adesso minacciano i “risultati” conseguiti nell’ultima decade in Iraq.

Sfortunatamente, i seguaci di Yinon sono più diffusi di quanto non ci si aspetti. In Francia, c’era l’infame “filosofo” giudeo Bernard Henry Levy il quale si è vantato in TV di aver liberato la Libia, spingendo “in qualità di ebreo” per un intervento NATO.

È palese come un ristretto numero di attivisti, opinionisti e intellettuali ebrei sionisti ha lavorato incessantemente in diverse nazioni, spingendo per lo stesso unico risultato finale – spaccare il mondo arabo musulmano in molte unità settarie.

Sono solo io sionisti a partecipare a queste strategie? Niente affatto.

Infatti la cosiddetta sinistra ebraica è al servizio della stessa causa, ma invece di frammentare gli Arabi tra Sciiti, Sunniti, Alawuiti e Curdi cercano di dividerli in gruppi suddivisi dall’identità sessuale (lesbiche, gay, eterosessuali, etc).
Di recente sono venuto a sapere da Sara Schulman, un’attivista lesbica ebrea di New York che nella sua ricerca di fondi per un tour “Diverse sessualità palestinesi” negli USA, le era stato consigliato di contattare l’Open Society Institue di George Soros. Il resoconto che segue potrebbe lasciarvi di stucco come è successo a me:

“Un ex dipendente di ACT UP che lavorava per l’Open Society Institute di George Soros, mi suggerì di fare richiesta lì per i fondi del tour. Quando lo feci saltò fuori che la persona dall’altra parte mi conosceva da quando avevamo frequentato entrambi l’Hunter College High School a New York negli anni ’70. Inviò la mia richiesta agli uffici della fondazione ad Ammam, in Giordania, e io intrattenni una fantastica discussione di un’ora con Hanan Rabani, il direttore del programma Donne e Genere per la regione del Medio Oriente. Hanan mi disse che questo tour avrebbe dato grande visibilità alle organizzazioni autonome per le diversità di orientamento sessuale. Tutto ciò sarà di ispirazione per gli Arabi – specialmente in Egitto e Iran… per questa ragione, mi disse, l’ufficio di Ammam dovrebbe finanziare l’iniziativa” (Sarah Schulman -Israel/Palestine and the Queer International p. 108).

Il messaggio è chiaro, l’Open Society Institute indirizza i soldi di Soros in Giordania, Palestina e poi ancora negli USA per “Ispirare le minoranze sessuali in Egitto ed Iran (sic)”.

Vediamo una chiara prova di un’interferenza palese di George Soros e della sua fondazione per intaccare la cultura araba e musulmana. Quindi, mentre la destra lobbista ebraica spinge gli Arabi in guerre intestine di stampo settario, i loro antagonisti all’interno della tribù nell’OSI di George Soros fanno esattamente lo stesso – cercano di spaccare Arabi e Musulmani dal punto di vista della loro identità.

Non è un segreto che, come hanno dimostrato i recenti sviluppi in Iraq, USA, Regno Unito e l’occidente sono totalmente impreparati, dunque il tempo in cui avremmo dovuto capire quali forze ed ideologie ci stanno spingendo ad un numero sempre maggiore di conflitti è abbondantemente scaduto. Tutto ciò che possiamo sperare è che Stati Uniti, Gran Bretagna e Francia ci pensino due volte prima di spendere somme inimmaginabili di denaro dei contribuenti per supportare il piano Yinon per combattere rovinose guerre in terra straniera, impostegli da LA LOBBY.

Gilad Atzmon

Fonte: http://www.gilad.co.uk

Link: http://www.gilad.co.uk/writings/the-jewish-plan-for-the-middle-east-and-beyond.html

13.06.2014

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione FA RANCO

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