IL CINISMO DELLA RIVISTA TIME

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blankDI PASCUAL SERRANO
Rebelion

Lunedì 18 dicembre, la rivista Time rendeva pubblico il suo “personaggio dell’anno”, cioé il soggetto più influente – nel bene o nel male – sulla comunità internazionale nell’anno 2006. Nell’ostentare il riconoscimento alla cittadinanza globale e tecnologica, il vincitore risultò essere la comunità degli internauti. Da qui la copertina che annuncia come vincitore “Tu”, sullo schermo di un PC e con un fondo plastificato nel quale si riflette il volto del lettore. Sottotitolo: “Sì, tu. Tu controlli l’era dell’informazione. Benvenuto nel tuo mondo”.

La rivista sostiene che gli utenti di Internet, in maniera collettiva, sono la Personalità dell’Anno per “aver preso possesso delle redini dei media globali, per creare e dare forma alla nuova democrazia digitale, per aver lavorato in cambio di nulla e per aver sconfitto i professionisti nel loro stesso gioco”.Il messaggio di fondo riguarda l’aver permesso alla comunità, grazie alle nuove tecnologie e ad Internet, di raggiungere l’apice della democrazia, della partecipazione, del protagonismo. In una parola, il potere. Tuttavia la decisione del Time é stata cinica. La rivista disponeva di un sistema di votazione nel proprio sito web affinché i lettori si pronunciassero su chi essi consideravano il personaggio dell’anno.
Hugo Chavez capeggiava le preferenze del pubblico col 35% dei voti, seguito da Mahomoud Ahmadinejad col 21% e la leader dei democratici Nancy Pelosi con il 12%. Rifiutando i risultati del pubblico, il periodico decide di ignorare la comunità degli internauti nello stesso momento in cui li nominano personaggio più influente dell’anno. “Tu, non noi, stai letteralmente trasformando l’era dell’informazione”, dichiara in un comunicato il vicedirettore Richard Stengel. Il colmo del cinismo.

“Stiamo parlando di molti che lottano per il potere contro i pochi che lo ostentano, e questo molti vanno aiutandosi a vicenda senza aspettarsi nulla in cambio, e stiamo parlando non solo del modo in cui ciò cambierà il mondo, ma anche del modo nel quale il mondo cambia”, sottolinea la rivista.

“Lo strumento che rende ciò possibile è la rete delle reti, Internet. Uno strumento che unisce i piccoli contributi di milioni di persone e li migliora”, evidenza in questa ubriacante compiacenza verso l’insignificante cittadino che a partire da oggi è trasformato nell’uomo più importante dell’anno grazie al Time.

L’eco della decisione e le sue circostanze meritano un’analisi. Se guardiamo alla stampa internazionale si osserva come tutti puntino alla tesi del riconoscimento della grande democrazia globale che suppone le nuove tecnologie, e la notevole conquista di potere che é stata per i cittadini. Intanto, gli stessi media mantengono il silenzio sulla votazione dei lettori, sostenendo che la comunità internauta ha sconfitto gli altri candidati, fino a far sparire dal ranking lo stesso Hugo Chavez.

Diamo un’occhiata. El Mundo titola così: “queste pagine web [riferendosi ai contributi della comunità web] hanno sconfitto, nel concorso del Time, Donald Rumsfeld, Dick Cheney, Al Gore e Mahmoud Ahmadinejad, tra gli altri. E hanno anche fatto sì che la stessa copertina del Time cambiasse. La prima pagina del numero di questa settimana, nella quale si annuncia il Personaggio dell’Anno, é fatta di un materiale riflettente che imita lo schermo di un computer. In questo modo, quando si guarda, si vede riflesso il proprio volto. La Persona dell’Anno può essere una qualsiasi”. Ossia, chi ti dice che sei solo un numero nelle statistiche governative e che la tua opinione non é presa in considerazione? Tu sei l’uomo dell’anno, non ti lamentare.

“Tu, sì, proprio tu. Non il presidente dell’Iran, Mahmoud Ahmadinejad, né il leader nordcoreano Kim Jong Il”, apre l’articolo de El Pais. E così conclude: “Complimenti! Se usi Internet, secondo il Time, sei tu la Persona dell’Anno”.

Google News riprende circa duecento fonti riguardo la notizia, praticamente tutte quelle che provengono da imprese private di comunicazioni presentano lo stesso punto di vista. Il consenso é assoluto, siano considerate di destra o di sinistra. Le grandi agenzie lo raccontano così: “Gli anonimi vincitori di quest’anno si sono imposti su candidati come il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, quello cinese, Hu Jintao, e quello della Corea del Nord, Kim Jong Il”, sottolinea la Reuters.

Sullo stesso tono, anche il quotidiano cileno di estrema destra El Mercurio: “Le persone attive in Internet ha sconfitto chi propopneva Al Gore, Bush ed Hugo Chavez, tra gli altri”. “Alla fine, YouTube ha aperto il cammino al riconoscimento di un nuovo genere nella specie umana, quello dell’attività sociale in Internet. You, tu stesso”, evidenzia. Il messaggio coincide sempre, così come si afferma in Liberta Digital, estrema destra spagnola: “si evidenzia un cambiamento nel quale gli individui hanno acquisito maggiore potere per esprimersi: sono cittadini della nuova democrazia digitale”. Le radio presentate come progressiste, come la spagnola Ser del gruppo Prisa, sono entusiaste per il nuovo criterio: “La pagina web del settimanale, che quest’anno ha recuperato la freschezza dopo anni di soldati e presidenti, rivela oggi il nome del vincitore 2006, “You”, nell’originale inglese”.

Praticamente tutti i grandi media si coordinano nel negare che siano essi coloro che posseggono il controllo dell’informazione, cercando di convicerci che siamo già giunti all’apice della democrazia cittadina grazie al nostro computer e al nostro abbonamento ad una connessione internet. Ed hanno il cattivo gusto di farlo presentando un’elezione che é falsata contro il criterio di quella stessa comunità che essi nominano personaggio più potente dell’anno.

Di fronte ad essi abbiamo la comunita internauta autentica che va denunciando il misfatto. Ma solo nei media autogestiti da essa, in quanto in quelli commerciali è probito. Su Indymedia Colombia, c’é chi scrive: “é incredibile che nel paese “della libertà e della democrazia” si siano burlati, nel modo più volgare, di tutti coloro che in tutto il mondo hanno votato in quell’opuscolo della CIA”, riferendosi alla rivista Time. Nel web più popolare del Venezuela, Aporrea, l’indignazione é eloquente: “Con una spiacevole capriola discorsiva si é designato agli “you”, gli anomini, come personaggio dell’anno. Votanti da tutto il mondo hanno scelto Chavez come personaggio dell’anno, una soprendente verità che ai gringos non é piaciuta affatto”. Su Kriptopolis, una pagina dedicata alla comunità virtuale, ossia una vera rappresentazione dei premiati dal Time, non ci si lascia abbindolare, ed il titolo è Timo en Time?. E scrivono: “Mentre alcuni si felicitano per essere stati nominati “personaggio dell’anno” dalla rivista Time, circola per la rede un’altra versione meno abile, che vede l’internauta come vittima di una repressione, piuttosto che ricevitore di un generoso tributo”. Si unisce alla denuncia anche la spagnola La Republica: “La rivista Time non rispetta la propria votazione di “personaggio dell’anno”, essendo risultato vincitore Chavez”. “Tuttavia – affermano nell’articolo – la rivista ha finito per scegliere come “Personaggio dell’Anno 2006” tutti gli utenti di Internet, in quanto essi, secondo quanto dice Lev Grossman, “controllano le redini dei media globali, fondando e marcando la nuova democrazia digitale”. Una “democrazia” che la rivista aveva appena violato non avendo rispettato le scelte degli internauti”.

Abbiamo trovato solo un media commerciale che raccolga tale indignazione. Si tratta del periodico gratuito 20minutos, che titola: “Chavez, il più votato per “Personaggio dell’anno” del Time, ma non l’eletto”. All’interno: “Personaggio dell’anno 2006 del Time: tutto per il popolo ma senza il popolo?” e gli echi delle critiche: “Anche se nessun sito sottolinea che la rivista si é basata nell’opinione dei votanti per scegliere il personaggio dell’anno, in alcuni blog si evidenzia tale attitudine “contraddittoria”, chiedendo ai lettori che votino per dopo scegliere un altro “personaggio”. Molti bloggers hanno commentato che la rivista potrebbe aver avuto dei problemi nello scegliere Hugo Chavez come personaggio dell’anno, che nella votazione appare con il 35% dei voti”.

In conclusione, la comunità di Internet, non grata al Time, non solo non si convince di essere il personaggio dell’anno, ma lancia un grido di denuncia per l’inganno e la farsa subita. Mentre quelli che non sono stati eletti, ossia i grandi mezzi di informazione, stranamente sono quelli che più plaudono la decisione e non la mettono in discussione. Ci sono sufficienti elementi per sospettare qualcosa di losco.

Pascual Serrano
Fonte: http://www.rebelion.org
Link: http://www.rebelion.org/noticia.php?id=43362
19.12.2006

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di RICCARDO ROSINI

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