Meno di 24 ore dopo, due degli aspetti chiave della narrativa ufficiale (in realtà “propaganda”) stanno già andando in pezzi.

Omofobia

I media maistream erano pieni di articoli che mettevano in risalto la presunta “omofobia” dello sparatore. Anche i cosiddetti “alternativi” o “indipendenti” riprendevano queste stupidaggini (vedere qui e qui). E ora scopriamo che lo sparatore in persona era omosessuale e che usava “applicazioni per incontri gay”. Per cui, a meno che non ridefiniamo Omar Mateeen come un “omosessuale che odiava sè stesso”, sarà difficile far passare questo atto come un “crimine legato all’odio omofobico”.

Islam

Qui andiamo un po’ meglio. Anche se quasi tutti abbiamo sentito che Omar Mateen era Mussulmano e che aveva giurato fedeltà al Daesh, adesso scopriamo che aveva giurato fedeltà sia all’ISIS che ad Hezbollah! Vale la pena ricordare che, anche se nominalmente ISIS ed Hezbollah sono “Mussulmani”, i Tafkiri dell’ISIS considerano gli Sciiti “kafir”, o apostati che hanno tradito il vero Islam e si sono dati all’idolatria. Li considerano anche “agenti iraniani”. Per quanto riguarda Hezbollah, questi sono il nemico Numero Uno (tutto maiuscolo) dell’ISIS/Daesh, e quando parlano di questi Tafkiri squilibrati li chiamano “demoni” (shaitan). Il significato di tutto ciò è abbastanza semplice e lascia aperte solo poche possibilità:

1 o Mateen non sapeva nulla riguardo all’Islam
2 o Omar Mateen è stato costretto a fare questa dichiarazione, e lui stesso ha voluto renderla deliberatamente senza senso
3 o Omar Mateen non ha mai detto una cosa del genere.

Scegliete voi l’ipotesi preferita, ma quello che è assolutamente certo è che il contesto della sua cosiddetta dichiarazione manda in frantumi la “teoria islamica”. Non c’è assolutamente alcuna possibilità che un vero Mussulmano giuri fedeltà contemporaneamente all’ISIS e ad Hezbollah.

(Certo, chi odia ferocemente l’Islam, continuerà a dire che è tutta colpa dell’Islam, proprio come quelli che odiano Putin daranno la colpa a Putin, e gli antisemiti incolperanno gli Ebrei, ma il fondamento effettivo della “teoria islamica” ora viene a mancare).

Per cui, di tutte le motivazioni approvate dai media, ne rimane solo una: le armi.

Ho già scritto della totale inutilità della fobia per le armi, e non starò a ripetere tutto qui, salvo ribadire come in questo caso non si possa chiaramente dare la colpa del massacro ad una “legislazione insufficiente sulle armi”, semplicemente perché le leggi statunitensi sulle armi, sia federali che della Florida, sono state violate deliberatamente e pesantemente da Omar Mateen.

La frottola delle “leggi sul controllo delle armi”

La cosiddetta “legislazione insufficiente sulle armi” degli Stati Uniti è abbastanza chiara: non si possono comprare armi da fuoco se:

1 si è schedati per abuso di stupefacenti
2 si è schedati per atti di violenza (compresa la violenza domestica)
3 si hanno problemi mentali.

Date un’occhiata al modulo ATF 4473 che tutti devono compilare prima di acquistare un’arma da fuoco.

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Notate che i punti e, f, h e probabilmente anche ‘i’ avrebbero tutti invalidato la richiesta di Omar Mateen, in quanto ora sappiamo che:

1 aveva avuto un problema di abuso di sostanza proibite (steroidi, sostanze controllate di classe III)
2 aveva avuto una storia di violenza domestica
3 era bipolare.

Per cui, secondo le leggi federali degli Stati Uniti, Omar Mateen non avrebbe potuto acquistare legalmente le sue armi. E, dal momento che a lui, in ogni caso, non importava nulla delle leggi americane, le armi avrebbe potuto comunque comprarsele all’angolo della strada con la massima facilità.

Ma tutto questo riguarda ben poco la legislazione sulle armi da fuoco. Si scopre che Omar Mateen aveva lavorato come guardia giurata presso un tribunale, come addetto alla sicurezza armata per la G4S, e come guardia carceraria. Per ciascuno di questi incarichi ci sarebbe voluta un’indagine sui precedenti penali, e sembra proprio che nessuno (dei suoi datori di lavoro) si sia accorto che Omar Mateen era chiaramente uno spostato ed una bomba ad orologeria. Perciò il problema non è la “legislazione carente sulle armi”, ma il fatto che i costi di un’indagine investigativa sulla persona, fatta come si deve, sono troppo elevati per essere affrontati dalla maggior parte delle agenzie o aziende private. Come regola, queste indagini personali e queste investigazioni interne semplicemente non funzionano.

Che cosa ne direste di una pista completamente nuova?

Voglio contribuire qui con un’altra teoria. Non una a cui io creda particolarmente, ma una che è plausibile almeno come le altre tre e che non è mai, ma proprio mai, stata menzionata dai media corporativi (e anche dagli indipendenti) buonisti e benpensanti: e se radici della follia violenta di Omar Mateen fossero da ricercare nella sua omosessualità? (Cosa ve ne pare di questo come psicoreato, è abbastanza grave?)

Qualcuno forse ricorda il caso di Vester Lee Flanagan II, alias “Bryce Williams”, l’omosessuale di colore che aveva sparato a due suoi colleghi giornalisti mentre stavano registrando un ‘intervista in diretta? Per qualche motivo, questo episodio non era stato presentato come un “crimine dovuto all’odio” a sfondo razziale, nè, per giunta, come un caso violento di “eterofobia”. Può essere che ci sia qualcosa nella condizione mentale degli omosessuali che li porta ad agire contro sè stessi (“omofobia omosessuale contro sè stessi”) o nei confronti degli altri (“eterofobia”)? Sappiamo che Flanagan II-Williams aveva scritto un manifesto di 23 pagine per giustificare le sue azioni, ma non è mai stato pubblicato. Sono il solo a chiedersi perché? Potrebbe essere correlato al fatto che lavorava come “escort maschile”?

Abbiamo avuto due dei crimini più feroci e a più alta visibilità nella storia recente degli Stati Uniti commessi da omosessuali, uno dei quali da un nero nei confronti di bianchi, e nessuno si domanda se possono essere correlati alla razza o all’omosessualità (beh, quasi nessuno, Ron Unz ha scritto un’analisi assolutamente superba sul problema della razza e della criminalità negli Stati Uniti).

Sappiamo che fra gli omosessuali c’è una maggior percentuale di abuso di stupefacenti, un più alto tasso di suicidi e anche maggiori episodi di violenza domestica rispetto agli eterosessuali; e allora, come mai l’opinione pubblica dei buonisti benpensanti non inizia ad indagare sulla possibile “violenza epidemica omosessuale” (come la definirebbero loro)?

Ora, permettetemi di essere onesto e di ammettere che in realtà non credo che gli omosessuali abbiano più probabilità di commettere crimini violenti rispetto agli eterosessuali. Non lo credo semplicemente perché non ho ragioni per crederlo. Ma rimango comunque aperto all’idea. Il mio vero motivo, per sollevare ora l’argomento, è far capire come ci abbiano ormai lavato il cervello, almeno fino ad un certo punto, tanto da farci accettare o rifiutare determinate tesi o argomentazioni, indipendentemente dalle prove empiriche che le sostengono. Siamo stati condizionati ad accettare anche quella che io chiamo la “proprietà intransitiva” dei “blocchi ideologici” delle argomentazioni politicamente corrette. La realtà di un qualcosa chiamato “omofobia” che viene accettato come un dogma. La possibilità che esista qualcosa chiamata “eterofobia” è rigettata di primo acchito come eresia. Allo stesso modo, l’antisemitismo è un concetto universalmente accettato, ma l’odio per i goyim no. Questi sono solo due, fra i tanti esistenti, dei tipici “blocchi mentali a senso unico”. Aggiungeteci qualche altro centinaio di “blocchi mentali a senso unico” ed avrete una società in cui la stragrande maggioranza delle persone accetterà automaticamente l’idea che un “Islamico omofobo” possa sparare da solo a più di 100 persone e che, se la legislazione della Florida sulle armi fosse stata più restrittiva, tutto questo non sarebbe accaduto.

Amici miei, questa non è una coincidenza. Questo è un “sistema” studiato per farci diventare tutti stupidi e creduloni.

Quello a cui ci troviamo di fronte è un omosessuale pseudo-mussulmano, drogato e mentalmente instabile, che ha violato entrambe le leggi sul controllo delle armi, quella federale e quella nazionale, e che è riuscito a compiere la mirabolante impresa di assalire da solo circa 320 adulti, sparando ad oltre 100 persone nel corso di un massacro durato diverse ore, senza venire neanche ostacolato, usando solo due armi lunghe (incapaci di funzionare in modo completamente automatico!). Poi ci hanno detto che lo sparatore si era barricato con degli ostaggi nella toilette e che era molto calmo mentre parlava con i poliziotti. Vi sembra che tutto questo abbia un senso?

Allora facciamo un po’ di conti. 1 sparatore, 320 persone, 49 morti, 53 feriti. E ci hanno anche detto che gli SWAT teams americani sono i migliori del mondo. Ricordate quando i terroristi wahabiti ceceni avevano preso in ostaggio più di 900 persone al Teatro Dubrovka di Mosca? Certo, stiamo parlando di novecento ostaggi. Tenuti prigionieri da quaranta (40) terroristi. Quando le forze speciali russe avevano preso d’assalto il teatro, non era morto neanche un ostaggio, anche se molti terroristi indossavano vere cinture esplosive e c’era una grossa bomba nel centro dell’edificio. Per cui: 40 terroristi, 900 ostaggi, zero morti, zero feriti. Certo, dopo l’assalto erano morte da 140 a 174 persone a causa del gas usato dalle forze speciali per far addormentare tutti (terroristi ed ostaggi) istantaneamente. Il Pronto Soccorso locale non aveva abbastanza personale ed equipaggiamento per “invertire” così tante persone intossicate da un gas sconosciuto (molti erano morti durante il trasporto all’ospedale). Ma anche se addossiamo alle forze speciali la colpa dei 174 morti, rimangono ancora comunque 726 persone salvate su 900. E questo è il risultato delle forze speciali russe che dicono “scarsamente addestrate”. Come fanno allora i migliori SWAT teams del pianeta a farsi ammazzare e ferire 50 e più persone da un singolo (inesperto) sequestratore? I casi sono due: o non sono così bravi come pensa la gente, o stanno mentendo su ciò che è veramente accaduto.

Qualcuno ha forse pensato a Waco?

Ma, di nuovo, queste domande non le fa nessuno.

E invece abbiamo Hillary, il probabile nuovo Presidente degli Stati Uniti (che Dio ci aiuti) che vomita le solite stupidaggini, parlando di un pazzo “consumato dall’odio nei confronti della comunità LGBT americana” che “aveva giurato fedeltà all’ISIS”, aggiungendo:

L’attacco di Orlando rende ancora più chiaro che non possiamo controllare questa minaccia. Dobbiamo sconfiggerla. E la buona notizia è che gli sforzi della coalizione in Siria e in Iraq hanno portato nuovi risultati negli ultimi mesi. Perciò dobbiamo tenere alta la pressione per intensificare la campagna aerea, accelerare gli aiuti ai nostri amici che combattono e mantengono le posizioni e spingere i nostri partners nella regione a fare ancora di più.

Perfetto! Da Orlando ad intensificare la campagna aerea in Medio Oriente per sostenere i “nostri amici” (che, naturalmente, sono Daesh, ISIS, al-Qaeda & compagni!). E poi, fedele a sé stessa ed alla sua visione dogmatica del mondo, ha dichiarato che erano state usate “armi d’assalto” e che:

Io credo che per le armi da guerra non ci sia posto nelle nostre strade e possiamo anche essere in disaccordo sulla regolamentazione delle armi, ma dovremmo essere in grado di concordare su alcune cose essenziali. Se si è sotto sorveglianza dell’FBI per il sospetto di legami al terrorismo, non bisognerebbe essere in grado di andare e comprare un’arma senza che vengano fatte domande. E non bisognerebbe essere in grado di poter usare delle scappatoie ed evitare i controlli sulla fedina penale acquistando online o alle fiere delle armi. E, certo, se in America si è troppo pericolosi per salire su un aereo, bisognerebbe essere anche troppo pericolosi per poter comprare un’arma. Adesso io so che qualcuno dirà che le armi da assalto e il controllo dei precedenti sono questioni completamente separate, che nulla hanno a che fare con il terrorismo. Beh, a Orlando e a San Bernardino i terroristi hanno usato armi da assalto. l’AR-15. E le hanno usate per uccidere degli Americani. E’ lo stesso tipo di fucile da assalto usato per uccidere i bambini di Sandy Hook.

La verità è che nessuna delle armi usate (non un AR-15, ma un fucile Sig Sauer MCX e una pistola Glock 17) sono “armi da assalto” e, nel modo più assoluto, non sono “armi da guerra”. Se con il termine “arma da assalto” (una evidente traduzione dal tedesco di Sturmgewher) ci si riferisce ad un’arma utilizzabile in un attacco militare, allora occorre che sia in grado di sparare in modo completamente automatico (come indicato dal termine russo avtomat). Ad Orlando solo i poliziotti avevano vere armi da guerra, “armi d’assalto” completamente automatiche, non Mateen, anche se la cosa non sembra essere stata loro di molto aiuto. E per quanto riguarda le cosiddette “scappatoie” del comprare online o alle fiere, non solo queste sono un mito, ma non si applicano neanche al caso di Mateen, che aveva acquistato le sue armi legalmente in negozio, con il controllo dei precedenti e tutto il resto.

Ma quella è solo Hillary che ci tratta tutti quanti da idioti ignoranti (e la stessa cosa fa la Casa Bianca).

Quello che fa paura è che Hillary sta ora proponendo un sistema completamente arbitrario per negare agli Americani il diritto al 2° Emendamento, basato sulla arcinota “no fly list”. Se questo non è un altro attacco frontale ai nostri diritti civili fondamentali, allora non so di che cosa si tratta!

Conclusione

Come avevo scritto ieri, il terrorismo è veramente un’illusione. In primo luogo, non conosco nessuna forma di vero terrorismo che non sia sponsorizzata da almeno uno, o da più governi. Inoltre, questa crudeltà, per quanto orribile sia, è solo la causa scatenante per un attacco molto più importante alle nostre menti. Si potrebbe dire che lo scopo del terrorismo non è quello di uccidere la gente, è quello di renderci tutti stupidi. Appena lo si capisce, ci si rende immediatamente conto che, secondo questa logica, le 50 persone uccise ad Orlando erano in realtà solo “danni collaterali” e che i veri bersagli di questo attacco siamo tutti noi. Ma sta a noi accettare se essere le vittime di questo assalto alle nostre menti o rigettarlo e rifiutarci di pensare lungo gli stretti confini dei “blocchi mentali a senso unico” che l’1% al potere sta cercando di imporci. Infatti, l’unico sistema sensato per combattere il terrorismo è rifiutarsi di pensare nel modo in cui gli eventi terroristici vorrebbero farci pensare.

Le persone uccise ad Orlando non avevano altra scelta se non quella di essere vittime di questa ultima “sparatoria di massa”. Noi ce l’abbiamo. E penso che, piuttosto che tenerci per mano, singhiozzare e impegnarci in tutte le altre stupide attività a cui così tanta gente si dedica dopo un evento del genere, la cosa migliore che possiamo fare per onorare la memoria di tutti quelli uccisi, è rifiutarci di credere a tutte le stupidaggini e le bugie che circondano questo atto brutale.

The Saker

Fonte: http://sakeritalia.it

Link: http://sakeritalia.it/america-del-nord/il-massacro-di-orlando-le-bugie-la-strumentalizzazione-e-le-domande-non-fatte/

15.06.2016

Tradotto in Italiano da Mario per SakerItalia.it