DI DAVID HAMBLING
L’armata americana sovvenziona lo sviluppo di un’arma che provoca un dolore terribile a distanze fino a due chilometri. Destinata all’utilizzo contro i ribelli, si presume che lasci le vittime indenni. Ma i ricercatori sul dolore sono furiosi per il fatto che il lavoro che aveva come fine di controllare il dolore sia stato utilizzato al fine di sviluppare un’arma. E hanno il dubbio che tale tecnologia sia utilizzata per la tortura.
“Gli aspetti etici di questa ricerca mi preoccupano profondamente” dice Andrei Rice, un consulente in medicina del dolore all’ospedale di Chelsea e Westminster a Londra, nel Regno Unito. “Anche se l’utilizzo di un forte dolore temporaneo può essere giustificabile come misura di restrizione, ma non lo credo, gli effetti psichici e psicologici a lungo termine non sono conosciuti”.
La ricerca ha visto la luce in documenti scoperti dal “Sunshine Project”, un’organizzazione con sede in Texas ed ad Amburgo, in Germania, che smaschera la ricerca sulle armi biologiche. I documenti furono rilasciati sotto l’Atto sulla libertà dell’informazione degli Stati Uniti.
Un documento, un contratto di ricerca fra l’Ufficio di Ricerca Navale e l’Università della Florida a Gainesville, negli Stati Uniti, è intitolato “Conseguenze sui sensi delle pulsioni elettromagnetiche emesse da plasma indotti attraverso il laser”. Tratta dei “Pulsed Energy Projectiles” (Proiettili di energia pulsata o PEP) che lanciano un impulso laser che genera uno scoppio di plasma che si ingrandisce allorché questo tocca qualcosa di solido, come una persona (New Scientist, Ottobre 2002). L’arma, destinata ad essere utilizzata nel 2007, potrebbe letteralmente sconfiggere i ribelli.
Provocatore di dolore
Secondo un’analisi del 2003 sulle armi non mortali, effettuato dal Consiglio degli Studi Navali delle EU, consulente delle forze navali, i PEP producono un dolore ed una paralisi temporanea, stando ai test sugli animali. Questo sembra essere il risultato di un impulso elettromagnetico prodotto dal plasma che si ingrandisce e scatena impulsi nelle cellule nervose.
Il nuovo studio, che prosegue fino a luglio e sarà realizzato da ricercatori della Università Centrale della Florida a Orlando, ha per scopo quello di ottimizzare questo effetto. L’idea è di determinare come generare un impulso che ecciti i neuroni di dolore senza lesionare il tessuto.
Il contratto, molto censurato prima della sua pubblicazione, chiede ai ricercatori di ricercare “parametri di pulsione ottimali per provocare l’attivazione dei nocicettori [recettori sensitivi del dolore] – in altre parole, generare il massimo dolore possibile. Studi su cellule coltivate in laboratorio identificheranno la quantità di dolore che può essere inflitta a qualcuno senza indurre la morte o danni.
Rischio a lungo termine
New Scientist ha contattato dei ricercatori che lavorano sul progetto. Martin Richardson, un esperto in laser all’Università di Florida Centrale, ha rifiutato di parlare. Brian Copper, un esperto di dolore dentario all’Università di Florida, ha preso le distanze dal progetto, dicendo “ Non ho nulla di interessante da dire. Ho solamente fornito qualche informazione di base al gruppo”. Il suo nome appare su una lista pubblica di progetti di ricerca dell’Università sotto la rubrica “sovvenzioni oltre i 500.000 dollari”.
John Wood dell’Università College di Londra, esperto sul modo in cui il cervello percepisce il dolore, dice che i ricercatori implicati nel progetto avrebbero dovuto affrontare la censura. “Questo potrebbe essere utilizzato per la tortura” dice “ i ricercatori devono esserne coscienti”.
Amanda Williams, una psicologa clinica all’Università College di Londra, teme che le vittime rischino danni a lungo termine. “Un dolore persistente può risultare da una gamma di stimoli sedicenti non distruttivi, che possono, nondimeno, cambiare il funzionamento del sistema nervoso”, dice. Ha paura che gli studi di cellule coltivate non potranno dimostrare un livello sicuro per un’esplosione di plasma. “Non possono parlarci del dolore e delle conseguenze psicologiche di un’esperienza talmente dolorosa”.
David Hambling
15.03.06
Fonte: http://www.mondialisation.ca
Link: http://www.mondialisation.ca/index.php?context=viewArticle&code=HAM20060315&articleId=2107
Traduzione di GIORGIA per www.comedonchisciotte.org