IL PENTAGONO PREPARA LA RIPRESA DI PROVE CON ARMI CHIMICHE E BIOLOGICHE

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Sperimentando con la gente

DI ROSS SHERWOOD*
Reseau Voltaire

Il rapporto annuale del Pentagono dimostra che gli Stati Uniti stanno preparando prove di armi chimiche e biologiche all’aria libera in violazione delle convenzioni internazionali, ha annunciato il professor Francio A.Boyle, riconosciuto un esperto in materia. Si può temere il peggio se si mette in conto che l’esercito degli Stati Uniti ha già realizzato in passato quel tipo di esperimenti in diverse grandi città statunitensi, alle spalle della propria popolazione.

Il Pentagono ha negato che il presidente George W.Bush abbia emanato una direttiva che lo autorizzava a riprendere gli esperimenti di guerra chimica e biologica (GCB) all’aria libera, interrotti nel 1969 su ordine del presidente Richard Nixon. I preparativi che annuncia il Pentagono indicano, tuttavia, che è pronto per farlo.

Il portavoce Chris Isleib non ha risposto alla domanda di commentare un passo del rapporto annuale del Dipartimento della Difesa, consegnato al Congresso lo scorso aprile, che suggerisce che il Pentagono si prepari a riprendere gli esperimenti.

La ripresa di queste prove metterebbe fine alla moratoria in vigore dallo scandalo provocato per una serie di incidenti occorsi durante gli anni ’60.
Il rapporto annuale del Pentagono si riferisce apparentemente non solo a simulazioni ma a “esperimenti completi [di GCB] nel terreno“ rispetto al perfezionamento e lo sfruttamento di questi agenti.

Nel rapporto del Pentagono al Congresso si può leggere questo:

Sono passati più di 30 anni da quando si proibirono negli Stati Uniti le prove in spazio aperto con agenti chimici attivi, e dal compimento dell’ultima prova di questo tipo, gran parte delle infrastrutture necessarie per le prove sul terreno, come i rivelatori chimici, sono scomparse o si sono rese decisamente obsolete. Gli incrementi attualmente previsti nella prospettiva dell’infrastruttura “Prova e valutazione” miglioreranno di tanto il perfezionamento e lo sviluppo delle prove sul terreno, con una migliore rappresentazione delle minacce simulate e della definizione della risposta del sistema”.

L’esercito ha già ripreso le prove in spazio aperto o si sta accingendo a farlo” ha dichiarato Francio Boyle, professore di diritto internazionale all’università dell’Illinois e redattore della legge statunitense sull’applicazione della Convenzione sulle Armi Biologiche, firmata dal presidente Gorge H.Bush padre. Boyle ha seguito da vicino lo sviluppo ulteriore dei fatti.

Sono sbalordito davanti a questi fatti” ha detto Boyle.”E’ una sterzata politica di grande importanza”. Il trattato del 1972 contro i germi di guerra [la guerra batteriologica], firmato dagli Stati Uniti, proibisce l’ideazione di armi che producano infermità come l’antrace, agente patogeno che l’esercito considera “ideale” per la guerra biologica.

Il Pentagono è del tutto deciso a intraprendere la guerra biologica mediante l’uso dell’antrace”, avverte Boyle. “Si è già munito dell’attrezzatura, ha messo in pratica l’allenamento e la maggior parte delle forze armate statunitensi in disposizione di combattimento ha ricevuto l’equipaggiamento di protezione e vaccini che evidentemente li proteggeranno da questo agente”.

Le prove in spazio aperto fanno uscire dai laboratori la ricerca sugli agenti letali per studiarne la loro efficacia, compresi i modi di dispersione nell’aria, e per poter osservare la capacità di infettare e di uccidere durante le prove sul terreno. Dagli attentati con l’antrace realizzati contro il Congresso [¹], nell’ottobre 2001, l’amministrazione Bush ha finanziato un importante aumento della ricerca biologica sull’antrace e altri agenti patogeni mortali in centinaia di laboratori universitari e privati, negli Stati Uniti e all’estero.

Gli attacchi con l’antrace causarono 5 morti, tra i quali due impiegati dei servizi postali, e altre 17 persone furono infettate. Questi attacchi provocarono la sospensione temporanea delle attività nel Congresso degli Stati uniti, la Corte Suprema e in altri enti federali.

Anche se esiste una legge federale che concede al presidente di autorizzare la realizzazione di prove in spazio aperto con agenti di GCB, Boyle afferma che quella legge “non risolve il problema del rispetto [del diritto internazionale] dato che quell’autorizzazione violerebbe la Convenzione Internazionale sulle Armi Chimiche (CIAQ) e la Convenzione sulle Armi Biologiche (CAB), così come i testi legislativi sull’applicazione di quelle convenzioni a livello nazionale, e quelle violazioni sarebbero crimini [dal punto di vista legale]

Boyle si spinge anche più lontano aggiungendo che gli Stati Uniti già stanno “violando” entrambe le convenzioni così come il diritto penale federale sulla sua applicazione. Per esempio, nel febbraio 2003, gli stati Uniti hanno concesso a se stessi una licenza per granate illegali, di lunga gittata e che implicano l’uso di armi biologiche, con scopi evidentemente offensivi.

Boyle afferma che la manipolazione dell’antrace in prospettiva di una possibile offensiva è evidente negli sforzi del governo di “tentare di stoccare enormi quantità di vaccini contro il carbonchio e antibiotici per almeno 25 milioni di statunitensi, con lo scopo di proteggere la popolazione civile nel caso che si produca un «effetto boomerang» nell’uso dell’antrace durante una guerra biologica che il Pentagono potrebbe scatenare all’estero

In linea teorica”, aggiunge Boyle, “non si può scatenare una guerra biologica all’estero e non sapere come proteggere la propria popolazione civile da una rappresaglia dello stesso tipo, di un «effetto boomerang» o di entrambe le cose”. Nel contesto del progetto Bio Schield [Scudo Biologico], il Dipartimento per la Sicurezza della Patria (Homeland Security) sta spendendo 5600 milioni di dollari per lo stoccaggio di vaccini e medicinali contro l’antrace, il vaiolo e altri agenti del bioterrorismo [2]. Il progetto ha subito ritardi e difficoltà operative e, il 12 dicembre 2006, il Congresso ha adottato una legge che destina un preventivo di 1000 milioni di dollari al finanziamento di tre anni di ricerche supplementari sul Bio Schield nel settore privato.

Boyle afferma che gli attacchi realizzati nell’ottobre del 2001 mediante lettere contaminate con antrace indirizzate ai senatori democratici Thomas Daschle e Patrick Leahy [3] provano che gli Stati Uniti dispongono di antrace utilizzabile per usi militari. Il ceppo altamente sofisticato della malattia del carbonchio utilizzato allora sembrerebbe provenire da un centro di guerra biologica di Fort Detrick, in Maryland, ossia proprio dall’esercito statunitense. Quegli attacchi uccisero 5 persone e altre 17 risultarono infette. Gli sforzi attuali tendenti ad ampliare Fort Detrick hanno suscitato inoltre una forte opposizione da parte della comunità locale, secondo un articolo pubblicato nel Baltimore Sun.

E’ evidente che una persona che lavora per il governo degli Stati Uniti ha accumulato una riserva di antrace di tipo militare che può essere utilizzata nuovamente a livello nazionale con fini di terrorismo politico, o all’estero per innescare una guerra offensiva”, ha dichiarato Boyle.

L’agenzia Associated Press ha indicato che l’esercito statunitense sta rimpiazzando il suo Istituto Militare di Malattie Infettive, situato a Fort Detrick, “con un nuovo laboratorio che comprenderebbe un centro di biodifesa sfruttato da diverse agenzie”. L’esercito ha dichiarato all’AP che il laboratorio è destinato al proseguo delle ricerche con scopi unicamente difensivi contro le minacce biologiche.

Il fatto che gli scienziati del governo abbiano creato nuovi ceppi di agenti patogeni per i quali non esiste rimedio conosciuto contraddice radicalmente l’argomentazione secondo la quale la ricerca statunitense ha fini “difensivi”. Richard Novick, professore di microbiologia dell’università di New York, ha dichiarato: “Non c’è una giustificazione plausibile che spieghi la mutazione genetica dell’antrace come mezzo di difesa”. L’alterazione di un agente patogeno (antigenicity) consiste nel modificare la sua struttura di base in modo che i vaccini esistenti risultino inefficaci contro esso.

La guerra biologica implica l’uso di organismi viventi con scopi militari. Per essere utilizzati come arma, questi organismi possono essere di origine virale, batteriologica o fungino, tra gli altri, e possono essere disseminati sopra una vasta zona geografica mediante il vento, l’acqua, insetti, animali o esseri umani, segnala Jeremy Rifkin, autore di The Biotech Century (Il secolo biotecnologico).

Boyle afferma che il governo federale statunitense ha destinato enormi somme di denaro alla modernizzazione di Fort Detrick e altre infrastrutture del GBC dedicate allo studio, la produzione, gli esami e lo stoccaggio di questi patogeni. Secondo vari osservatori, gli Stati Uniti hanno investito, dal 2002, circa 43.000 milioni di dollari in diversi laboratori universitari, governativi e privati statunitensi che studiano agenti patogeni con la prospettiva di essere utilizzati nel quadro della guerra biologica.

Secondo Richard Ebright, biologo molecolare all’Università Rutgers, più di 300 istituzioni scientifiche e circa 12.000 persone hanno accesso ad agenti patogeni preparati per la guerra biologica e il terrorismo. Ebright ha dimostrato che la quantità di borse di studio che l’Istituto nazionale della salute ha concesso alla ricerca sulle malattie infettive che possono essere utilizzate nella guerra biologica è passata da 35 borse concesse nel periodo 1995-2000 a 497 nel 2006. Ebright ha dichiarato che il governo ha moltiplicato per 10 la quantità di laboratori con il massimo livello di biosicurezza, come quello di Fort Detrick, aumentando così il rischio di incidenti e il rilascio di organismi pericolosi. “Se in una di quelle installazioni un dipendente si prende anche una sola particella virale o una sola cellula che è impossibile localizzare o controllare, quell’unica particella o cellula può essere l’inizio di un’epidemia”.

Durante la guerra fredda, soprattutto negli anni dal 1950 al 1960, diverse agenzie governative hanno effettuato prove con GBC nello spazio libero nel territorio statunitense e su navi della marina statunitense in mare aperto per studiare gli effetti delle armi patogene. Tra gli obiettivi si trovavano città statunitensi, come New York, Chicago e San Francisco, dove poi si manifestarono malattie e anche un certo numero di morti.

Secondo l’articolo di Lee Davidson intitolato “Brezza letale” pubblicato nel Desert News di Salt Lake City nel giugno 1994: “Durante decenni di prove segrete di armi chimiche, l’esercito ha liberato nell’atmosfera dello stato dell’Utah più di 225.000 chili di sostanze neurotossiche mortali”. Tra queste si trovava, aggiunge, l’agente VX. Una sola goccia di VX grande quanto la punta di un ago può essere fatale. Gli esperimenti si effettuarono a Dugway Proving Ground, ma Davidson ritiene di avere motivi per pensare che “alcuni [degli agenti] possono essere stati disseminati con il vento”.

Documenti del Pentagono ottenuti dal News elencavano 1635 prove o applicazioni nel terreno degli agenti neurotossici VX, GA e GB tra il 1951 e il 1969, anno “in cui l’esercito abbandonò l’uso in spazio aperto di agenti neurotossici attivi dopo fughe di gas neurotossico alla cui presenza morirono 6000 ovini nella Skull Valley”, scrive Davdson. L’incidente della Skull Valley colpì anche un allevatore e i membri della sua famiglia.

Boyle ha accusato il Pentagono di “prepararsi per sostenere e vincere” una guerra biologica a compimento di “due direttive strategiche nazionali promosse da Bush e adottate nel 2002” senza avere informato l’opinione pubblica che potesse discutere sull’argomento. Sostiene che il programma di difesa chimica e biologica del Pentagono è stato modificato nel 2003 per poter intraprendere l’applicazione di quelle direttive, cosa che conferma il possibile uso di arme chimiche e biologiche come “prima risorsa” in una guerra.

*Scrittore, consulente in pubbliche relazioni e direttore
del servizio stampa Anti-War News Service. E’ stato
animatore di un programma radiofonico di dibattiti
pubblici a Washington; è stato anche corrispondente
per il Chicago Daily News e lavora come cronista per
diverse agenzie di stampa.

Francis A.Boyle ha steso la legge di applicazione
adottata all’unanimità al Congresso degli Stati Uniti,
conosciuta come Biologicac Weapons Anti-Terroris
Act
del 1989.
Le sue ultime opere pubblicate sono:
Guerre biologique et terrorisme: retour sur les attaques
a l’anthrax e Destroying World Order : U.S.Imperialism
in the Midle East Bifore and After September 11th
(Distruggere l’ordine mondiale: Dall’imperialismo
statunitense al Medio Oriente, prima e dopo l’11 settembre)

disponibile in Clarity Press.

[1] N.d.R.: Bisogna ricordare che quegli attentati si manifestarono in 2 fasi. L’autore si riferisce alla seconda. La prima fu diretta contro 5 importanti canali di stampa: le tre principali network (ABC News, CBS News, NBC News) e il New York Post, tutti con sede a New York, come il National Enquirer e il Sun che appartengono al gruppo American Media Inc. (AMI) con sede in Florida. Questa fase ebbe inizio il 18 settembre 2001.

[2] Il bioterrorismo, o guerra batteriologica, è usare come arma le proprietà dannose di alcuni microrganismi o tossine con lo scopo di invalidare o uccidere un nemico. Proibita dall’ONU, visto che un attacco riuscito potrebbe causare migliaia, probabilmente milioni, di morti e distruggere società e mercati economici, gli analisti militari stimano che la guerra biologica risulta poco efficace nel piano convenzionale, anche se può essere un’arma psicologica nel caso del bioterrorismo.

[3] Entrambi erano allora fervidi oppositori del US PATRIOT Act.

Ross Sherwood
Fonte:www.voltairenet.org
Link: http://www.voltairenet.org/article153907.html
26.12.07

Traduzione dallo spagnolo per www.comedonchisciotte.org: GIAN PAOLO MARCIALIS

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