IL MONDO PUO' FERMARE I CRIMINI DI BUSH LIBERANDOSI DEL DOLLARO

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DI PAUL CRAIG ROBERTS
Information Clearing House

Al forum per la pace globale di Perdana nel 2006, la dr. Helen Caldicott, medico australiana, ha fornito un’autorevole analisi del devastante impatto sulla vita umana che risulterebbe dalle radiazioni emesse da un attacco nucleare.

La dr. Caldicott ha calcolato il catastrofico numero di morti che deriverebbe da un attacco convenzionale su basi missilistiche nucleari e l’aumento di decessi legati al cancro sul lungo periodo a causa delle radiazioni.

Se l’attacco fosse portato con armi nucleari – come certi consiglieri neoconservatori, criminalmente irresponsabili, di Bush sostengono – le popolazioni di molti paesi subirebbero per generazioni la presenza di particelle radioattive nell’aria, nell’acqua e nella catena alimentare. I morti si conterebbero in svariati milioni.

Un attacco del genere, giustificato nel nome della “sicurezza americana” e dell'”americana egemonia” costituirebbe la più brutale forma di ingiustizia che il mondo abbia mai conosciuto, surclassando quanto a cattiveria le atrocità dei regimi nazista e comunista.La dr. Caldicott ha descritto nel dettaglio le orribili conseguenze a lungo termine per il popolo iracheno a causa dell’uso di uranio impoverito nelle munizioni esplosive in dotazione all’esercito statunitense e largamente utilizzate in Iraq. La Caldicott ha chiarito che “impoverito” non significa privo di radiazioni. Ha spiegato che ogni volta che una munizione di quel tipo viene usata, particelle radioattive vengono rilasciate nell’aria e assorbite dalle persone attraverso i polmoni. Dobbiamo ancora vedere il raccapricciante numero di vittime civili causate dall’invasione americana – o la reale quantità di perdite tra i soldati statunitensi.

La dr. Caldicott ha espresso sconcerto per l’ignavia del resto del mondo, che non contrasta gli Stati Uniti e non impone un limite ai crimini contro l’umanità statunitensi.

Solo un uomo l’ha ascoltata – Vladimir Putin, presidente della Russia.

Il 10 febbraio, durante la 43sima Conferenza sulla Sicurezza a Monaco, il presidente Putin ha detto ai leader politici mondiali riuniti che gli U.S.A. stanno cercando di istituire un “mondo uni-polare” descritto come “un singolo centro di potere, un unico punto di forza ed un solo padrone”.

Questo obiettivo, ha affermato Putin, è stato la”formula per il disastro”.

“Gli Stati Uniti” ha dichiarato Putin, veramente, “hanno oltrepassato i propri confini in tutte le sfere” e “si sono imposti sugli altri stati”.

Il leader russo ha asserito: “Non vediamo alcun tipo di limitazione – c’è solo un uso iper-inflazionato della forza”.

Per evitare la catastrofe, a giudizio di Putin, occorre una riconsiderazione di tutta l’esistente architettura per la sicurezza globale.

Le parole di verità di Putin sono rimaste inascoltate. Il senatore statunitense John McCain, il leader americano più ottuso e pericoloso dopo Bush e Cheney, ha reputato le legittime critiche agli U.S.A. di Putin un “affronto”.

I nuovi burattini nelle mani degli Americani – gli Stati dell’Europa centro-orientale ed il Segretario Generale della NATO, non più un patto per la difesa europea, ma una elenco di forze militari al servizio delle mire imperialistiche statunitensi – hanno aderito alla replica di McCain per cui la Russia è profondamente in conflitto “con i valori chiave delle democrazie Euro-Atlantiche”.

Persino il corrispondente BBC per la difesa e la sicurezza, Rob Watson, è saltato sul carro della propaganda americana, etichettando il discorso di Putin come un riflusso da guerra fredda.

Nessun delegato alla Conferenza per la Sicurezza s’è alzato ad affermare l’ovvio fatto che non è la Russia ad invadere altri Paesi dietro pretesti mendaci come quelli di Hitler e ad approntare sistemi con armamenti su suolo straniero per ottenere l’egemonia militare.

Il modo in cui è stato recepito il messaggio di Putin ha palesato a Russia, Cina, e ai Paesi non corrotti, minacciati o sedotti con la partecipazione alla corsa americana per l’egemonia mondiale, che gli Stati Uniti non hanno alcun tipo di interesse verso la pace. Le persone perspicaci comprendono che il vanto americano d’essere una forza morale e democratica è becera pretenziosità dietro cui si cela una politica di aggressione militare.

Gli Stati Uniti, ha dichiarato Putin, sono passati “da un conflitto all’altro senza che nessuno di essi raggiungesse una piena e soddisfacente soluzione”.

Putin ha sottolineato a più riprese i pacifici intenti della Russia assieme al desiderio di concentrarsi sulla propria economia e di evitare una nuova corsa agli armamenti. Nel suo discorso sul 60esimo anniversario della vittoria contro la Germania nazista, Putin ha affermato: “Sono persuaso che non ci siano alternative all’amicizia e fratellanza con noi. La Russia è pronta a costruire un tipo di rapporto con i nostri vicini più stretti e con ogni paese al mondo, non solamente basato sulle lezioni del passato, ma soprattutto diretto ad un futuro condiviso”.

Nel suo discorso alla nazione del 2006, Putin ha osservato che il budget militare americano è 25 volte maggiore di quello russo. Ha paragonato il regime di Bush a un lupo che mangia ciò che vuole senza ascoltare. Putin è stato demonizzato dalla propaganda pro-U.S.A., perché insiste sull’indipendenza economica e politica della Russia.

Il regime di Bush ha condotto gli Stati Uniti a valicare i limiti della legge internazionale ed attua strategie unilaterali, simulando che l’aggressione militare americana sia un atto “difensivo” nell’interesse della pace. Buona parte del mondo osserva chiaramente l’ipocrisia e il pericolo insiti nella giustificazione da parte del regime di Bush dell’uso sfrenato del potere militare statunitense, ma nessun Paese, eccetto altre potenze nucleari, può opporsi all’aggressione americana, e anche allora solo a rischio della vita sulla Terra.

La soluzione è una contestazione non-militare.

L’abilità del regime di Bush di muovere guerra dipende dai finanziamenti esteri. Le guerre di regime sono sostenute monetariamente con inchiostro rosso [i dollari sono notoriamente “verdoni”, ma anche i paesi anglofoni identificano il rosso con il deficit, da cui il gioco di parole, ndt] il che significa che le centinaia di miliardi di dollari devono essere prese a prestito. Siccome i cittadini Americani spendono più per i consumi di quanto guadagnino, i soldi non possono essere presi a prestito dagli Americani.

Gli Stati Uniti dipendono in modo completo dagli investitori stranieri per finanziare i propri budget e deficit di mercato. Sostenendo il deficit, i governi stranieri diventano complici nelle aggressioni militari e crimini di guerra del regime di Bush, i cui due maggiori creditori sono Cina e Giappone. Ironicamente il Giappone, unica nazione ad aver sperimentato un attacco nucleare da parte degli Stati Uniti, elargisce come una banca al regime di Bush che prepara un attacco nucleare all’Iran.

Se il resto del mondo semplicemente si astenesse dall’acquisto di Buoni del Tesoro statunitensi e al contrario scaricasse il surplus di valuta a stelle e strisce nel mercato di scambio straniero, il regime di Bush sarebbe sopraffatto dalla crisi economica e impossibilitato a muovere guerra. L’arrogante hybris [tracotanza] esploderebbe, come la bolla che è, assieme al mito dell'”unica superpotenza”.

Il collasso del dollaro porrebbe anche una fine all’abilità del governo statunitense di sovvertire gli altri paesi assoggettandone i leader alla propria volontà.

La fine del dollaro statunitense è solo questione di tempo. Salverebbe il mondo dalla guerra e dalla devastazione portare il dollaro al crollo prima che il regime di Bush lanci il pianificato attacco contro l’Iran.

Paul Craig Roberts è stato Segretario Assistente del Tesoro durante l’amministrazione Reagan. È stato Editore Associato della pagina editoriale del Wall Street Journal e collaboratore della National Review. È coautore di “The Tyranny of Good Intentions” [La tirannia delle buone intenzioni].

Paul Craig Roberts
Fonte: http://www.informationclearinghouse.info
Link: http://www.informationclearinghouse.info/article17035.htm
12.02.07

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MOLECOLA

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