PROVE SCHIACCIANTI CHE NON POSSONO ESSERE IGNORATE
DI DAVID SWANSON E JONATHAN SCHWAR
Il cosiddetto memoriale di Downing Street, rivelato dal Sunday Times di Londra sin dal 1 maggio 2005, ha dominato i mezzi di informazione inglesi e i lettori di Internet in America. Il memoriale è costituito dal resoconto ufficiale di un incontro segreto avvenuto il 23 luglio 2002 fra il primo ministro inglese Tony Blair e il suo gabinetto, avente per oggetto l’Irak.
E’ difficile sopravalutare l’importanza di questo documento, e delle altre rivelazioni inglesi che ora stanno emergendo nell’opinione pubblica. Essi potrebbero condurre ad un impeachment del presidente Bush.
L’amministrazione Bush ha insistito nel dire che la sua decisione di invadere l’Irak è arrivata solo dopo che:
– Bush ha scelto l’opzione militare come ultima soluzione;
– Bush si è comportato lealmente con le agenzie di spionaggio a riguardo delle armi di distruzione di massa e dei presunti collegamenti dell’Irak con Al-Qaida.
Il memoriale di Downing Street contraddice questi assunti.
Ecco alcune parole chiave, scritte tre mesi prima che Bush ricevesse l’autorizzazione del Congresso alla guerra, quattro mesi prima che la risoluzione ONU 1441 considerasse l’Irak in “violazione materiale” degli obblighi di disarmo, e otto mesi prima dell’invasione del marzo 2003:
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“(Il capo del controspionaggio inglese Richard Dearlove) ha riferito sui suoi recenti incontri di Washington. …L’azione militare è ora vista come inevitabile. Bush vuole che Hussein sia rimosso per mezzo di un’azione militare, con la scusa del terrorismo e delle armi di distruzione di massa. I fatti e le scoperte dello spionaggio devono essere congegnati in modo da favorire questa politica…. Sembra chiaro che Bush abbia deciso di prendere l’iniziativa militare, anche se ancora non ha deciso quando. Però il caso sembra avere poco fondamento. Saddam non era una minaccia per i suoi vicini, e il suo potenziale di armi di distruzione di massa era inferiore a quello della Libia, della Corea del Nord o dell’Iran.”
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Altri documenti riservati inglesi, dal marzo 2002 al luglio 2002, rivelano che i funzionari inglesi hanno discusso con Blair l’accordo con Bush di appoggiare l’invasione dell’Irak e l’insistenza con cui Blair riferiva che Bush avrebbe fatto un’apparizione pubblica alle nazioni Unite per, come lo ha definito l’ambasciatore inglese a Washington Christopher Meyer, “far fare un passo falso a Hussein a proposito degli ispettori, in modo da creare il pretesto per la guerra.
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In privato gli inglesi se la ridevano delle affermazioni terrificanti fatte dall’amministrazione Bush. In un rapporto diretto al ministro degli esteri Jack Straw, Peter Ricketts, direttore politico dell’Ufficio degli esteri, scrive: “L’iniziativa americana di stabilire un collegamento” fra Irak e Al-Qaida “al momento è francamente non convincente.”
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Per tutti coloro che seguono l’attualità queste rivelazioni non risultano una sorpresa. C’è un lungo elenco di talpe, a cominciare dall’ex ministro del tesoro Paul H. O’Neill e dall’ex funzionario della commissione Nazionale sulla sicurezza Richard Clarke, che hanno rivelato come l’amministrazione Bush fosse ossessionata dal cambio di regime in Irak sin dal primo giorno e come considerasse gli avvenimenti del 11 settembre un’occasione buona per mettere in atto i loro piani. La defenestrazione di Hussein faceva parte del programma repubblicano del 2000. La distorsione dei servizi di spionaggio a proprio favore da parte di Bush è stata ben documentata.
Ma le carte di Downing Street e gli altri documenti recentemente venuti alla luce dimostrano che il servizio di spionaggio commise degli errori a bella posta. I documenti mostrano come i funzionari al vertice del governo del nostro più vicino alleato fossero coscienti di quello che erano i sospetti più neri sull’Irak da parte dei cittadini americani normali.
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Le prove dimostrano che Bush ha mentito al Congresso e agli americani per quanto riguarda le cause della guerra. Si tratta di una lettera e di un rapporto che egli ha sottoposto al Congresso 48 ore prima di lanciare l’invasione, nei quali veniva spiegata la ragione della guerra in termini che appaiono intenzionalmente falsificati e non semplicemente erronei.
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Mentire al Congresso costituisce reato. Se mentire al Congresso a proposito di guerra non è reato, allora niente è reato.
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AfterDowningStreet.org, è una coalizione di gruppi di veterani, di gruppi pacifisti e di altre organizzazioni attiviste, che chiedono al Congresso di richiedere l’istituzione di una commissione di inchiesta per delle indagini formali, dotata del potere di punire i spergiuri. Il risultato dovrebbe arrivare a dichiarare se il presidente ha commesso delle attività degne di impeachment.
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Il deputato democratico Maurice D. Hinchey di New York, membro di una commissione, ha affermato lunedì scorso: “In questa fase ritengo che la richiesta di una commissione di sia completamente appropriata. E’ qualcosa che bisogna fare.”
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John Conyers Jr. del Michigan, un democratico che fa parte della commissione giustizia non si è espresso a favore della commissione di inchiesta, però in una lettera indirizzata al presidente ha chiesto che sia data risposta alle questioni sollevate dal memoriale di Downing Street. La lettera è stata firmata da 90 membri del Congresso e da circa 500.000 cittadini.
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Sono previste delle audizioni e la partecipazione a un raduno da tenersi di fronte alla Casa bianca
David Swanson e Jonathan Schwar.
Fonte: www.commondreams.org/
Link:http://www.commondreams.org/views05/0615-24.htm
15.06.05
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da VICHI
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