I VERI CRIMINI DELL’ ONU IN IRAQ -Voltarsi dall'altra parte-

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DI KATHY KELLY

Alle prime ore dell’alba, questa mattina,un piccolo gruppo di noi si e’ incontrato ad un angolo della trafficata Chicago ed ha tirato fuori alcuni striscioni che mostravano foto di bambini iracheni. Uno striscione invocava la fine delle guerra Usa in Iraq. Sul mio c’era Johan, debole sorriso, una ragazzina di 14 anni che pesava circa 35 chili prima di morire di cancro nel reparto di oncologia dell’ ospedale di Baghdad il 21 Settembre 2003.
Mentre i nostri striscioni ondeggiavano in aria, ho provato a comporre una lettera nella mia mente per suo fratello coetaneo, Laith, che recentemente mi ha scritto per dirmi quanto gli mancava sua sorella.
Se Johan avesse vissuto in un paese nel quale non si lottava da 13 anni contro le sanzioni economiche, sarebbe potuta sopravvivere alla leucemia infantile. E’ uno dei centinai di migliaia di bambini che sono morti mentre le sanzioni economiche e la guerra devastavano il sistema di previdenza sociale iracheno.
Scrivendo la mia lettera mentale, ho pensato alle parole di conforto del Rev. Dr. Martin Luther King ai genitori di quattro bambine uccise quando la chiesa Battista di Birmingham fu fatta saltare in aria il 18 Settembre 1963. Un ex membro del Ku Klux Klan fu condannato per quel crimine. Addie, Carol, Cynthia e Carole stavano pregando dentro la chiesa.
“ Questi ragazzi – meravigliosi, innocenti, inoffensivi – sono stati le vittime di uno dei piu’ brutali e tragici crimini mai perpetrati contro l’ umanita’.” Disse Martin Luther King. Ma egli offri’ anche conforto.” In realta’ “ continuo’, “ essi , con la loro morte, hanno qualcosa da dirci,…non sono morti invano… bensi’, questo tragico evento e’ probababile che indura’ l’uomo bianco del sud a fare i conti con la propria coscienza.”Questa mattina, i giornalisti delle maggiori testate americane continueranno a mettere in allarme il popolo statunitense su possibile sbagli, o anche crimini, commessi dai funzionari delle Nazioni Unite nel corso del programma “ il petrolio in cambio di cibo “ che coordinava e monitorava le vendite di petroli dell’ Iraq, mentre le sanzioni economiche uccidevano l’ Iraq. Tali sanzioni hanno costituito il piu’ massiccio stato di assedio mai imposto nella storia moderna. E’ poco probabile che Saddam Hussein abbia mai perso un pasto, ma i bambini, centinaia di migliaia di bambini hanno sofferto orribilmente. La loro sofferenza e la loro morte puo’ essere paragonata al sacrificio dell’ adolescente, certamente il piu’ terribile esempio di abuso infantile dei tempi modermi. Anche non avendo commesso crimini, vengono gia’ brutalmente, e letalmente, puniti per il governo del paese nel quale sfortunatamente sono nati. Probabilmente non troverete questa storia nelle attuali descrizioni delle cattive azioni dell’ ONU.
A dire il vero, molti funzionari dell’ ONU hanno cercato coraggiosamente di mettere fine alle sanzioni economiche. Hans von Sponeck e Henis Halliday hanno rassegnato le loro dimissioni e hanno cercato di rendere noti gli effetti delle sanzioni economiche che Halliday definisce “ genocide “.

Il direttore esecutivo dell’ UNICEF, Carole Bellamy, tenne nel 1999 una conferenza stampa per annunciare la realizzazione di una “ Analisi sulla Situazione delle donne e dei bambini in Iraq “ che spiegava dettagliatamente che le sanzioni economiche contribuivano “ all’ eccesso di morte “ di oltre 500.000 bambini iracheni, sotto i cinque anni. Nessun network televisivo statutnitense rivelo’ cio’ che fu detto alla conferenza. Solo uno dei 50 piu’ importanti giornali americani riporto’ l’ agghiacciante numero di mezzo milione di “ eccesso di morti “ di bambini. Il Wall Street Journal sostenne che era colpa di Saddam. Il New York Times riporto’ il fatto con una articolo di 800 parole citando Jamie Rubin del Dipartimento di stato il quale criticava la metodologia con la quale era stato svolto lo studio.
Le sanzioni punivano i bambini mentre il regime di Saddam si arricchiva con il contrabbando: molti occidentali che andavano in Iraq cercavano di portare a conoscenza la gente delle reali condizioni di vita. Il contrabbando e la corruzione non erano un segreto, specialmente negli ultimi anni durante le sanzioni quando ci sono stati molti resoconti di corruzione e prezzi inflazionistici. Molti testimoniarono che le sanzioni rafforzarono il controllo di Saddam Hussein, mentre il regime diveniva l’ unica fonte di cibo e stabilita’ per una popolazione disperata che aveva un tasso di crescita preoccupante.
Ed erano i bambini ad essere puniti. Quando le loro foto, spasimanti di dolore, atrofici, disperati e perplessi,…tenuti dai loro genitori altrettanto disperati e torturati…quando queste foto furono mostrate, a volte mentre facevamo lo sciopero della fame, qualche volta mentre ci legavamo insieme con manette di plastica, a volte alle conferenze stampa di fronte all’ ONU a Baghdad, a volte in mezzo alle discariche o cimiteri di Basra…quando queste foto furono mostrate, molta gente si volto’ dall’ altra parte.
Quando cerco di capire perche’ i giornalisti venuti da lontano non si interessassero alla storia di queste vittime degne di attenzione, provo a ricordare che ci sono molte vittime meritevoli e una sola persona non puo’ prendersi cura e preoccuparsi per ogni devastante e brutale ingiustizia. Scegli la tua battaglia. Pero’ non capisco come un continuo fiume di articoli sono apparsi sulle pagine del New York Times e di altri giornali, avvertendoci di possibili crimini commessi dai funzionari dell’ ONU nel corso del programma “petrolio in cambio di cibo “ mentre non e’ stato menzionato il crimine del sascrificio infantile in Iraq.
Lo sconcerto generato esala di prolissita’ al punto che i funzionario delle nazioni Unite possono aver guardato da un’ altra parte mentre Saddam Hussein ed un numero di collaboratori si intascavano le mazzette con traffici illeciti usando i profitti derivanti dalle vendite di petrolio iracheno. Io non sono capace di commentare queste accuse.
Ma non c’e’ nessun giornalista che ci ricordera’ che 500.000 bambini sotto i 5 anni sono morti mentre gli Stati Uniti usavano le Nazioni Unite per condurre il conflitto economico contro i bambini ?

Pensiamo cosa possano aver detto i rappresentanti dell’ ONU che offrivano l’ opportunita’ di dare cibo e medicinali in Iraq – hanno guardato le famiglie irachene dritte negli occhi e detto, “ ci dispiace,ma dobbiamo impedire che questi accordi di distribuzione continuino perche’ voi, nella vostra misera debolezza, non siete in grado di impedire al vostro dittatore di prendere mazzette. Noi non possiamo compromettere i nostri principi….”
Loro si sono girati dall’ altra parte. Io mi sono girata dall’ altra parte. La nostra delegazione si e’ girata dall’ altra parte anche quando noi sapevamo che ci saremmo arrabbiati e avremmo dimostrato di fronte ad ogni baluardo di governo che infliggeva cosi’ tanta paura sulla sua gente… ma se lo avessimo fatto non avremmo piu’ potuto accedere ai luoghi, incontrare le famiglie, visitare ospedali e scuole,….e’ stata una resa.
Martin Luther King disse: E cosi’ io sono qui a dire questo pomeriggio a tutti voi che nonostante l’ oscurita’ di quest’ ora, non dobbiamo disperare. Non dobbiamo arrabbiarci…

In qualche modo dobbiamo credere che molti errori possano insegnare a rispettare la dignita’ e il valore della personalita’ umana.” Ma detto questo, quali parole di conforto posso offrire al Laith, il fratello di Johan? Posso digli dove siamo stati questa mattina, e quali foto abbiamo mostrato. Posso digli che la gente ha guardato.

Kathy Kelly
Fonte: http://www.counterpunch.org/kelly12012004.html

Traduzione per Comedonchisciotte a cura di Manrico Toschi

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