FONTE: DEDEFENSA.ORG
Robert Fisk, solido e noto reporter di “The Independent”, specializzato sui problemi del Medio Oriente, notoriamente antiinterventista e antiamericano, ma che a volte ha qualche cedimento in favore di Israele, occupa il ruolo ideale per dare un giudizio sulla posizione dei Russi, al di fuori delle elucubrazioni militaresche degli “specialisti”. Il suo parere è categorico: I Russi occupano una posizione di forza e di supremazia nella regione, e perseguono come primo obiettivo il ridare all’esercito siriano la sua forza per conseguire insieme a quell’esercito la liquidazione dei gruppi terroristici.
Fisk non dubita nemmeno un secondo che l’intervento russo restituirà all’esercito siriano una potenza che ne farà il primo esercito della regione per tecnica e risorse.: “Abbiamo impiegato il nostro armamentario di preconcetti per montare il caso per un cambio di regime. L’esercito siriano stava perdendo terreno – a Jisr al Shughur (controllata da al-Nusra -n.d.t.) e a Palmira (controllata dall’ IS -n.d.t.)– e perciò abbiamo preannunciato che tutto lo stato di Assad aveva raggiunto un “punto di non ritorno”. Poi è arrivato Vladimir Putin con la sua flotta di aerei e missili e all’improvviso tutta la zona si è trasformata…[…] C’è un aspetto che non dovrebbe essere trascurato. Se vince, se rimane compatto e se il personale umano che è evidentemente ad un livello basso (di preparazione – n.d.t.) viene mantenuto in servizio – allora l’esercito siriano uscirà da questo conflitto come il più implacabile esercito arabo dell’intera regione, allenato e temprato dalle battaglie. E male ne incoglierà a quelli tra i suoi vicini che lo dimenticheranno.” (in inglese nel testo)
Per descrivere il funzionamento estremamente laborioso del coordinamento tra le forze aeree russe e le truppe siriane, Fisk cita come i Russi assicurano ormai la “polizia dei cieli” in Siria, specialmente nei confronti degli Israeliani. Questa valutazione di Fisk, che ha molti contatti in Israele, è suffragata da diverse indicazioni in questo senso, come sembra accreditare anche un recente accenno venuto da Ynet.News e ripreso con evidenza da Russia Insider il 20 ottobre scorso; secondo l’informativa i russi hanno bloccato il volo di un aereo israeliano verso la frontiera siriana ed hanno avvisato i loro interlocutori israeliani a mezzo del loro canale di coordinamento comune, e ciò ha portato ad un immediato cambio di rotta, praticamente un dietro-front, dell’aereo israeliano.
“Gli ufficiali siriani stanno fornendo le coordinate per quasi tutti i raid aerei russi. All’inizio davano tra le duecento e le trecento coordinate per notte. Adesso la cifra a volte arriva a ottocento. Non che i Russi inseguano ogni indicazione data sulle mappe, naturalmente. I Siriani hanno capito che i Russi non vogliono colpire aree edificate; intendono lasciare che siano gli Americani in Afganistan a bruciare gli ospedali e a uccidere alle feste di matrimonio. Questa linea di condotta può sempre cambiare, naturalmente. Nessuna aviazione bombarda senza fare vittime civili. E neanche senza attraversare i confini di un altro popolo.” (in inglese nel testo)
“Ma i Russi stanno comunicando ai Turchi le coordinate dei loro voli – e com’è logico questa informazione viene ovviamente passata agli Americani. Cosa ancor più notevole, hanno stabilito una linea privilegiata di comunicazione tra la loro base sulla costa mediterranea della Siria ed il Ministero della Difesa israeliano a Tel Aviv. Ed è ancor più incredibile che gli Israeliani – che hanno l’abitudine di prendere di mira il personale siriano e iraniano presso le alture del Golan- sono improvvisamente scomparsi dai cieli. In altre parole, i Russi sono impegnati in una grande operazione, che è iniziata in Siria da neanche un mese, e che sembra che continuerà per un bel po’ di tempo.” (in inglese nel testo)
Fonte: www.dedefensa.org
Link: http://www.dedefensa.org/article/les-russes-en-syrie-selon-fisk
20.10.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di GIAKKI49
[n.d.t. : nota del traduttore]