Il Bene vince sempre

La giornalista Gloria Callarelli sulla storica sentenza della Corte Suprema Usa che di fatto limita il diritto all'aborto

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Introduzione di Jacopo Brogi per ComeDonChisciotte.org

Laici o cattolici, credenti o non credenti, in tempi di Grande Reset economico e demografico dell’Occidente non possiamo non tener conto di quanto sentenziato – nei giorni scorsi – dalla Corte Suprema Usa, secondo cui la Costituzione americana non conferisce il diritto all’aborto. Da qui in avanti conterà ciò che ogni singolo Stato avrà legiferato in materia. Già in Missouri e Texas lo hanno reso illegale, a testimonianza di come lo scontro inter-oligarchico interno agli Stati Uniti non si sia affatto placato, anzi.

La liberalizzazione totale del diritto all’aborto e l’applicazione in ogni campo della vita civile e sociale della teoria gender sono parte del medesimo obiettivo: incentivare la denatalità e minare definitivamente l’istituzione familiare arrivando financo a destrutturare l’identità dell’individuo ormai considerato un atomo fluido disperso nel mercato.

Lo sviluppo di un Paese ed il proprio avvenire non possono essere considerate questioni limitate ai diritti civili della propria cittadinanza, ma una vera e propria impostazione politica che si è scelto di attuare: senza figli muore un popolo e se ne va una civiltà.

Ecco perchè non possiamo ridurre il tutto ad una guerra fra oscurantisti bigotti e progressisti proiettati in un futuro di diritti universali: questo è ciò che ci dice la propaganda.

In verità, dal grado di apertura legato al diritto all’aborto e dalla diffusione più o meno spinta e capillare dell’applicazione della teoria gender, dipende il futuro della società intera.

La decrescita demografica, in Occidente in corso da decenni, è un pilastro del Grande Reset ormai svelato, quindi una volontà politica precisa e pubblicamente dichiarata.

Portiamo all’attenzione dei lettori l’articolo della giornalista Gloria Callarelli sulla sentenza della Corte Costituzionale Usa, con l’obiettivo di contribuire ad un dibattito troppo spesso fuorviato dalle varie appartenenze, ma che in realtà riguarda il futuro della società tutta.

La lotta tra il Bene e il Male è nata con l’Uomo e continua senza sosta: tra un futuro di vita e potenziale prosperità ed un altro di declino e disgregazione permanente e sistematica.

Buona lettura.

IL BENE VINCE SEMPRE

Di Gloria Callarelli per ComeDonChisciotte.org

La decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti di abolire la sentenza Roe V. Wade, con cui nel 1973 la stessa Corte aveva riconosciuto alla texana Norma McCorvey di interrompere la gravidanza, dimostra ancora una volta un assunto: il Bene vince sempre sul Male.

E non è frase fatta, è la realtà delle cose, a palesarsi con tempi e modi che spesso non immaginiamo nemmeno, a farcelo comprendere. Non so se siete d’accordo, infatti: quando assistiamo a notizie come questa contro l’aborto, infatti, che promuovono la vita e il diritto naturale contro tutto e tutti, in una sorta di vittoria moderna di Davide contro Golia, è la prova provata dell’esistenza di Dio.

Si legge nella sentenza dei giorni scorsi: “L’aborto presenta una profonda questione morale. E la Costituzione non conferisce il diritto all’aborto”. Perché insomma, diciamoci la verità: chi l’avrebbe mai detto che nel 2022 gli Stati Uniti d’America della propaganda liberal e mondialista, del peace and love, della società fluida e genderista, del progressismo più sfrenato avrebbero mai potuto fare tale marcia indietro? Le vie del Signore sono infinite e questa vittoria, per noi, lo dimostra: non bisogna mai perdere la fede.

La decisione è stata presa da una Corte divisa, con 6 voti a favore e 3 contrari, i giudici liberal Sonia Sotomayor, Elena Kagan e Stephen Breyer. A tirare la volata alla storica decisione i giudici piazzati da Donald Trump che non hanno tradito i loro valori. Ora, quindi, i singoli Stati saranno liberi di applicare le loro leggi in materia di aborto. Si torna perciò agli anni precedenti alla sentenza, quando l’aborto negli Usa era disciplinato da ciascuno Stato.

Inutile raccontare lo shock del mondo Dem a stelle e strisce. Bill Gates racconta di un Paese tornato indietro di 50 anni, lui che è finanziatore indiscusso della Planned Parenthood, la più famosa multinazionale dell’aborto.

Un mondo Dem che comunque si sta già organizzando: tra le altre, Amazon, Google, Meta, Starbucks, Netflix, Apple e, udite udite, Disney, che senza bambini non avrebbe fatto certo le fortune che ha, garantiranno benefit a chi deve sostenere spese sanitarie extra (come dire se devi abortire in uno Stato diverso dal tuo, ci pensiamo noi). Questi colossi vivono grazie alle nostre vite. Grazie alla vita. Sarebbe ora che ce ne accorgessimo anche noi, evitando accuratamente di farci inghiottire nel loro business tritacarne. Il paradosso, comunque, continua.

Un tentativo, quasi un rantolo, forse un colpo di coda finale del Male. Che insiste in tutti i modi, cercando di far prevalere la sua cultura mortifera e perché no anticristica nella società di oggi. Società che però tra un colpo al Deep State negli Stai Uniti e uno russofilo alle èlite in Europa potrà, un giorno, a Dio piacendo, rinascere dalle sue stesse macerie disvaloriali.

Una speranza visto che i disvalori vanno peggiorando di giorno in giorno: basti pensare alle ideologie senza ritegno che si permettono di prendere in giro la Madonna e vanno lamentando mancanze di diritti. Puntualmente, nel mese di giugno del Pride qualche città italiana si trasforma in puro esibizionismo e bestemmia. Caspita, c’è davvero di che andare pride. Fortuna che qualcuno cominci ad accorgersene, alè. E così capita che l’ideologia del gender a tutti i costi, approvato nella democratica Germania dove chi è trans ad esempio nel Futsal potrà decidere se giocare con gli uomini o con le donne, venga disapprovato dalla FINA, la federazione internazionale degli sport acquatici, che ha introdotto il divieto per le donne trans di partecipare alle gare femminili, dopo il caso Lia Thomas divenuto (con corpo maschile) praticamente numero uno nella competizione femminile 200 yard.

Macerie su macerie, la Verità comincia a riaffiorare. Ecco perché, in un modo o nell’altro, l’ordine naturale delle cose può solo tentare di essere sovvertito ma mai lo sarà definitivamente. Prima o poi l’ordine contro il caos dovrà per forza essere riportato.

Lo richiede il buonsenso, lo richiede il buon Dio, Creatore di tutte le cose. Non praevalebunt. Punto.

Il Bene, alla fine, vince sempre. E non c’è dem(one) che tenga.

Di Gloria Callarelli per ComeDonChisciotte.org

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