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La Redazione

 

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IL PENDOLO UCRAINO TRA DUE RIVOLUZIONI

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A cura di Bosque Primario
Il 12 Marzo 2014
59 Views

Free Image Hosting at www.ImageShack.usDI ISRAEL SHAMIR

thetruthseeker.co.uk

La posta in gioco è alta in Ucraina: dopo il colpo di stato, la Crimea e Donbas hanno affermato il loro diritto all’autodeterminazione, le truppe americane e quelle russe sono entrate in territorio ucraino, entrambe sotto copertura. I soldati americani si chiamano “consiglieri militari”, e pare che siano del Blackwater, un esercito privato (rinominato Academi); poche centinaia di loro pattugliano Kiev, mentre gli altri cercano di reprimere la rivolta a Donetsk. Ufficialmente, sono stati invitati dal nuovo regime-messo-dall’Occidente e sono la punta di diamante dell’invasione americana che tenta di puntellare il regime e di abbattere ogni resistenza. Lì, a Donetsk, si sono già macchiati le mani di sangue.

Inoltre, il Pentagono ha raddoppiato il numero di aerei da combattimento in missione di pattugliamento della Nato nei Paesi Baltici, l’aeronautica militare è arrivata nel Mar Nero e i marines americani sono sbarcati a Lvov “nell’ambito di una serie di manovre già programmate”. I soldati russi invece, dovrebbero essere quelli della flotta russa, che staziona come da accordi politici in Crimea. Erano in Crimea già prima del golpe, per il trattato russo-ucraino (come la quinta flotta americana nel Kuwait), ma la loro presenza probabilmente è stata aggiornata per l’occasione.

Altre truppe russe sono state invitate dal deposto, ma legittimamente eletto Presidente Yanukovich (un pò come fecero gli USA che sbarcarono a Haiti a sostegno del deposto presidente Aristide).

Danno una mano alla milizia locale filo-russa per mantenere l’ordine, non ammazzano nessuno, ma la Russia ha messo in stato di allerta le sue truppe ed ha fatto riposizionare un paio di navi da guerra nel Mar Nero. I media occidentali chiamano “invasione” la presenza russa, ma di quella degli americani ne danno appena qualche cenno. Abbiamo il dovere morale di mettere il naso negli affari vostri e di passeggiare nel vostro cortile, che stanno un mondo lontano dalla nostra patria. E’ per il vostro bene ha scritto un ironico blogger americano.

Mosca si è accorta dei problemi in Ucraina dopo che la sua preoccupazione, anzi la sua ossessione per i giochi olimpici invernali, si era un po’ placata solo quando si cominciò a dire che “Putin aveva vinto i giochi e perso l’Ucraina. Infatti, mentre Putin guardava lo sport a Sochi, in Ucraina stavano facendo la Rivoluzione dei Brown.

In un paese europeo grande come la Francia, la più grande repubblica dell’ex Unione Sovietica (dopo la Russia), ha preso il potere una coalizione di ucraini ultranazionalisti (per lo più ebrei) e di oligarchi. Il presidente legittimo è stato costretto a scappare per salvarsi, i parlamentari sono stati malmenati, e in certi casi i loro bambini sono stati presi in ostaggio per assicurarsi un voto di appoggio in Parlamento, mentre uomini armati stavano nelle loro case loro.

Il putsch è finito. L’Occidente ha riconosciuto il nuovo governo e la Russia si è rifiutata di riconoscerlo, ma ha continuato a trattare con loro giorno dopo giorno. Ma la vera storia sta uscendo fuori adesso in Crimea e in Ucraina orientale, una storia di resistenza a questa presa di potere filo-occidentale.

Il Putsch

La situazione economica dell’Ucraina è terribile. Stanno dove stava la Russia nel 1990, prima di Putin in Ucraina gli anni Novanta non sono mai finiti. Per anni il paese è stato derubato dagli oligarchi che hanno portato tutti i loro profitti nelle banche occidentali, fino a portarlo sul baratro. Per evitare il default ed il crac, l’Ucraina stava per ricevere un prestito russo di 15 miliardi di euro senza precondizioni, ma poi è arrivato il colpo di stato. Ora il Primo Ministro della giunta sarà felice di ricevere quel misero un miliardo di dollari degli Stati Uniti via FMI. (Gli Europei hanno promesso qualcosa in più, ma nel giro di pochi anni ).

Il nuovo governo ha già accettato le condizioni del FMI, il che significherà austerità, disoccupazione e servitù per debiti. Probabilmente questa è stata la ragion d’essere del colpo di stato. I prestiti del FMI e degli USA sono la principale fonte di profitto per la comunità finanziaria, e servono per schiavizzare i paesi debitori, come ha chiaramente spiegato Perkins.

Gli oligarchi che hanno hanno finanziato l’operazione di Maidan si sono divisi il bottino : il sostenitore più generoso, il multi-miliardario Igor ” Benya ” Kolomoysky ( foto a sinistra), ha avuto in feudo la grande città di lingua russa di Dnepropetrovsk. Non gli hanno nemmeno chiesto di restituire il suo passaporto israeliano. I suoi fratelli oligarchi si sono presi altre città industriali di lingua russa , tra cui Kharkov e Donetsk, l’equivalente ucraino di Chicago o di Liverpool.

Free Image Hosting at www.ImageShack.us Kolomoysky non è solo un “oligarca di origine ebraica”: è un membro attivo della comunità ebraica, un sostenitore di Israele e uno che ha regalato molte sinagoghe, una delle quali è la più grande d’Europa .

Non ha avuto nessun problema ad appoggiare i neo-nazisti, neanche quelli a cui gli USA vietano l’entrata per il loro antisemitismo dichiarato. Ecco perché gli appelli alla coscienza ebraica contro il putsch Brown sono palesemente falliti.

Adesso è cominciata anche la crociata dei nazionalisti contro i russofoni (contro l’etnia russa e contro gli ucraini che parlano la lingua russa – una sottile distinzione) per lo più contro operai dell’industria che lavorano nella zona a est e sud del paese.

Il regime di Kiev ha vietato il Partito Comunista e il Partito delle Regioni (il più grande partito del paese, sostenuto principalmente dai lavoratori di lingua russa). Il primo decreto del regime ha vietato la lingua russa dalle scuole , dalla radio e dallaTV , ha proibito qualsiasi uso ufficiale della lingua russa. Il ministro della Cultura ha detto che gli speaker che parlano la lingua russa sono “imbecilli” e ha proposto di metterli in prigione per uso di una lingua vietata nei luoghi pubblici. Un altro decreto ha minacciato, con dieci anni di carcere, tutti quelli che hanno la doppia cittadinanza russa/ucraina, a meno che non restituiscano subito il passaporto russo.

Non sono parole vuote, queste sono vere minacce : le truppe d’assalto del Settore dell’estrema destra, il braccio armato dei leader dell’Ordine Nuovo, hanno fatto il giro del paese terrorizzando i funzionari, impossessandosi dei palazzi governativi, picchiando la gente, distruggendo le statue di Lenin, distruggendo i monumenti della Seconda Guerra Mondiale per farsi rispettare in qualunque modo. Un VIDEO mostra un estremista di destra che maltratta il procuratore della città, mentre la polizia guardava da un’altra parte.

Hanno cominciato a dare la caccia ai poliziotti anti-sommossa che hanno sostenuto l’ex-presidente e hanno bruciato una sinagoga o due. Hanno torturato un governatore e linciato alcuni tecnici che stavano nella sede dell’ex partito di governo. Hanno cominciato a prendere in consegna le Chiese ortodosse di rito russo, con l’intento di trasformarle il Chiese greco-cattoliche.

Le istruzioni impartite dal Dipartimento di Stato USA e dettate da Victoria Nuland sono state eseguite con cura : l’Ucraina ha avuto il governo che era stato ordinato con la famosa conversazione telefonica all’ambasciatore degli Stati Uniti. Sorprendentemente, mentre la Nuland ha detto chiaramente “fuck the UE”, per i russi e per il loro punto di vista sul futuro dell’Ucraina, si è limitata a pensarlo.

La Russia non si è fatta coinvolgere dagli sviluppi dell’affaire ucraino : Putin non voleva essere accusato di ingerenza negli affari interni ucraini, nemmeno quando gli inviati degli Stati Uniti e dell’Unione europea hanno mostrato di dare una assistenza diretta ai ribelli. La gente di Russia lo avrebbero applaudito se avesse mandato i suoi carri armati a Kiev per riconquistare l’intera Ucraina, perché i russi la considerano ancora parte integrante della Russia. Ma Putin non è un nazionalista russo, non è un uomo dai disegni imperiali.

Anche se lui vorrebbe una Ucraina accondiscendente verso la Russia, la sua annessione, intera o in parte, non è mai stata una sua ambizione. Costerebbe troppo, anche per ricchi Russi: il reddito medio in Ucraina è solo la metà di quello russo, e le infrastrutture del paese sono cadenti. (Sarebbe come quando i tedesco-occidentali spesero una fortuna per subentrare alla DDR.) Non sarebbe cosa facile, perché ogni governo ucraino negli ultimi 20 anni ha intriso la popolazione di sentimento anti-russo. Ma Putin è stato costretto a farsi coinvolgere:

Centinaia di migliaia di ucraini hanno votato quando hanno cominciato a fuggire a piedi verso la Russia, chiedendo asilo. Duecentomila profughi sono stati registrati durante il fine settimana. L’unico pezzo di terra libera in tutta la repubblica era la città di Sebastopoli, quella dell’assedio franco-britannico nel 1852 e quella dell’assedio tedesco nel 1941 e dove c’è la base della flotta russa del Mar Nero. Questa eroica città non si è arresa agli emissari di Kiev, sebbene anche qui alcuni deputati locali erano pronti ad obbedire. Ma all’ultimo momento, la gente ha cominciato a resistere. Il successo orrendo del putsch è stato l’inizio della sua rovina.

Il pendolo dell’ Ucraina, sempre in bilico tra Oriente e Occidente, ha iniziato il suo movimento di ritorno.

La rivolta

La gente di Crimea si è ribellata, ha mandato a casa i politici compromessi ed ha eletto un nuovo leader, Sergey Aksyonov. La nuova leadership ha preso il potere in Crimea e ha chiesto alle truppe russe di salvare il paese da un imminente attacco delle truppe d’assalto di Kiev. Ma non sembra che sia stato necessario finora: c’erano un sacco di persone, in Crimea, pronte a difendere la loro terra dagli invasori Brown, c’erano i volontari cosacchi e c’era la Marina russa di stanza in Crimea, come previsto dal trattato. I suoi Marines sarebbero probabilmente in grado di aiutare la Crimea in caso di problemi.

La popolazione della Crimea, con qualche aiuto russo, presidia i blocchi stradali sullo stretto istmo che collega la Crimea alla terraferma. Il parlamento della Crimea ha votato per unirsi alla Russia, ma questa votazione deve essere confermata dal sondaggio del 16 marzo che determinerà il futuro della Crimea – se tornare con la Russia o se restare una repubblica autonoma all’interno dell’ Ucraina. Da quello che ho sentito dai locali, sembra che preferirebbero tornare nella Federazione russa da cui sono usciti, su ordine di Krusciov, solo mezzo secolo fa.

Dato il problema della lingua russa e della consanguineità, questo ha un senso : l’Ucraina è distrutta, la Russia è solvente e pronta a dare la sua protezione. L’Ucraina non può pagare gli stipendi e le pensioni, la Russia aveva promesso di farlo. Kiev stava facendo la parte del leone nel prendersi parte del reddito generato dal turismo russo in Crimea, ora i profitti rimarranno nella penisola e forse serviranno a riparare una infrastruttura fatiscente. Forse gli immobili aumenteranno drasticamente di prezzo, ipotizzano ottimistici i nativi e questo punto di vista è condiviso dagli uomini d’affari russi.

Già dicono che la Crimea supererà Sochi nel giro di pochi anni, e tutta quella che oggi sembra roba triste e vecchia verrà sostituita da uno scintillante Russian Imperial chic . Forse Putin preferirebbe che la Crimea scegliesse l’indipendenza, come il Kosovo, o che rimanesse sotto la sovranità ucraina, come Taiwan che è ancora nominalmente parte della Cina. Ma potrebbe anche diventare una vetrina filo-russa in Ucraina e per far vedere agli altri ucraini che cosa si stanno perdendo, come era Berlino Ovest per i tedeschi dell’Est durante la Guerra Fredda.

Riprendersi la Crimea sarebbe bello, ma non al prezzo di avere una Ucraina consolidata e ostile per vicino di casa. Ma forse Putin non avrà altra scelta che accettare la decisione del popolo, c’è stato un tentativo di spingere i tartari di Crimea contro i russi ma a quanto pare non ha funzionato. Malgrado il Majlis, l’organizzazione tatara che appoggia Kiev, gli anziani hanno deciso per la neutralità.

Ci sono voci insistenti che il pittoresco leader ceceno Kadyrov, un convinto sostenitore di Putin, abbia inviato squadre ai tatari per dar man forte e non fare obiezioni al passaggio della Crimea alla Russia. All’inizio, i tatari appoggiavano Kiev e addirittura hanno cercato di impedire la presa di potere dei filo-russi. Ma sono persone sagge e sanno come sopravvivere, sanno come comportarsi e non c’è dubbio che faranno la cosa giusta. I Nazisti russi, come chi è contro Putin, come i nazisti-ucraini, sono divisi : c’è chi appoggia una ” Crimea russa” e c’è chi la vorrebbe pro-europea con Kiev. Sono brutti come nemici, ma sono anche peggio come amici : i nazisti cercano di incunearsi tra russi, ucraini e tatari , e odiano vedere che la Cecenia di Kadyrov appoggia i piani russi, perché sono anti-ceceni e cercano di convincere la popolazione che la Russia starebbe meglio senza ceceni – una tribù guerriera musulmana.

Dato che la Crimea ha sfidato gli ordini di Kiev, è diventata un punto di riferimento per altre regioni dell’Ucraina. Donbas , la regione del carbone e dell’acciaio, ha fatto sventolare bandiere russe e ha dichiarato la sua volontà di autodeterminazione “come la Crimea”. Vogliono entrare nell’unione doganale russa, ma non è chiaro se preferiscono essere indipendenti, avere l’autonomia o qualcos’altro, ma anche loro, hanno in programma un sondaggio – per il 30 marzo. Ci sono state grandi manifestazioni contro il regime di Kiev a Odessa, Dnepropetrovsk, Kharkov e in altre città di lingua russa. Praticamente ovunque, i deputati cercano di mettersi d’accordo con Kiev e cercano un modo per guadagnarci qualcosa, ma la gente non è d’accordo. Sono tutti furiosi e non accettano la giunta .

Il regime di Kiev non accetta la loro domanda di libertà. Un sindaco eletto dal popolo di Donetsk è stato rapito dalle forze di sicurezza ucraine e portato a Kiev. Ora ci sono manifestazioni violente in città. La marina ucraina nel Mar Nero è passata da Kiev alle forze della Crimea e anche alcune unità della forza aerea con decine di aerei da combattimento e truppe di terra hanno abbandonato Kiev.

Truppe fedeli a Kiev sono state bloccate in Crimea, ma senza violenza durante un passaggio pacifico di potere. La giunta ha nominato un oligarca a governare Donbas, Sergey Taruta , ma ha avuto molte difficoltà ad assumere il potere perché la gente del posto non lo vuole e con buona ragione : Taruta si è comprato il principale porto polacco di Danzica e lo ha portato alla bancarotta. Per lui sembra meglio buttare via i soldi che gestire gli affari in modo serio.

Minacciosamente, Taruta si è portato appresso uomini armati e non identificati della sua Security, affittati da Blackwater (la Academi) reduci dall’Iraq e dall’Afghanistan, ma gliene serviranno parecchi altri se si vuole prendere Donbas con la forza. A Kharkov, la più grande città orientale – ex capitale dell’Ucraina sovietica – la popolazione ha buttato fuori a calci una squadraccia di Estremisti di destra che volevano prendere gli uffici governativi, anche se la polizia si è messa dalla parte degli oligarchi.

Mentre questa falsa rivoluzione è avvenuta a Kiev sotto la guida di gente manovrata da USA e UE, la vera rivoluzione sta avvenendo adesso e il suo futuro è tutt’altro che certo. All’Ucraina non è rimasto molto dell’esercito, perché gli oligarchi si sono rubati tutto, anche quello che doveva andare ai militari. Ma il regime di Kiev non conta sul suo esercito, comunque. Il loro tentativo di arruolare uomini validi è fallito immediatamente e quasi nessuno ha risposto alla chiamata. Hanno ancora intenzione di schiacciare la rivoluzione e altri trecento mercenari della Blackwater sono sbarcati mercoledì all’aeroporto di Kiev.

Il regime di Kiev ha chiesto aiuto alla NATO ed ha espresso la propria disponibilità a consentire che missili americani siano di stanza in Ucraina. Mettere dei missili in Ucraina (come quelli in Polonia, darebbero altro fastidio alla tranquillità dei russi) forse farebbe superare la linea rossa della Russia, così come i missili russi a Cuba superarono la linea rossa americana nel ’62.

Il Capo dell’intelligence israeliana, in pensione, Yaakov Kedmi, esperto di Russia, ha detto che a suo parere i russi proprio non possono permettere l’installazione di questi missili, a qualsiasi prezzo, anche se questo significasse guerra. Putin ha chiesto alla camera alta del parlamento russo il permesso di schierare truppe russe, se necessario, e il Parlamento ha approvato all’unanimità la sua richiesta. Così i russi saranno schierati in difesa dei lavoratori in caso di attacco degli estremisti di destra e dei mercenari della Blackwater. Una catastrofe umanitaria, un conflitto di grandi dimensioni, un flusso di profughi o l’arrivo delle truppe della NATO potrebbero anche forzare la mano a Putin, anche contro la propria volontà.

Il Presidente in esilio

Il Presidente Yanukovich resterà nella storia come un debole, una figura tragica, ma si meriterebbe una penna migliore della mia per parlarne, perché ha fatto del suo meglio per evitare vittime, anche se ha dovuto affrontare una rivolta su larga scala condotta da truppe d’assalto di Brown, molto violenti. E’ stato anche accusato di aver ucciso un’ottantina di persone, manifestanti e poliziotti, ma alcune delle vittime sono state uccise dagli estremisti di destra, quando hanno preso d’assalto gli uffici del partito di governo.

I politici hanno abbandonato subito il Palazzo, ma il personale di segreteria è rimasto dentro – molte donne, custodi e altro personale -. Un ingegnere di nome Vladimir Zakharov è andato dai ribelli, che assediavano l’edificio, per chiedere di far uscire le donne. Lo hanno ucciso sul posto a mazzate. Un altro uomo è stato bruciato vivo. Ma la maggior parte delle vittime le hanno fatte i cecchini, e anche di questo hanno accusato Yanukovich.

Il regime Kiev ha chiesto al tribunale dell’Aja di mettere sotto accusa il Presidente, come avevano fatto con il Presidente Milosevic. Ma ora, una conversazione telefonica tra la rappresentante UE Catherine Ashton e il Ministro del Esteri estone Urmas Paet revela che emissari dela UE sapevano delle dozzine di vittime fatte dai cecchini a Maidan, ammazzate dai ribelli e non dalla polizia o dal Presidente Yanukovich, come hanno denunciato i ribelli.

Free Image Hosting at www.ImageShack.usUrmas Paet ha riconosciuto la veridicità di questa conversazione in una conferenza stampa, e ha chiesto di aprire una inchiesta indipendente. Si è scoperto che i cecchini ribelli hanno sparato e ucciso poliziotti e manifestanti a Maidan per spargere sangue e far ricadere la colpa sul Presidente. Questo sembra essere una caratteristica di base delle rivoluzioni organizzate dagli USA. I cecchini uccidono sia i manifestanti che la polizia, come risulta dai rapporti del 1991 e del 1993 a Mosca, ma anche in molti altri casi.

Alcune fonti affermano che in queste occasioni vengono impiegati i famosi cecchini israeliani, il che sarebbe plausibile, data la connessione israeliana di Kolomoysky. Un amico personale di Kolomoysky, membro di spicco della allora opposizione, parlamentare e attuale capo dell’amministrazione di Sergey Pashinsky è stato fermato dalla polizia mentre stava togliendo il silenziatore dal fucile di un cecchino, sulla scena del crimine.

Questa scoperta è stata riportata brevemente dal New York Times, ma poi è stata rimossa. Questa rivelazione elimina (o almeno scredita seriamente) le accuse contro il Presidente e probabilmente sparirà completamente dalla memoria e sarà dimenticata da tutti, come lo sono state le Rivelazioni di Seymour Hersh sugli attacchi fatti in Siria con l’uso di gas sarin. Un’altra rivelazione fu fatta del Presidente Putin nella sua conferenza-stampa del 4 Marzo 2014 quando disse che aveva dovuto convincere (leggi: forzare) il Presidente Yanukovich a firmare l’accordo del 21 Feb. 2014 con l’opposizione, come volevano i Ministri Occidentali.

Con questo accordo, o meglio con questo atto di completa capitolazione, il Presidente ucraino accettò tutte le richieste dei ribelli Brown, comprese le immediate elezioni per il Parlamento e per il Presidente. Ma nemmeno questo accordo è servito a niente: i ribelli hanno cercato di uccidere Yanukovich quella stessa notte, mentre viaggiava verso Kharkov. Putin ha espresso il suo stupore nel vedere che la firma dell’accordo non era bastata e che, comunque, erano andati avanti con il colpo di stato.

Il motivo lo hanno spiegato i sicari della destra: hanno detto che loro uomini armati sarebbero stati messi in ogni seggio elettorale per contare i voti. Naturalmente l’accordo non lo avrebbe permesso e la giunta aveva tutte le ragioni per dubitare sulla possibilità di vincere oneste elezioni. Sembra che Yanukovich volesse trasferire la nuova base di potere a Kharkov, dove era stata indetta in anticipo una grande assemblea dei deputati dell’Est e del Sud dell’Ucraina.

L’assemblea, dice Kolomoysky, doveva assumere i poteri dello stato e appoggiare il Presidente, ma i deputati si sono rifiutati. Ecco perché il Presidente Yanukovych, con grande difficoltà, è fuggito in Russia. Il suo sbarco a Rostov ha fatto impressione perché il suo aereo è stato accompagnato dai caccia militari. Yanukovich ha cercato di contattare il Presidente Putin, che non ha voluto dare l’impressione di forzare Yanukovich o il popolo dell’ Ucraina, e ha rifiutato di incontrarlo o di parlargli direttamente. Forse Putin non voleva perdere tempo con una figura debole, ma lo ha, comunque, pubblicamente riconosciuto come legittimo presidente dell’Ucraina.

Il comportamento è stato coerente, come quando il Presidente Yanukovich chiese l’intervento delle truppe russe per portare la pace nel suo paese. Chissà se ci sarà una sua rentrée – come Presidente di una Ucraina Libera, se si dovesse mai formare un governo del genere, in qualche parte del paese – oppure come protagonista di una operetta.

Israel Shamir

Fonte: http://www.thetruthseeker.co.uk

Link: http://www.thetruthseeker.co.uk/?p=92457

11.03.2014

Il testo italiano di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte ComeDonChisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque.Primario

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