Secondo quanto dichiarato da Josep Borrell in qualità di Alto rappresentante dell’Unione per gli Affari Esteri, gli Stati membri dell’Unione Europea non sono riusciti a trovare un accordo sulla proposta di vietare le importazioni di petrolio russo, dopo oltre 10 giorni di colloqui, con l’Ungheria che guida un gruppo di Paesi che si oppongono alla misura.
“Faremo del nostro meglio per sbloccare la situazione. Non posso assicurare che ciò avverrà perché le posizioni sono piuttosto forti”, ha affermato Borrell.
L’embargo proposto sul greggio russo fa parte di un sesto pacchetto di sanzioni, proposto il 4 maggio ma mai entrato in vigore a causa delle posizioni discordanti di alcuni Stati membri, con alcuni dei quali che “incontrano maggiori difficoltà perché sono più dipendenti, perché non hanno sbocchi sul mare” e perchè “hanno petrolio solo attraverso gli oleodotti” che provengono dalla Russia.
I Paesi dell’UE che dipendono fortemente dal petrolio russo, tra cui Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia e Bulgaria, hanno ripetutamente espresso le loro obiezioni all’embargo, con il governo ungherese che sottolinea come tale scelta infliggerebbe un colpo paralizzante all’economia.
Attualmente quindi dopo giorni e giorni di colloqui e dibattitti l’accordo non si trova e senza unanimità non si può procedere. Forse qualche politico ancora ci tiene un minimo al proprio popolo.
Massimo A. Cascone, 16.05.2022
Fonte: https://abc17news.com/news/2022/05/16/eus-russia-sanctions-effort-slows-over-oil-dependency/