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Il Database Del Pentagono Non Risparmia Nessun Ragazzo

DI MIKE FERNER

Diversi comitati di cittadini in tutti gli Stati Uniti stanno combattendo per limitare la presenza dei militari nelle scuole. Mandare i propri reclutatori a bazzicare nei café delle high-school è solo uno dei tanti metodi utilizzati dal Pentagono per sommergere i nostri ragazzi con messaggi del tipo “Entra nell’Esercito!!!”
Dal 2002 il Ministero della Difesa ha speso circa mezzo milione di dollari l’anno per sviluppare un database descritto come “la più grande miniera di informazioni del paese sui giovani dai 16 ai 25 anni, con circa 30 milioni di nominativi.” Questo database è solo una parte del progetto “Joint Advertising Marketing Research and Studies” (JAMRS) e il suo scopo è di far fruttare al meglio, assieme ai milioni spesi in sondaggi e ricerche di mercato, il budget annuale di 4 miliardi di dollari che il Pentagono utilizza per il reclutamento delle truppe. E proprio questo database ha causato roventi polemiche in tutto il paese tra i fautori delle libertà civili, difensori della privacy e attivisti contro il reclutamento.
Oltre cento organizzazioni hanno recentemente spedito una lettera al Segretario della Difesa Donald Rumsfeld e ai Comitati Parlamentari di Sorveglianza sul Ministero della Difesa, chiedendo al Pentagono di abbandonare il progetto del database JAMRS.

Gary Daniels, coordinatore legale del Sindacato per le Liberta Civili dell’Ohio (ACLU) ha dichiarato: “Il nostro lavoro è imperniato sulla difesa della privacy del cittadino, ma, nel 2005, è come chiudere la stalla quando i buoi sono già scappati; è chiaro che il database del Pentagono non lascia presagire nulla di buono per quanto riguarda il diritto alla privacy.”
Daniels ha inoltre aggiunto che “il JAMRS è un problema molto più ampio rispetto alla presenza dei reclutatori nelle scuole.”
Gli studenti che rifiutano alle scuole il permesso di fornire i propri dati ai reclutatori vengono semplicemente spostati in un’altra colonna del database JAMRS, chiamata “Suppression List”. Con il Pentagono in possesso dei dati personali di milioni di studenti, Daniels crede che sarà pressoché impossibile impedire ai reclutatori di contattare direttamente i giovani.

Ellen Kranke, tenente-colonnello della Air Force e portavoce del Ministero della Difesa, ha invece minimizzato l’importanza del database JAMRS sostenendo che è stato creato nel 2002 e, già allora, non si trattava di un nuovo progetto ma semplicemente di un sistema per centralizzare le diverse strutture informatiche; “I singoli corpi militari (Esercito, Marina ecc.) hanno raccolto questo tipo di dati da quando il Congresso ha dato le relative autorizzazioni, vale a dire nel 1982” ha aggiunto Kranke.
Per quanto riguarda le preoccupazioni sulle fonti dei dati su questi 30 milioni di giovani e il modo in cui saranno usati, Krenke ha dichiarato: “La maggior parte di essi è raccolta da aziende commerciali che li ricevono direttamente dagli studenti in modo assolutamente volontario. Il Ministero della Difesa è obbligato a rendere pubbliche queste informazioni qualora ciò venisse richiesto dalle autorità governative competenti; comunque i record del database JAMRS non sono mai stati distribuiti al di fuori del Ministero stesso e non c’è alcuna intenzione di renderli disponibili ad agenzie esterne.”
Lillie Coney, Direttore Aggiunto di EPIC (Electronic Privacy and Information Center) crede ci sia dell’altro dietro le rassicurazioni fornite da Krenke.
Coney afferma che, aspettando fino a maggio 2005 per rendere pubblica la notizia della creazione del database JAMRS, il Ministero della Difesa ha palesemente violato la legge federale a tutela della privacy (Privacy Act) per oltre due anni, ed ha inoltre mantenuto l’opinione pubblica all’oscuro dei reali scopi di questo progetto.

Coney descrive le 14 “Blanket Routine Uses”, i 14 casi in cui il Pentagono può agire ignorando il Privacy Act, come “facili scappatoie che permettono ad un ente federale di divulgare informazioni personali ad altri enti senza il consenso del diretto interessato” e obietta che, fino ad oggi, il Pentagono si è rifiutato di mettere per iscritto: le ragioni per cui queste non vengano richieste direttamente alla persona in causa, come un cittadino possa modificare dei record non corretti o come le autorità militari intendano notificare ad una persona che un ente governativo locale/statale/federale ne abbia richiesto l’accesso.
Due tra queste 14 deroghe permettono al Pentagono di fornire a qualsiasi corpo delle forze dell’ordine le generalità di chiunque sia sospettato di aver infranto una legge federale; la stessa procedura può essere seguita “per scopi di “intelligence” oppure per accertare il rispetto di leggi che proteggono la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.” Coney ha messo in guardia l’opinione pubblica sul pericolo che le agenzie militari possano cominciare a creare un database a scopo giudiziario con i dati di persone la cui unica colpa è di aver esercitato i propri diritti contenuti nel Primo Emendamento.
“Confrontate tutto ciò con il sistema del merito creditizio”, spiega Coney. “Se non foste al corrente dell’esistenza di questo parametro che può influenzare le vostre possibilità di ottenere un lavoro od un prestito, come diavolo potreste sapere che dovete controllare la veridicità di questi archivi? Immaginate cosa potreste fare avendo a disposizione e potendo condividere con qualsiasi ente governativo federale o straniero,le seguenti informazioni riguardo uno studente: nome, numero di telefono, codice sanitario, indirizzo e-mail, razza, datore di lavoro, media dei voti, sesso, attività extra-curriculum, storia degli incidenti avuti, capacità nelle diverse materie di studio. Se una di queste informazioni fosse errata, a chi crederebbe un’autorità qualsiasi? A voi o al Ministero della Difesa?”

Altre persone sono contrarie al progetto JARMS per il forte coinvolgimento (anche a livello di manutenzione del database stesso) di diverse aziende private che si occupano di marketing.
Toledoan Peggy Daly-Masternak ha due figli adolescenti; ha dato vita al Comitato per la Privacy di Studenti e Famiglie con lo scopo di ridurre la presenza dei militari nelle scuole pubbliche della propria città. Peggy è convinta che “al giorno d’oggi ci sono pochi argomenti che possono unire persone con punti di vista anche molto diversi: la privacy è uno di questi. Se la gente fosse a conoscenza delle dimensioni del database del Pentagono opporrebbe un deciso “NO” a questa politica e griderebbe “ASSOLUTAMENTE NO!” alla presenza di aziende private nella gestione di questi archivi. Ecco, questo è ciò che fa il Pentagono con il progetto JAMRS.”
Il Pentagono ha dato in appalto la gestione del database JAMRS alle seguenti aziende:

Mullen Advertising Corp. è una delle 100 controllate di Interpublic Group, una multinazionale pubblicitaria operativa in 130 nazioni con entrate per 6,4 miliardi di dollari.
Benow Corp., azienda subappaltatrice di Mullen per la gestione del database. Benow è stata recentemente acquisita da Equifax Inc. la cui mission è “essere leader a livello mondiale nel trasformare le informazioni in intelligence.” Equifax si occupa di fornire servizi di marketing alle aziende che si occupano di valutare il merito creditizio dei privati, ed ha un fatturato annuo di 1,2 miliardi di dollari.
American Student List Corp. (ASL) e Student Marketing Group Corp. (SMG), due aziende specializzate nel raccogliere dati personali dagli studenti per poi cederli al progetto JAMRS. Secondo EPIC entrambe hanno gia subito azioni legali per aver utilizzato pratiche illecite allo scopo di ottenere informazioni personali.
Teenage Research Unlimited (TRU): è una delle aziende da cui JAMRS compra “informazioni sulle attitudini dei giovani verso numerosi argomenti.”

Tramite il proprio sito internet, Teenage Research Unlimited sostiene di essere “la prima azienda di marketing e ricerca a specializzarsi esclusivamente nel settore teenager” con lo scopo di “acquisire una conoscenza senza precedenti nel mercato dei teenager e di offrire ai nostri clienti metodi di analisi potenzialmente illimitati per quanto riguarda questo settore.”
Nello stesso sito, in fondo alla pagina “About Us”, TRU afferma di “mettere regolarmente a disposizione il proprio know-how per cercare di scoraggiare nel mondo dei giovani i comportamenti ritenuti ad alto rischio. Come fautore dei teenager, Teenage Research Unlimited ha lavorato a diverse campagne di marketing per scopi sociali, tra cui: iniziative contro l’uso di tabacco e droghe, sensibilizzazione riguardo la violenza sessuale, il cancro alla pelle, la sicurezza e la depressione giovanile.” Tra i clienti che richiedono questo tipo di campagne pubblicitarie ci sono: l’American Cancer Society, Campaign For Tabacco-Free Kids, il Ministero della Sanità e KidsPeace, un ente la cui missione è di “dare speranza, aiuto e medicinali ai bambini che vivono in zone disagiate”, a cui TRU ha fornito assistenza nella creazione di un sito internet che informa sui modi in cui è possibile aiutare i bambini in zone di guerra.
Il ben più lungo elenco dei clienti non istituzionali annovera tra gli altri: Abercrombie and Fitch, Calvin Klein, Target, Hill and Knowlton, Channel 1, CosmoGirl, Cartoon Network, MTV, Time Warner, WB Network, AT&T, Microsoft, Verizon Wireless, VISA, Avon, Procter and Gamble, Johnson and Johnson, Heinz, Kraft, General Mills, Taco Bell; c’è inoltre una categoria identificata come “Altri” che comprende Master Lock & Co, l’Associazione Nazionale delle Catene di Negozi Alimentari, fino ad arrivare alla fine della lista, in cui compare anche il Ministero della Difesa.

Daniels, del Sindacato per le Liberta Civili dell’Ohio (ACLU), sostiene che “sotto un certo punto di vista, il Pentagono non sta facendo nulla di diverso rispetto a ciò che l’industria privata fa da molti anni. Mentre l’industria cerca di far diventare i giovani dei consumatori, l’Esercito prova a trasformarli in soldati”.
Lillie Coney (Electronic Privacy and Information Center) fa inoltre notare come ci sia molta informazione che circola nel cyberspazio, per esempio in siti come www.myspace.com dove i ragazzi possono chattare su migliaia di argomenti semplicemente registrandosi e fornendo il proprio nome, indirizzo e-mail, data di nascita, codice postale e domicilio. “Oggi il tempo libero a disposizione dei ragazzi per giocare, inventare, divertirsi (insomma, per essere ragazzi) viene spesso trascorso nel “giardinetto on-line”, e tutti noi sappiamo come sia facile avere accesso ai dati personali su Internet”.
Il sito del JAMRS (gestito dal Pentagono) elenca le fonti da cui vengono presi i dati inseriti poi nel database:

High School Master File (HSMF): contiene informazioni su circa 4 milioni di studenti per ogni anno di nascita, in pratica sul 90% di tutti i ragazzi che frequentano le scuole superiori
Archivio del Servizio Militare: contiene una lista di tutti i partecipanti alla visita di leva, vale a dire circa 2,5 milioni di nomi ogni anno.
Archivi Universitari: con informazioni di base su 3.4 milioni di studenti universitari immatricolati in corsi di 2 o 4 anni in tutta la nazione.
Joint Lead Management System: ogni anno i dati di oltre 70.000 influenzatori (genitori, allenatori di squadre giovanili ecc.) e leader d’opinione sono processati su base giornaliera dai singoli reparti delle forze armate.
Permanent Suppression File: questo archivio viene aggiornato e reso disponibile il primo giorno di ogni mese.

Segue un elenco di alcuni dei progetti di ricerca commissionati da JAMRS:

Rilevazione dell’efficacia pubblicitaria: condotto trimestralmente per monitorare la “consapevolezza dei teenager riguardo la pubblicità e l’immagine” di tutti i corpi militari.

Sondaggi su Influenzatori adulti e giovani: per rilevare “attitudini, impressioni e intenzioni comportamentali verso l’arruolamento nell’esercito.”

Sondaggi d’opinione condotti presso i teenager (Youth Poll) per “quantificare la loro percezione positiva verso l’esercito, la loro conoscenza percepita del sistema militare, la percezione delle attuali condizioni economiche e le loro reazioni agli eventi.”

Sondaggi d’opinione condotti presso i genitori dei ragazzi che hanno risposto allo Youth Poll, per sapere quali sono gli elementi “che condizionano la possibilità che un genitore consigli o influenzi indirettamente la propensione ad arruolarsi del proprio figlio.”

Studi sugli abbandoni degli studi universitari: con lo scopo di capire come il Ministero della Difesa può trarre vantaggio da questo gruppo di individui (dai 18 ai 24 anni). “Queste ricerche sono state condotte dagli studenti della facoltà di marketing dell’Università del Texas.”

Studi sugli educatori: sono stati intervistati 90 insegnanti delle scuole superiori e tutor di orientamento “per scoprire la loro attitudine verso il servizio militare” e per “migliorare la conoscenza delle relazioni tra educatori – un gruppo di influenzatori importantissimo – e i rappresentanti dell’esercito impegnati nel reclutamento all’interno dei campus scolastici.”

Studi riguardanti la conoscenza dell’Esercito: “La conoscenza del servizio militare e l’attitudine verso di esso hanno un grosso impatto sulla propensione dei giovani ad arruolarsi e degli adulti a consigliare di entrare nell’esercito. Nell’agosto 2004 JAMRS ha iniziato una ricerca per scoprire quale tipo di conoscenza influenza queste attitudini: la conoscenza soggettiva (quanto una persona crede di sapere sull’esercito), conoscenza dichiarativa (conoscenza degli avvenimenti relativi all’esercito) e conoscenza strutturale (come una persona associa i concetti militari) sono tre categorie che si pensa abbiano conseguenze sull’attitudine verso l’arruolamento.
Questo tipo di studio porterà grossi benefici soprattutto ai reclutatori ed ai pubblicitari per determinare cosa giovani e influenzatori debbano sapere sull’esercito, cosa debbano credere di sapere e come debbano mettere in relazione queste conoscenze, per essere propensi ad arruolarsi o a consigliare ad altri di entrare nell’esercito.”

Tutte queste ricerche di mercato stanno aiutando il Ministero della Difesa a migliorare le proprie attività di promozione e di reclutamento, e vengono costantemente inviate ai responsabili del settore marketing di ogni corpo dell’esercito e ai Centri di Reclutamento.
David Chu, il principale consigliere di Donald Rumsfeld per quanto riguarda le attività di reclutamento, può contare su 3.4 milioni di persone tra militari attualmente in servizio e civili impiegati presso il Ministero della Difesa; recentemente ha dichiarato: “Se non volete il servizio militare obbligatorio dovete dare al Ministero della Difesa una via privilegiata per contattare determinati gruppi di persone”.
Il database JAMRS del Pentagono nasce proprio per fare tutto ciò in un modo più ampio e preciso di quanto sia stato possibile in passato.

Mike Fernet
è un giornalista free-lance dell’Ohio. Potete contattarlo a [email protected]
Fonte: www.counterpunch.org
Link: http://www.counterpunch.org/ferner02042006.html
4/5.02.06

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da ANDREA GUSMEROLI

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