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IL NUOVO INTRIGO INTERNAZIONALE: RENZI RIFIUTERA' L'INTERVENTO IN LIBIA IN QUANTO SI VUOL PERMETTERE ALLA FRANCIA DI IMPOSSESSARSI DELLA CIRENAICA (E POI FONDERE ENI CON TOTAL)

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A cura di Davide
Il 18 Febbraio 2015
97 Views

DI MITT DOLCINO

scenarieconomici.it

Renzi disse una cosa giusta circa un anno fa quando affermò che l’ENI rappresenta una sorta di ministero degli esteri occulto dell’Italia. Gli interessi italiani in Libya sono enormi, quando c’era Gheddafi praticamente nessun competitore poteva lavorare nel paese nordafricano, in quel caso Berlusconi aveva davvero fatto un capolavoro. E come contropartita Gheddafi salvò Unicredit dalla crisi subprime diventandone il primo azionista, molti se lo sono dimenticato. Grazie a tale blitz l’Italia era l’unico paese occidentale a non aver dovuto salvare le proprie banche con soldi pubblici, l’Italia rischiava di uscire vincitrice dalla crisi dei mutui scoppiata nel 2008. Infatti, poi arrivò Monti e la fatale austerity che ci ha gettati sul lastrico…

Gheddafi probabilmente morì per aver aiutato l’Italia, ricordate lo scandalo Kerviel in SocGen? E i problemi di BNP dei tempi? Sarkozy si prodigò per far fuori il padrino d’Africa dell’Italia, ricchissimo di petrodollari investiti regolarmente nella Penisola (Fiat, Juventus, Unicredit….).

Dunque arrivò l’attacco alla Libya in perfetto contrasto con le regole di ingaggio ONU secondo cui i paesi ex coloniali devono intervenire in prima battuta! Nel 2011 furono invece UK e Francia a farlo a danno italiano, lesa maestà nei confronti del Belpaese e di Berlusconi che – opportunamente indebolito – stava subendo il suo colpo di Stato (ehm, gli italiani hanno subito il colpo di Stato, meglio non dimenticarselo…)

Ora si dice che l’ISIS stia arrivando in Cirenaica minacciando addirittura Roma e ci chiedono di intervenire miltarmente (e qui bisogna davvero avere fede per crederci, la sesta armata italiana – la mafia – ha vinto i tedeschi ma oggi non riuscirebbe a contenere una banda di negletti col burka che arrivano col canotto, ma per piacere…). Prima di tutto, questo tam tam sull’ISIS in nordafrica sembra essere una pura e semplice destabilizzazione dell’Europa usando l’Italia, magari si potrebbe pensare ad un contesto in cui gli USA vorrebbero che l’Italia intervenisse in Libya potendo poi richiedere flessibilità a causa della guerra, ingenerando un danno alla Germania che fa dell’austerity la sua pietra angolare per la dominanza continentale (ossia annientando i propri competitor industriali per inedia). Leggasi, molto probabilmente gli USA puntano a destabilizzare l’Europa tedesca, punendo Berlino per non essersi allineata nella guerra a Putin (lo strumento sarebbe la flessibilità data ai periferici, partendo dall’Italia e supportando la Grecia). E’ possibile che oggi l’Italia sia funzionale a tale disegno? Io ritengo di si.

Problema: forse a Roma qualcuno ascolta troppo Berlino? Forse si, almeno a giudicare dalle risposte di Renzi in merito ad un intervento italiano in nord Africa. I ben informati ritengono infatti che il Premier italiano dovrà alla fine dire di no all’intervento – tutto pianificato – dietro pressioni non ben identificate (…). Si sanno invece la conseguenza del beau geste renziano, in perfetto stile sinistrorso: la Francia interverrà al posto dell’Italia e sotto bandiera ONU impossessandosi dell’intero territorio libico ricchissimo di idrocarburi. Eh si, perchè anche con il nuovo regime post rais l’ENI ha saputo restare sul pezzo alla faccia di chi la voleva più debole (…). Ma quali sarebbero le conseguenze se al posto dell’Italia intervenisse militarmente la Francia, magari assieme all’Egitto? Semplice, la Libya sarebbe davvero persa dall’ENI e dall’Italia ed il cane a sei zampe verrebbe inevitabilmente affossato nei profitti futuri: che ghiotta occasione per fonderla – spostando la sede a Parigi – con Total! I francesi avrebbero fatto bingo, sognano da tempo tale acquisizione con il fine di creare un colosso della dimensione di Exxon e Shell!

Fantascienza? Vedremo, da Roma mi indicano questa possibilità come concreta e materiale sebbene sia troppo presto per verificarla (mancano ancora – ed innegabilmente – dei dettagli importanti). In ogni caso Renzi non può dire NO all’intervento in Libya o meglio se vuole lasciare campo libero alla Francia ed all’Europa a nostro danno dovrà ben spiegarci perchè lo vuole fare …. (vedrete che questa sarà anche l’occasione per Berlino di utilizzare il proprio l’esercito in funzione di difesa europea fuori dai propri confini a supporto dei galli, aprendo di nuovo l’uscio prussiano).

Se così sarà alla fine l’Europa ci passerà sopra la testa anche via Libya soffiandoci le risorse sotto casa, complimenti per il disastro a tutti quelli che avranno contribuito! Alla fine tutto questo farebbe scopa con quanto sostenuto dai colleghi di SE da molti anni ormai, un attacco agli interessi italiani da parte dei supposti partners europei ex coloniali… Se qualcuno ancora ritiene che percepirà una pensione superiore a 1000 euro attuali è un illuso…

Qui qualcuno pensa di essere più furbo che bello ma mi sa che finirà a schiaffoni…

Fantomas per Mitt Dolcino

Fonte: http://scenarieconomici.it

Link: http://scenarieconomici.it/intrigo-internazionale-renzi-rifiuta-lintervento-in-libya-in-quanto-si-vuol-permettere-francia-impossessarsi-cirenaica-poi-fondere-eni-total/

17.02.2015

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