IL CAMMINO VERSO LA GUERRA NUCLEARE

DONA A COMEDONCHISCIOTTE.ORG PER SOSTENERE UN'INFORMAZIONE LIBERA E INDIPENDENTE:
PAYPAL: Clicca qui

STRIPE: Clicca qui

In alternativa, è possibile effettuare un bonifico bancario (SEPA) utilizzando il nostro conto
Titolare del conto: Come Don Chisciotte
IBAN: BE41 9674 3446 7410
BIC: TRWIBEB1XXX
Causale: Raccolta fondi

DI ERICH ZUESSE

strategic-culture.org

L’istigazione del pubblico Occidentale contro la Russia.

Durante una recente intervista che Michail Gorbachev ha rilasciato a Mosca presso la Fondazione che porta il suo nome, pubblicata sul London Times di Rupert Murdoch, l’ex Segretario del partito Comunista dell’Unione Sovietica (e successivamente Presidente Russo), ha pubblicamente approvato il ritorno della Crimea alla Russia. Ha dichiarato «Appoggio sempre la libera volontà dei popoli e la maggior parte dei cittadini di Crimea ha scelto di ricongiungersi alla Russia». Nel pubblicare questa affermazione sul Times il 22 maggio 2016 (ripresa i il giorno dopo anche sul sito della Gorbachev Foundation), l’intervistatore del quotidiano di proprieta’ di Murdoch, il “giornalista” Mark Franchetti, ha confezionato un’ “intervista” facinorosa scagliandosi contro Gorbachev su questa questione delicata.

Tale articolo-intervista contiene in realtà pochissime citazioni dirette dell’ex Presidente Sovietico e non considera affatto tutte le prove a sostegno del punto di vista dell’intervistato, come ad esempio il fatto che perfino i sondaggi occidentali sulla Crimea hanno da sempre dimostrato un sostegno schiacciante della popolazione per il ritorno alla Russia. Non e` neanche menzionato che la Crimea faceva ufficialmente parte della Russia fino a quando nel 1954 il dittatore sovietico Nikita Krusciov la trasferì arbitrariamente sotto amministrazione Ucraina (eppure questo è in realta’ il punto cruciale di tutta la questione)

Ad ogni modo questa semplice dichiarazione è stata sufficiente a vietare l’ingresso di Gorbachev in Ucraina, il nuovo regime fascista, rabbiosamente anti-russo installato nel febbraio 2014 dagli Stati Uniti del presidente Barack Obama sotto la copertura di manifestazioni popolari contro la corruzione. Appena quattro giorni dopo l’ intervista del Times, il 26 maggio, la testata giornalistica Ukraïns’ka Pravda ( «La Verità Ucraina») riportava la notizia che «La sicurezza ha vietato l’ingresso in Ucraina per un periodo di 5 anni all’ex-Presidente sovietico Mikhail Gorbachev. Tale informazione proviene da una fonte dell’ SBU [Ufficio di sicurezza Ucraino], che ha voluto rimanere anonima». In questo articolo viene anche menzionato Anton Gerashchenko un membro del Parlamento Ucraino che aveva già nel 2014 proposto il divieto d’ingresso di Gorbachev, adesso effetivamente realizzatosi.

Non vi è tuttavia alcuna menzione nell’ articolo della Pravda del fatto che Gerashchenko sia un consigliere di Arsen Avakov, il capo della SBU e che lo stesso Gerashchenko, avesse nel mese di ottobre 2015 affermato la necessità di sostenere l’ISIS contro Assad in Siria allo scopo di indebolire la Russia. In altre parole non vi è limite al delirio anti-Russo installato da Obama in Ucraina. Il semplice fatto che l’ISIS stesse cercando di cacciare un alleato della Russia è stato sufficiente al nuovo regime ucraino (che ha definitivamente eliminato la democrazia dal paese) per dichiararne il supporto incondizionato.

E, così, Gorbachev, che aveva concluso la guerra fredda contro l’America, è stato ora ricompensato con il disprezzo, non solo da parte del pubblico Russo (come Franchetti non ha mancato di far notare) per la sua ingenuità e per aver creduto all’ onestà delgi Stati Uniti d’ America quando assicuravano (mentendo) che la NATO non si sarebbe mossa di «un centimetro a est», ma anche con l’esilio dal nuovo Stato membro dell’impero degli Stati Uniti. E naturalmente, quando a Gorbachev è stata consentita una replica dalla stampa occidentale per argomentare la posizione Russa, le sue dichiarazioni sono state dilutite e faziosamente impacchettate dai commenti di un ‘intervistatore’ (se questo propagandista può onestamente definirsi tale). Così, Gorbachev è stato ora, a tutti gli effetti scaricato anche dall’impero Americano, nonostante nessuno possa negare il fatto che egli sia un uomo degno di profondo rispetto, che date le circostanze fece la cosa migliore per il suo popolo, e per il mondo intero.

Ma questa è solo la propaganda nei paesi in cui l’Unione Sovietica e il comunismo non avevano mai davvero rappresentato una reale minaccia di invasione con mezzi convenzionali, non nucleari (carri armati al di là delle frontiere, ecc). I paesi del Patto di Varsavia, Albania, Bulgaria, Cecoslovacchia, Germania Orientale, Ungheria, Polonia, Romania, erano costantemente minacciati da una possibile invasione da parte della Russia (e degli altri membri della loro alleanza) allo scopo di sedare i movimenti popolari per aderire al democratico (era davvero tale allora) Occidente . Si tratta di paesi (tradizionali «stati cuscinetto» della Russia contro potenziali invasioni provenienti da ovest) dove una vera e propria paura di un’occupazione Russa è ancora una memoria viva tra le generazioni recenti. In aggiunta, ci sono l’Estonia, la Lettonia e la Lituania, che furono conquistate dall’URSS nel 1940. Ucraina, Georgia e altri Stati facenti parte dell’URSS, furono conquistate poco dopo la rivoluzione Russa e quindi già durante la seconda guerra mondiale vi erano comunità di emigrati all’estero che erano favorevoli sia ai nazisti che alle nazioni democratiche . Tutti questi paesi hanno quindi una relazione molto più tesa con l’odierna Russia post-sovietica, di quanto non accada nei paesi del nucleo Occidentale (come Regno Unito, e l’ormai padrone universale gli Stati Uniti).

La questione della Crimea fa parte del problema dell’Ucraina, solo perché, nel 1954, il dittatore sovietico Krusciov trasferi arbitrariamente la Crimea dalla Russia (di cui era stata parte fin dal 1783) all’Ucraina. Il popolo di Crimea non ha mai avuto voce in capitolo sulla questione: essi si consideravano e si considerano tuttora Russi a tutti gi effetti. Di conseguenza, la Crimea, ovvero il fattore scatenante che l’aristocrazia degli Stati Uniti e le sue aristocrazie associate sostengono alla base delle sanzioni economiche contro la Russia e dell’accerchiamento militare della stessa, è in realtà da lunga data parte della Russia , non solo per tradizione ma anche secondo le proiezioni di tutti i sondaggi di opinione. Quelle stesse opinioni popolari che i paesi occidentali consideravano e rispettavano come la pietra miliare della democrazia (ma ovviamente non più, non essendo oggi le nazioni Occidentali nemmeno lontanamente le autentiche democrazie di un tempo).

Ma la malvagità dell’Occidente va addirittura oltre. Il governo degli Stati Uniti sta ora alimentando il timore che i popoli di tutti gli stati ex sovietici sentono naturalmente, ma del tutto ingiustificatamente nei confronti della Russia; e questa comprensibile paura residua è a sua volta, incrementata dal dispiegamento da parte della Russia di truppe e armamenti sui suoi confini, al fine di proteggersi contro una potenziale invasione degli Stati Uniti proveniente da un paese ad essi alleato.

Questa concentrazione reciproca di truppe lungo i confini europei della Russia può facilmente andare fuori controllo, e così il presidente russo Vladimir Putin ha molte volte sollecitato in sordina Washington a stabilire comunicazioni private tra lui e il presidente degli Stati Uniti per giungere a una conclusione pacifica di questa escalation, ricevendo tuttavia sempre un netto rifiuto da parte di Obama.

La vera funzione della propaganda occidentale in Europa , come il recente articolo di Rupert Murdoch su Mikhail Gorbachev , non ha tanto il fine di infondere la paura di un’invasione Russa tra i cittadini Europei, ma è invece volta a suscitare un sostegno sufficiente da parte degli inglesi affinche il Regno Unito aderisca alll’invasione Statunitense della Russia, che sempre più probabilmente sarà giustificata sotto l’egida dell’Articolo V del trattato della NATO ,come risposta ad una provocazione Russa. Questo potrerbbe non accadere quest’anno (e l’esercito americano manda segnali che non saranno pronti fino almeno al 2017), ma i preparativi sono già in corso in questo momento.

Lo storico investigativo Eric Zuesse è autore del recente They’re Not Even Close: The Democratic vs. Republican Economic Records, 1910-2010[“Nemmeno vicini: confronto tra i dati economici democratici e repubblicani, 1910-2010”, N.d.t.] e di “CHRIST’S VENTRILOQUISTS: The Event that Created Christianity” [“I ventriloqui di Cristo: gli eventi che hanno creato la Cristianità”, N.d.t].

Fonte: http://www.strategic-culture.org

Link: http://www.strategic-culture.org/news/2016/06/15/the-movement-toward-nuclear-war-i.html

7.06.2016

Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da FRANCESCO C

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Potrebbe piacerti anche
Notifica di
4 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
4
0
È il momento di condividere le tue opinionix