DI MAURIZIO BLONDET
“Il Nemico Principale”, titola Libération, esterrefatta che i francesi abbiano votato il Front. E’ pur sempre divertente vedere che il giornale “di sinistra” si smascheri così a nome del suo padrone (Rotschild).
Ma ricordiamoci: c’è il secondo turno. E nel secondo turno, come è sempre successo da 50 anni, la “sinistra” socialista e la “destra” gaullista (povero De Gaulle) si uniscono in un meccanismo di desistenza per non far vincere mai il Front National.
Circoscrizione per circoscrizione, il candidato “debole” delle due formazioni si ritira, facendo sì che i voti del suo elettorato vadano al candidato forte – per esempio – socialista. Non solo ciò ha funzionato benissimo per tener fuori il Front National. Posso dirvi che tanti anni fa il Grande Oriente di Francia convocò i capi dei due partiti mainstream per impegnarli, giurando davanti al Grande Architetto, che mai – in nessun caso – avrebbero fatto un governo in alleanza con il Front National. I due giurarono. Sto citando a memoria, ma me lo ricordo benissimo perché la cosa fu riportata da Le Monde. Era tanti anni fa, c’erano Mitterrand per i socialisti e Chirac dall’altra parte.
Quindi lo spavento e il panico mediatico è per metà una finzione. E il titolo di Libé è funzionale a questo trucco: “Il Nemico Principale” è madame Le Pen, quindi unitevi col nemico secondario per liquidarla nelle urne. Magari stavolta non funzionerà. Sarkozy ha detto che stavolta no, ma molti deputati del suo partito hanno già detto che sì, obbediscono alla Loggia.
Quindi aspettiamo a congratularci per la vittoria di Marine Le Pen. Vediamo il secondo turno, dopo sette giorni di terrorismo mediatico sui pericoli estremi che il Front fa correre. E’ peggio dell’ISIS, è il Nemico Principale.
Maurizio Blondet
Fonte: www.maurizioblondet.it
Link: http://www.maurizioblondet.it/washington-ci-manda-il-castigatore-mosca-resta-il-nemico-principale/
7.12.2015
Beh c’è da capirli ai portoni rossi. Il paparino di marina ha portato via tutti i voti uno a uno alla loro creaturina, il partito comunista francese. Gli rode ancora a distanza di tanti anni….
…zzo c’entra il Partito Comunista Francese!
non ho capito cosa ti rode:
Marine Le Pen vince perché non è più populista?
Mi spiego: il Fronte Nazionale di Marine Le Pen non può essere liquidato come “populista” e tanto meno razzista per la semplice ragione che non è più il Fronte nazionale del padre, ma un partito diverso, che nei toni non si pone più all’estremità dello schieramento politico, ma si propone come erede del gollismo e dei valori più autentici della République. E’ diventato – o sta diventando – una grande formazione di centrodestra, capace di parlare a un elettorato trasversale, che parte dalla base più sciovinista, passa per la piccola e media borghesia e giunge persino a sedurre alcune fasce della sinistra moderata, oltre che – come accade già da tempo – le periferie delle grandi città che hanno subito per primi l’impatto con l’onda migratoria. Occupa uno spazio che sia il centrodestra sia il centrosinistra tradizionali hanno abbandonato o meglio hanno presidiato solo verbalmente, perdendo credibilità per l’evidente contraddizione tra la retorica ufficiale e il comportamento dei loro politici, che hanno guidato la Francia negli ultimi anni e che hanno fatto sovente il contrario di quel che avevano promesso, generando smarrimento e alla fine sfiducia.
Il fattore Isis non è stato decisivo, anzi poterebbe aver limitato la corsa della Le Pen per la semplice ragione che in ogni Paese di fronte ad attacchi terroristici gli elettori tendono a unirsi attorno alle istituzioni. E’ avvenuto negli Stati Uniti dopo l’11 settembre, più recentemente ad Ankara dopo l’attentato ai manifestanti pacifisti che ha spalancato le porte alla vittoria di Erdogan. Se domenica i francesi avessero votato per le politiche, il Fronte Nazionale avrebbe ottenuto meno consensi, il fatto che si siano recati alle urne per le regionali ha attenuato questo effetto. Di certo la vittoria del Fronte Nazionale non è attribuibile al terrorismo.
Marine Le Pen ha vinto perché è stata l’unica ad aver interpretato correttamente il profondo disagio che attraversa la società francese, un malessere al contempo economico, sociale, identitario e per averne chiaramente indicato la fonte: è l’Unione Europea che con le sue norme astruse paralizza l’economia, è il rigore imposto in difesa dell’euro che carica di tasse i cittadini, smantella lo stato sociale e scoraggia le imprese, è l’arroganza della Germania che anziché adoperarsi per correggere gli squilibri industriali e commerciali di cui è l’unica beneficiaria fa di tutto per protrarli all’infinito. E’ lo smarrimento per il comportamento di un Occidente, guidato dalla Casa Bianca, che non difende più la stabilità ma promuove inutili e pericolosissime tensioni alle porte dell’Europa, con la Russia di Putin e nel Vicino Oriente e che genera fenomeni destabilizzanti come la migrazione di massa, diventando ostaggio di un partner irresponsabile ed estremista come la Turchia di Erdogan.
E’ la continua erosione della sovranità di un Paese che non ha più la facoltà di essere padrone del proprio destino ed è costretto a subire il continuo depauperamento del proprio sistema economico e sociale.
Gli altri partiti non possono affrontare di petto queste tematiche poiché sono legati esplicitamente o implicitamente all’establishment internazionale che governa male, anzi malissimo, l’Europa. Marine Le Pen, invece, rifiuta l’abbraccio con quelle élite, parla chiaro, rassicura l’elettorato distanziandosi dal vecchio Fronte Nazionale e oggi, benché il processo di conversione del suo partito non sia ancora concluso, vince.
http://blog.ilgiornale.it/foa/2015/12/07/marine-le-pen-vince-perche-non-e-piu-populista/
Una donna in politica? Questione di tempo e le contraddizioni si manifesteranno. Anche se bisogna ammettere, che il decidere se lasciare il potere ad un effeminato o una donna, non è proprio così facile.
Gia tipo le elisabette,poi la prima che dava le patenti di corsa,proprio una mammola
Il partito maggioritario e quello dei non votanti oltre il 50% .Proletari organizziamo il nostro esercito e impariamo a fare la lotta giorno per giorno : basta con i leccaculo della stampa borghese.
Ercole a mio avviso lei si illude: senza una classe dirigente non si fa nulla, tant’è che dalla classe operaia proletaria, poi si dovrebbe eleggere comunque un gruppo che li rappresenti questi soggetti e dove li vai a scovare se non tra le file dei più istruiti e quindi borghesi.
Sì, il FN certamente non è il problema principale. Ma Blondet non dice chiaro che la vittoria dello stesso è UN problema, e nemmeno di poca rilevanza. Benissimo se la pseudosinistra neoliberista si allea con i neoliberisti per non far vincere un populismo xenofobo, pericolosissimo per la convivenza civile, già così fragile in Europa.
E quale sarebbe il populismo xenofobo pericolosissimo per la convivenza civile?
Purtroppo anche questa volta l’inciucio in grembiulino funzionerà, e non sarà certo il fratello a tre occhi Sarkozy a tirarsi indietro. Finchè restano nell’ombra sono blindati da ogni processo democratico.
Si tratta di un controsenso in quanto più governano i partiti liberisti,di destra e sinistra,più aumentano le ragioni per cui cresce la xenofobia e la xenofobia non è altro che il desiderio di predazione nei confronti dei più deboli da parte di un gruppo sociale che trovandosi in dificoltà economiche trova facile soluzione nello spogliare ed impossessarsi dei beni un’antagonista creato ad hoc (cit MeinKampf)
Quindi per assurdo proprio votando il partito di LePen,antiliberista e populista,cioè per una redistribuzione verso il basso,il volgo,della ricchezza che si può facilitare la convinvenza