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La Redazione

 

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I GIOCHI DI SOCHI: E' LA POLITICA, NON LO SPORT, LA COSA CHE CONTA PER I MEDIA OCCIDENTALI

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A cura di Davide
Il 8 Febbraio 2014
31 Views

DI FINIAN CUNNINGHAM
Strategic Culture

I Giochi Olimpici Invernali di Sochi si aprono con una raffica di superlativi. Sono i giochi più costosi a tutt’ oggi – ad un costo di 50 miliardi dollari; sono le prime Olimpiadi Invernali ad essere ospitate dalla Russia, e la staffetta ufficiale della torcia olimpica è la più lunga della storia, coprendo oltre 40.000 miglia (65000 Km) e coinvolgendo la partecipazione di circa 14.000 tedofori .

Un altro superlativo è che nessun altro evento sportivo ha attirato tanta copertura mediatica lercia e negativa, proveniente in gran parte dalle agenzie di stampa occidentali asservite…

Nelle ultime settimane, i media occidentali hanno cercato di mettere in evidenza ogni sorta di presunti problemi che attendono i Giochi di Sochi, problemi che vanno dal cupo e serioso al sublimemente ridicolo.

A seguito, “Giochi olimpici e meno olimpici” (Giulietto Chiesa, ilmanifesto.it);

Questa settimana, prima dell’ apertura ufficiale dei Giochi, sotto gli auspici del presidente Russo Vladimir Putin , i media occidentali han riportato gli avvertimenti che il governo americano stava dando alle compagnie aeree dirette verso le località turistiche del Mar Nero sul rischio di bombenascoste dai terroristi in tubetti di dentifricio .

Una nave da guerra statunitense è entrata nelle acque del Mar Nero , senza alcuna spiegazione ufficiale, con una seconda unità missilistica in arrivo. Le forze speciali USA e Francesi hanno anche detto di avere piani di emergenza pronti per evacuare i loro cittadini in caso di attacco terroristico .

Solo a poche settimane dal doppio attentato letale in Volgograd – circa 600 km da Sochi – che ha ucciso più di 30 persone , la minaccia di un attacco terrorista sui Giochi è abbastanza reale . Circa 40.000 uomini tra esercito e polizia russa sono stati dispiegati dentro ed intorno a Sochi per garantire la sicurezza . Tuttavia, vi è più di un suggerimento che i media occidentali e fonti governative stiano giocando a soffiar sul fuoco della minaccia in un modo da aggiungerulteriore ansia su visitatori e squadre partecipanti , piuttosto che alleviare la paura .

Ci sono state anche numerose notizie dei media occidentali e pezzi cosiddetti investigativi circa la presunta corruzione tra i funzionari russi addetti alla costruzione degli impianti olimpici, articoli e programmi televisivi su presunti problemi di inquinamento dovuto ad opere d’ ingegneria scadente ; sulle famiglie sfollate dalle loro case per far posto a stadi e infrastrutture , su alloggi ultra-mederni per gli atleti provenienti da oltre 80 paesi che hanno già carenze idrauliche che erogano acqua contaminata. La lista potrebbe continuare all’infinito .

Poi c’è la questione dei « diritti degli omosessuali » messa in risalto dal Guardian britannico che ha pubblicato un lungo articolo alla vigilia dell’apertura dei Giochi, insieme a una lettera aperta firmata da più di 200 autori e attivisti internazionali, che sostenevano che la nuova legge dell’anno scorso che vieta la letteratura omosessuale è una «violazione della libertà di parola.

Il problema è stato amplificato dal Segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki -Moon, che frequenta la cerimonia di apertura. La sventurata figura capo delle Nazioni Unite, che segue pedissequamente gli ordini politici da Washington su ogni questione , dalla Siria alla Corea del Nord, dall’Iran all’Afghanistan, ha invitato il Comitato olimpico internazionale a «difendere i diritti di gay e lesbiche».

La questione del cosiddetto genere sessuale è quella cui il presidente degli Stati Uniti Barack Obama e pochi altri leader occidentali hanno deciso di dare spicco e in effetti, boicottare i Giochi di Sochi, in quello che è visto da molti osservatori come un affronto senza precedenti per la Russia.

Però è stato il nuovo articolo del NY Times – pure alla vigilia dell’apertura dei Giochi – sulla storia dei cani randagi in Sochi che ha dato via l’agenda politica della copertura dei media occidentali. Infatti le prime tre notizie estere del NY Times erano una sui jihadisti egiziani, l’altra sui problemi politici in Ucraina e, non sto scherzando, la « Corsa per salvare i cani randagi di Sochi».

In più di 1.100 parole , il cosiddetto “giornale dei record” d’America ha descritto in dettagli strazianti come centinaia di animali randagi nell’area di Sochi sono stati messi « di fronte a una condanna a morte prima dell’inzio delle Olimpiadi invernal». L’articolo sosteneva che i cani senza padrone erano in fila per « l’abbattimento sistematico » da parte di sterminatori «assunti dal governo ». Commosso dal linguaggio stucchevole a base di «teneri cuccioli uggiolanti» che balzano fino a leccare il viso dei lavoratori del canile, il lettore avrebbe potuto essere compreso se pensava che il servizio segreto russo, l’FSB, aveva assunto sicari per condurre un pogrom terribile contro i cani di Sochi .

Il New York Times ha affermato che la questione del controllo canino a Sochi «ha gettato un’ombra raccapricciante sulla tradizionalmente allegra atmosfera dei Giochi» e che «ha anche nettamente sminuito l’immagine di un’amichevole , accogliente Russia che il presidente Vladimir V. Putin ha cercato di coltivare negli ultimi mesi . »

Tanto per parlare di un articolo…da cani! Altro che Premio Pulitzer , questa storia merita il Premio Pull -the other-one (gioco di parole su Pulitzer, = “Tirane fuori un’altra, di balla” NdT ).

Leggendo l’articolo uno quasi si aspettava di sentire come i cani , se non fatti fuori per iniezione letale , fossero stati ammassati sui treni per essere trasportati ai gulag in Siberia .

In un altro angolo del mondo dei Media stava seminascosta – tranne per una frazione dei media occidentali – la storia assai più crudele di Susan Basso , l’americana prigioniera nel braccio della morte che è stato giustiziato lo stesso giorno della settimana , nello stato del Texas. La Basso è stato messo a morte con iniezione letale . Era il prigioniero 510 – e la quinta donna – ad esser stata soppressa legalmente dallo stato del Texas dal 1976. La sua esecuzione è avvenuta solo tre settimane dopo lo scandalo di un altro americano prigioniero nel braccio della morte, giustiziato anche mediante iniezione letale e la cui morte agonizzante che ha preso 26 minuti perché i farmaci somministrati sono stati un cocktail sperimentale a causa della carenza dell’anestetico ufficiale, il Fenobarbital .

Tuttavia, con priorità davvero pervertita, il New York Times ha deciso di coprire il « temuto » sterminio di cani randagi a Sochi, piuttosto che il destino infame della sig.ra Basso , e ciò che la sua uccisione legalizzata dice sulla società americana d’oggi .

Le priorità invertite e patetiche dei media occidentali nella loro copertura a saturazione negativa delle Olimpiadi invernali diRussia indica chiaramente un ordine del giorno politico teleguidato , che non è un ordine del giorno sulla base del valore giornalistico oggettivo. Ovvero, in altre parole, i media occidentali stanno servendo come agenti di propaganda con l’obiettivo evidente di minare le autorità russe. Questo per quanto riguarda il giornalismo occidentale cosiddetto indipendente e di libero pensiero, alla faccio dello spirito olimpico .

Non è un caso che l’ isterica campagna dei media occidentali su Sochi sia a stretto contatto con le interferenze politiche Occidentali negli affari interni dell’Ucraina. Ad ogni piè sospinto negli ultimi tre mesi da quando il governo ucraino ha respinto un accordo commerciale dell’Unione Europea , le capitali occidentali hanno cercato di infiammare i problemi politici interni nel paese e tra esso e il suo vicino Russo .

I leader politici ed i media occidentali son calati in massa sull’Ucraina adaizzare e pungolare i manifestanti pro – UE , anche se questi ultimi si sono comportati come rivoltosi violenti, con atti vandalici contro la proprietà pubblica e violenze sui poliziotti, niente affatto come dissidenti pacifici per i diritti costituzionali . Questa settimana , abbiamo visto il vice presidente degli Stati Uniti Joe Biden telefonare al presidente ucraino Viktor Yanukovich dicendogli di « prendere misure immediate per arrivare ad un compromesso», abbiamo visto anche il capo della politica estera UE Catherine Ashton arrivare nella capitale ucraina di Kiev per agire come un non-invitato ” mediatore politico » , e ancora una volta l’assistente segretario di Stato americano, Victoria Nuland, è volato laggiù per aizzare le folle in piazza Maidan a Kiev.

La copertura mediatica negativa e implacabile dell’occidente nel corso dei Giochi di Sochi non è motivata dalla presunta preoccupazione apparente sollevatea, che sia i diritti gay, i diritti degli animali,l’ impianto idraulico difettoso o la Torcia Olimpica che si spenge . E’ invece tutto parte di un’agenda politica di interferenza a bassa intensità negli affari ucraini e russi . Questa agenda è consonante con il più ampio strisciante disegno di aggressione militare degli Stati Uniti e dei suoi alleati della NATO contro Mosca, dalla espansione dei sistemi missilistici intorno al confine Russo, al sostegno segreto per gli estremisti del Caucaso affinchè compiano atti di terrorismo.

Ma ciò che è irritante è che le presuntuose agenzie di stampa occidentali, con grandiosi blasoni su se’ stessi come il New York Times , la BBC , France 24 , chiamano questa razza di informazioni « giornalismo » – quando in realtà non è altro che propaganda sponsorizzata dallorogoverno.

Dice che non si deve mescolare lo sport con la politica. Ma secondo il punto di vista dei media occidentali e dei loro governi, Sochi è evidentemente tutto un fatto di politica e molto poco di sport.

Finian Cunningham

Fonte: www.strategic-culture.org

Link: http://www.strategic-culture.org/news/2014/02/07/sochi-games-politics-not-sport-tops-western-media-agenda.html

7.02.2014

Traduzione per www.comedochisciotte.org a cura di FENGTOFU

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