Nel timore di un attacco russo, i tre Paesi Baltici hanno chiesto alla NATO di inviare più truppe nella Regione, esortando l’alleanza guidata dagli Stati Uniti a incrementare la propria presenza fino a dieci volte. Tuttavia, secondo i rappresentanti degli altri Paesi membri, è improbabile che le richieste vengano soddisfatte.
Secondo quanto riportato mercoledì 15 giugno da Reuters, citando sette diplomatici e alti funzionari dei principali membri dell’Alleanza, la NATO rimane scettica sui nuovi dispiegamenti in Lettonia, Lituania ed Estonia. Mentre infatti la Regione ospitava circa 5.000 truppe multinazionali prima dell’aggressione russa all’Ucraina a febbraio, i tre Paesi hanno chiesto un totale di 15.000-50.000 soldati, un incremento esagerato fin anche per i leader europei.
“Gli Stati baltici non otterranno ciascuno un numero di truppe NATO sufficiente a creare una divisione”, ha dichiarato un diplomatico della NATO, riferendosi a una richiesta di almeno 15.000 soldati. “Qualsiasi cosa venga decisa deve essere sostenibile”.
Il blocco è pronto per un importante incontro a Madrid alla fine di giugno, dove si prevede che Lettonia, Lituania ed Estonia solleveranno nuovamente la questione. Tuttavia, gli altri membri della NATO sarebbero più favorevoli a una presenza più leggera, suggerendo invece ulteriori risorse di intelligence nel Baltico per aiutare a prepararsi a una potenziale invasione russa, hanno detto i funzionari.
Washington e Londra, in particolare, restano contrari a nuove basi permanenti nella Regione a causa degli alti costi associati a tali progetti. Un’idea alternativa, avanzata il mese scorso dal Capo di Stato Maggiore Congiunto degli Stati Uniti Mark Milley, prevede la creazione di nuove basi, ma presidiate da truppe “a rotazione”, che verrebbero schierate periodicamente. In questo modo si potrebbe aggirare la necessità di costruire alloggi per le famiglie, scuole e altre costose infrastrutture tipicamente necessarie per i soldati di stanza all’estero a lungo termine.
Un consigliere del presidente lituano Gitanas Nauseda ha dichiarato alla Reuters che il Paese continuerà a “insistere” su nuovi dispiegamenti NATO in vista del vertice di Madrid, mentre l’ufficio del Primo Ministro estone ha detto che sta definendo i dettagli con i partner per “rafforzare la presenza alleata”. I funzionari lettoni invece non hanno rilasciato dichiarazioni.
Massimo A. Cascone, 17.06.2022