DI ALESSIO MANNINO
alessiomannino.blogspot.com
Infilata subdolamente nel ddl sulle intercettazioni, ecco rispuntare la norma ammazza-blog: il comma 29. Cosa prevede? In base all’obsoleta legge sulla stampa del 1948, impone a chiunque abbia un sito d’informazione l’obbligo di rettifica entro 48 ore, senza commento, pena una sanzione che può arrivare a 12.500 euro. E cosa c’è di liberticida in questo?, chiederete voi. C’è che, escluse le testate giornalistiche e le vetrine di personaggi con staff apposito, ad un comune blogger può accadere quel che ricorda il bravo Claudio Messora sul suo Byoblu: «può capitare di essere assente per qualche giorno da casa, di avere il computer rotto, di avere la connessione alla rete disattivata, di essere in vacanza, e poiché non ha una redazione, una qualsiasi richiesta di rettifica pervenuta nel momento sbagliato significa una condanna a vendere la macchina o a ipotecare la casa». Chi, se non ha i mezzi, potrà permettersi il lusso di esternare ciò che pensa col rischio di dover pagare una multa salata seduta stante?