DI PAOLO BARNARD
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(PREMESSA: Questo scritto è dedicato agli ammalati abbandonati a morire soffrendo. Ma ricordo che esistono i CENTRI MEDICI DI CURE PALLIATIVE dove ogni aspetto del morire viene RESO TOLLERABILE e dove le famiglie sono soccorse in tutto. Per sapere dove sono scrivere alla massima esperta nazionale, l’oncologa Dott.ssa Danila Valenti contattabile a [email protected].)
Inutile sprecare parole sul sadismo della negazione collettiva, e Vaticana, della morte, che oggi costringe milioni di persone a morire in modo atroce e a sfregiare per sempre la vita di chi li ama e li vede morire come cani agonizzanti su un tratto autostradale.
Non c’è bisogno di aspettare i Parlamenti, che arriveranno all’Eutanasia fra 10.000 anni.
Che io sappia ci sono tre modi di uccidersi quando la malattia terminale ti ha portato al punto di non più speranza E DI NON PIU’ DIGNITA’, quando le piaghe da decubito puzzano al punto che persino gli infermieri faticano a medicarti, quando vomiti 19 volte al giorno, quando gli occhi di tua moglie o di tuo marito sono ridotti a buchi neri in un abisso di dolore che nessuno vuole alleviare.
C’è un metodo, diciamo, casalingo, che non richiede nessun aiuto medico o specialistico. Ci si procura una mascherina di quelle bianche anti-polvere, un grande sacco di plastica, un elastico grosso ma più stretto del proprio collo, un banale sonnifero (pillole se si riesce ancora a deglutire o gocce se no). Prima cosa: assumere quantità da overdose del sonnifero. Seconda cosa: indossare la mascherina anti polvere. Terza cosa: mettersi il sacchetto di plastica in testa (deve essere almeno 5 volte le dimensioni del cranio). Quarta cosa: sigillare il sacchetto all’altezza del collo con l’elastico. Quinta cosa: tenere coi pollici l’elastico lontano dal collo finché non ci si addormenta. Sesta cosa: alla caduta nel sonno i pollici crollano e l’elastico si chiude sigillando il sacco di plastica attorno al collo. La persona continuerà a respirare l’ossigeno nel sacchetto, poi quando l’ossigeno terminerà, respirerà la propria anidride carbonica, fino a morire. Il vantaggio della mascherina è che quando i polmoni tireranno l’aria che non c’è più, la plastica non entrerà in bocca e non procurerà senso di strangolamento. La persona è addormentata, e morirà senza accorgersene. Tutto questo può essere fatto dal morente stesso se ce la fa, o da un familiare. Morte naturale di un ammalato terminale, nessuno sospetterà di nulla.
Il secondo metodo è scientifico, e mi è stato suggerito da un grande clinico che stava morendo di cancro. Se si ha un medico amico, o un farmacista amico, ci si procura Insulina e siringhe relative. La persona morente va sedata con sonniferi o con benzodiazepine. Le si inietta dosi elevatissime di Insulina fra le dita dei piedi con la siringa per diabetici, continuativamente fino a raggiungere un coma ipoglicemico, e la morte. Neppure in questo caso, mi disse quel clinico, l’anatomopatologo riesce a scoprire le cause della morte. Spero che questo metodo sia veramente valido, come mi disse quel grande medico, e non procuri effetti troppo spiacevoli, e che veramente non sia rilevabile all’autopsia eventuale. Ma la morte è assicurata.
Sempre in ambito medico, e se si ha la fortuna di avere un medico amico, o un farmacista amico, ci si procura Cloruro di Potassio e ce lo si inietta in vena, o ce lo si fa iniettare. Ferma il cuore immediatamente, ma questo è rilevabile all’autopsia, con relative conseguenze penali. La scelta è vostra. Io per una persona che amo lo farei.
Ora, io sto parlando per la compassione di chi oggi in questa società di depravati folli è condannato dalla pavidità dell’uomo e dai deliri della Chiesa a morire fra atrocità indicibili, quelle che io ho visto coi miei occhi in 8 anni di assistenza ai morenti, e che tanti di voi purtroppo hanno visto in casa. Chiaro è che se qualcuno userà questi metodi per uccidere esseri sani e non consenzienti, io non c’entro, come il fabbricante di coltelli non è colpevole se il suo prodotto viene usato per sgozzare una donna/uomo.
Mi assumo tutte le responsabilità di questo scritto. Anche penali. Il diritto di morire senza soffrire come cani maciullati su un’autostrada, e di non vedere le persone che più ami devastate per sempre dal tuo macello e dalle tue grida, E’ SACRO. E’ SACRO. E’ SACRO.
Concludo con una frase dedicata ai credenti. Ero in Oregon per un documentario sull’Eutanasia che la RAI non trasmise mai, intervistavo un morente che aveva scelto l’Eutanasia ma che credeva in Dio. Gli chiesi “Ma lei non teme la condanna del Signore?”. La sua risposta fu:
“Dio, come Cristo ha testimoniato, è molto molto più misericordioso di quello che noi piccoli uomini e donne arroganti vogliamo che Lui sia”.
Non ci sono altre parole.
Paolo Barnard
Fonte: www.paolobarnard.info
Link: http://paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=1008
3.12.2014