DI DMITRY ORLOV
Come ha riportato recentemente Paul Craig Roberts, il governo U.S.A. è in procinto di lanciare una guerra totale alle verità. Coloro che esprimono opinioni contrarie alla linea stabilita dal partito di Washington saranno etichettati come una minaccia. Alla fine potranno trovarsi deportati in uno dei campi di concentramento che Halliburton (vecchia azienda di Dick Cheney), ha costruito per 385 milioni dollari. Ma questo può richiedere del tempo. Nel frattempo, ci si può aspettare molti altri sviluppi meno drammatici. Infatti, alcuni di questi stanno già accadendo.
Eccoli, elencati in ordine di gravità.
- Autocensura. Coloro che una volta cercavano di ottenere la verità, senza curarsi di altro, [adesso] diventano più reticenti e inclini agli equivoci quando riportano su temi “caldi”.
- Elusione dei topic. Cominciano ad evitare certi temi “caldi” che probabilmente possono metterli nei guai.
- Risposta alle molestie. Alcuni episodi di lievi molestie ufficiali hanno indotto alcuni blog ad iniziare ad annacquare il loro contenuto, o ad abbassare il tono dei contenuti in risposta alle molestie
- Mettere sulla lista nera. I funzionari iniziano a censurare contenuti caso per caso, con il blocco o la chiusura di alcuni siti internet che ritengono sediziosi.
- Blocco delle comunicazioni. I funzionari iniziano a badare ai “casi difficili” degli individui che non cooperano, chiudendo le loro comunicazioni attraverso la disattivazione dei telefoni cellulari, chiudendo l’accesso a internet, e imponendo restrizioni di viaggio in modo che i “casi difficili” siano costretti a rimanere nei luoghi in cui possono essere controllati.
- Detenzione. Quelli che si rivelano veramente poco collaborativi, che cercano di aggirare le restrizioni, vengono fermati e spediti via nei campi menzionati sopra.
Questa può sembrare una prognosi terribile, ma in realtà voglio solo portare alla vostra attenzione un elenco relativamente completo delle misure pubbliche adottate. Sì, ci saranno alcuni “casi difficili” che insistono su come ottenere ragione di fronte alla burocrazia di Washington nella futile speranza di influenzare in qualche modo il processo politico o conquistare alcuni dei loro compatrioti. Ma ad un certo punto questi individui diventano indistinguibili dalle persone con problemi mentali. Questo perché se si vive negli USA, in realtà si sa come il sistema politico operi laggiù, e si continua a pensare che gli Stati Uniti siano una democrazia, allora si ha un problema mentale. Non si può avere entrambe le cose: o si accetta la propaganda ufficiale, oppure no.
Inoltre, questo porta a sottolineare che negli USA la vasta maggioranza della gente è abbastanza felice di sentire la propaganda di Washington, sia da Fox o NPR, non considerandola propaganda ed è stata condizionata a credere che chiunque tenti di dire la verità sia uno svitato teorico appartenente ad una cellula cospirazionista. E questo significa che le cellule di svitati cospirazionisti hanno un ruolo da giocare. E’ importante averli, come lo è avere lo scemo del villaggio, in modo che i bambini possano imparare com’è e come suona l’idiozia. Quindi, perché preoccuparsi di inviarli in un campo di concentramento?
E così sembra probabile che gli idioti del villaggio … ehm, quelli che dicono la verità, per il momento rimarranno liberi di pascolare, a meno che non perdano la testa e comincino a combattere contro i mulini a vento. Ma allora questo diventa un problema di salute mentale in buona fede.
A meno che, naturalmente, non irrompa la guerra totale all’isteria. In quel caso, mentre gli intimidatori fanno finta di essere “né vincitori né vinti” ma anzi mantengono “l’America al sicuro”, in un’altra parte distrutta del mondo, gli intimidatori interni devono essere tenuti occupati. Fermare gli indesiderabili avrebbe dato loro qualcosa da fare.
Questo è lo stato delle cose negli Stati Uniti e nei suoi territori asserviti: Canada, Europa, Australia e Nuova Zelanda, e pochi altri. Ma nel resto del mondo la propaganda di Washington non funziona così bene, che si tratti di Russia o Cina o America Latina. In tutti questi luoghi, il controllo delle comunicazioni da parte di Washington è più o meno fallito. Questo è il motivo per cui le persone a Washington sono un po’ nel panico, ed etichettare i dissidenti interni come “minaccia” è solo un agitarsi alla ricerca di una risposta. Non possono smettere di mentire, e non possono nemmeno far finta di governare il mondo se tutti sanno che loro mentono, per cui la loro unica opzione è quella di cercare di soffocare ogni voce eccetto la propria. Negli USA possono riuscirci (alcuni sostengono che ce l’abbiamo già fatta) ma per quanto riguarda il resto del mondo – buona fortuna!
Dmitry Orlov è un ingegnere russo-americano e scrittore di temi riguardanti “il potenziale declino e collasso economico, ecologico e politico degli Stati Uniti”, qualcosa che ha definito “crisi permanente”. http://cluborlov.blogspot.com
Fonte: http://cluborlov.blogspot.it
Link: http://cluborlov.blogspot.it/2015/04/the-limits-of-propaganda.html
28.05.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Ronzina