La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

“RIVOLUZIONE” – Il film documentario

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

Il Messico sfida il capitalismo globale per la gestione del Litio

blank
Il 9 Novembre 2021
1773 Views
1773 Views
litio messico metalli rari

www.lindipendente.online

di Michele Manfrin

Come sappiamo, il litio è una risorsa centrale per il tipo di transizione energetica voluta dalle élite globali e il suo controllo, la sua estrazione e la sua gestione sono di fondamentale importanza per quanti vogliono essere al centro del gioco del nuovo capitalismo green. Per tali motivi, scelte come quella presa dal Presidente del Messico, Andrés Manuel López Obrador, rischiano di far infuriare molti. L’intenzione di Obrador, nell’ottica di un’ampia riforma del settore energetico messicano, è quella di nazionalizzare (in parte) il prezioso metallo.

Non una vera e propria nazionalizzazione ma una forte controtendenza da quanto stabilito dalla riforma del 2013 voluta da Enrique Peña Nieto che andava a liberalizzare un settore, come quello energetico, in cui lo Stato giocava storicamente un ruolo di primo piano. Il pacchetto legislativo andrebbe a modificare gli articoli 25, 27 e 28 della Costituzione con lo scopo di rendere la Commissione Federale dell’Energia un’entità legale autonoma centrale a cui si riserva la produzione e la gestione di almeno il 54% dell’approvvigionamento energetico nazionale. Inoltre, ogni metallo e minerale che sia ritenuto strategico per la transizione energetica della nazione passerà sotto il controllo dello Stato, che ne sarà possessore di diritti esclusivi di esplorazione e estrazione.

Una delle più grandi – se non la più grande – riserve al mondo di litio è quella che si trova a Sonora, stato messicano attualmente gestito dal potente cartello di Sinaloa. La concessione mineraria è affidata a Sonora Lithium (SLL), una joint venture tra la canadese Bacanora Minerals (77,5%) e la cinese Ganfeng Lithium (22,5%). Si stima che la miniera detenga riserve comprovate e probabili di 243,8 Mt, contenenti 4,5 Mt di carbonato di litio equivalente (LCE). S & P Global Market Intelligence stima un valore di 22,6 miliardi di dollari e che, assieme al litio prodotto in Canada, potrebbe soddisfare il fabbisogno statunitense, specie quello di Elon Musk e della sua Tesla con cui Bancanora ha stretto accordi per la fornitura. Tra l’altro, l’azienda candese avrebbe deciso di procede all’estrazione con un metodo non testato prima e di cui non si conoscono gli esiti. Infatti, i depositi di litio di Sonora sono considerati “non convenzionali” e perciò il progetto non ha ancora preso piede. Il Presidente messicano tenta di inserirsi nello stallo momentaneo: ogni concessione che non sarà rispettata nei termini verrà infatti revocata. Se la produzione di Sonora non inizierà nel 2023, ogni diritto passerà in capo allo Stato. Questa potrebbe essere quindi l’unica miniera privata del Messico se dovesse passare la riforma costituzionale voluta da Obrador.

Sotto il profilo energetico i problemi del Messico sono anche di altro genere. Dalla riforma del 2013 di Nieto lo Stato è stato costretto ad acquistare energia da fornitori privati che con metodi da cartello hanno finito per gonfiare i prezzi senza però dover sostenere costi della rete di distribuzione elettrica pubblica. Risultato? Altissimi costi e servizi di scarso livello con una rete pubblica perennemente sovraccarica e con una fortissima disuguaglianza nel prezzo dell’energia che ha visto avvantaggiarsi giganti del calibro di Walmart e della catena OXXO. Il danno economico calcolato di tale riforma liberista operata dall’ex Presidente Niento è stimato attorno ai 23 miliardi di dollari. Obrador eleva quindi la lotta in corso tra il settore energetico pubblico e privato al livello di battaglia epocale. Tale riforma andrebbe anche a rivedere i rapporti con le società di fornitura elettrica, come con la spagnola Iberdrola e l’italiana Enel, per porre fine ad un tale stato di cose a tutto vantaggio dei ricchi e a discapito delle ampie fasce di popolazione che vivono nella povertà: il mercato dell’energia elettrica tornerà quindi ad avere una forte regolamentazione e più della metà dell’intero settore dovrà essere gestito dallo Stato, il quale si riserva di poter stabilire quali metalli e quali minerali considerare di interesse strategico e porre sotto un più stretto controllo.

La mossa di Andrés Manuel López Obrador è destinata certamente a ricevere una risposta forte da parte delle multinazionali dell’energia – e dei colossi che l’acquistano a prezzi stracciati – che potrebbero cercare di boicottare la riforma lasciando al buio milioni di persone.

Fonte: https://www.lindipendente.online/2021/11/09/il-messico-sfida-il-capitalismo-globale-per-la-gestione-del-litio/

Pubblicato il 09.11.2021

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Massimo A. Cascone, dottore in giurisprudenza e giornalista pubblicista. Membro fondatore del Coordinamento No Green Pass Napoli.
Notifica di
0 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti



blank