Come riportato oggi, venerdì 22 aprile, da Reuters, Taiwan sta lavorando a missili anti-bunker e nuovi droni d’attacco. Ad affermarlo, un documento presentato al Yuan legislativo – il Parlamento dell’isola – dal National Chung-Shan Institute of Science and Technology (NCSIST) di proprietà militare, il principale sviluppatore di armi dell’isola.
Tra le nuove armi descritte dal documento, il missile da attacco terrestre Hsiung Sheng, già disponibile in due versioni: una con una testata altamente esplosiva per distruggere bunker e centri di comando ben protetti, e un’altra con munizioni “a dispersione” per colpire le strutture degli aeroporti. Il missile potrebbe avere una portata fino a 1.000 chilometri (621 miglia).
Secondo Chieh Chung, ricercatore presso la National Policy Foundation con sede a Taipei, lo Hsiung Sheng potrebbe raggiungere la maggior parte delle basi nella Cina orientale, comprese quelle vicino a Shanghai.
Un’altra arma menzionata nel rapporto è il missile terra-aria Sky Bow III, progettato per intercettare missili balistici e da crociera, nonché per colpire aerei.
L’NCSIST ha anche menzionato un piano per costruire quattro strutture entro il 2025, comprese basi e stazioni di riparazione, per nuovi droni che potrebbero attaccare i siti di lancio di missili o fungere da esche per i radar nemici.
Questo mese il presidente taiwanese Tsai Ing-wen ha incaricato l’NCSIST di potenziare il suo lavoro sui droni. “Indipendentemente dal fatto che sia per uso militare o civile, è estremamente necessario per noi accelerare lo sviluppo dei droni poiché sarà una questione importante per la prossima generazione”, ha affermato.
Taiwan ha lanciato per la prima volta il suo programma di droni negli anni ’90 e finora ha prodotto quattro modelli, tra cui il drone Chien Hsiang kamikaze e l’UAV Teng Yun 2, armati di missili. Tuttavia, nessuno dei modelli di attacco sarebbe stato selezionato per la produzione di massa. Per questo motivo Taipei sta cercando modi per modernizzare le sue difese, poiché Pechino è sempre più irritata dal fatto che l’isola acquisti armi da Washington.
Il presidente Tsai, rieletto nel 2020, ha confermato l’anno scorso che un gruppo di militari statunitensi stava addestrando soldati taiwanesi per rafforzare le difese dell’isola. In un discorso nel 2021, ha promesso di difendere Taiwan dalle “sfide senza precedenti” presentate da Pechino.
Massimo A. Cascone, 22.04.2022