DI ALGARATH
oulala.info
Le organizzazioni governative e paragovernative americane, così come l’insieme degli analisti economici di tutto il mondo, concordano su un punto e ne temono le conseguenze: la fine del dollaro americano. Un simile evento, che avrebbe ripercussioni assai rilevanti, è paragonabile alla fine dell’Impero Britannico di un tempo. La CIA e la FED, incaricate rispettivamente di proteggere la nazione americana e di proteggere il dollaro, si trovano ad affrontare un problema comune, dato che la CIA deve ora proteggere gli USA dai rischi legati al dollaro.
Un tempo il debito permetteva di aumentare il PIL .Negli anni ’50 e ’60 un dollaro di debito faceva schizzare il PIL di 2.41 dollari. Oggi un dollaro di debito produce 0,03 dollari di PIL. Una miseria! Oggi gli Stati Uniti si trovano nella stessa situazione di recessione nella quale erano fra 1870 e 1900, all’epoca della «Lunga Depressione», o fra 1929 e 1940, all’epoca della «Grande Depressione».
Piccola digressione a margine: un grazie alla Seconda Guerra Mondiale, che non tutte le nazioni hanno perso, con il suo Piano Marshall e i suoi debiti della Germania e del Giappone verso l’America, con l’occupazione dei loro territori, che tutt’oggi perdura accompagnata dal loro asservimento. Senza parlare delle considerevoli spese per gli armamenti e degli enormi benefici connessi.
Allo stesso tempo, i progressi della Germania nazista, con le ricerche di Von Braun sui missili e la conquista dello spazio, e i progressi dell’Inghilterra, con i calcolatori di Bletchley Park e del genio Alan Turing, subito finiti all’IBM, hanno ben giovato agli statunitensi. Rendo omaggio ad Alan Turing, uno dei miei eroi che ammiro senza riserve, il quale con il suo genio informatico e matematico ha permesso di salvare centinaia di migliaia di vite umane. Anziché ringraziarlo, dopo la Liberazione è stato spinto al suicidio perché omosessuale. Una grande ingiustizia della storia che vi invito ad approfondireUn grosso grazie agli Americani che hanno perso poco meno di 450.000 soldati, eroi nell’avventura, e un immenso grazie alla Russia che ha perso 27 milioni di anime nella difesa della nostra sopravvivenza e della nostra libertà. Gli idioti che attaccano la Russia di oggi farebbero bene ad informarsi. Si, perché è stata la Russia a salvarci dal nazismo di Hitler, piaccia o meno agli ignoranti.
Con un tasso di disoccupazione reale del 23%, con oltre 50 milioni di americani che si sfamano alle mense caritatevoli, e con 96 milioni di americani fuori dal mercato del lavoro, gli USA stanno molto male e la fine del dollaro li espone a un crack di 100.000 miliardi di dollari. Per fare un paragone, il PIL francese è di 2000 miliardi. La Fed può stampare tutto il denaro che vuole, ma se quel denaro non circola e non viene speso non servirà a nulla. Oggi la velocità con cui circola il denaro è inferiore a quella dei tempi della Grande Depressione.
56 miliardi di dollari della Fed sostengono 4300 miliardi di debito in bilancio! Nel 2008 la leva era di 23, oggi è di 77. Per chi non se ne intende questo è arabo, ma per tutti gli altri è un segnale del coma irreversibile. La capitalizzazione del mercato azionario riportato al PIL era pari all’83% ai tempi della Grande Depressione. Oggi è pari al 203%. Certo, il mercato è sopravalutato almeno della metà e solo i tassi a interesse zero lo lasciano temporaneamente aperto, ma è come nel gioco delle sedie musicali: sapete quel gioco nel quale quando la musica finisce si rischia di trovarsi con il sedere a terra, dopo aver perso tutto salvo l’onore. Il valore dei derivati è oggi di oltre 700.000 miliardi di dollari, vale a dire 10 volte il PIL mondiale. È assurdo pensare che possa andare tutto bene. Quelli che non se ne preoccupano tornino pure alle loro incombenze preferite e continuino pure a nascondere la testa sotto la sabbia come struzzi. Il crack mondiale arriverà anche senza di loro, e pagheranno molto caro le conseguenze.
La macchina è partita. I «cospiratori» hanno condannato gli USA e il dollaro, a tutto profitto dei SDR [Special Drawing Rights, una riserva monetaria creata dal FMI nel 1969 per sopperire alle riserve delle singole nazioni, N.d.T.], primo passo verso una moneta mondiale e, dunque, verso un governo mondiale. Dal canto loro i BRICS hanno deciso di giocare la carta della SCO [Shangai Cooperation Organisation, organismo economico, politico e militare fondato nel 2001 fra paesi dell’area eurasiatica, N.d.T.], sulla quale non smetterò mai di sollecitarvi a prendere informazioni. La SCO è una delle due organizzazioni che ci salveranno, per quel poco che metteremo anche del nostro con le nostre battaglie su Internet o per le strade.
Il 2015 sarà un anno cruciale, con le decizioni del FMI sulle SDR, i progressi della SCO e la guerra contro la Russia. Ci sarà pane per i nostri denti. La fine del dollaro avrà ripercussioni gravissime sullo status degli USA come superpotenza. Gli stravolgimenti geopolitici che verranno, gravi ma auspicabili, ci spaventeranno. La crisi del 2008 è un simpatico scherzo in confronto a quello che ci aspetta. State per vivere un momento storico cruciale, la fine del dollaro e – per estensione – il principio della fine degli USA come paese di dominio mondiale. Esulto già in anticipo a immaginare come i vassalli dell’America cambieranno la loro casacca quando tutto questo accadrà.
Algarath
Fonte: www.oulala.info
Link: http://www.oulala.info/2014/12/la-fin-du-dollar/
27.12.2014
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di MARTINO LAURENTI