I DELIRI DI PASSERA

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DI MARIA RITA D’ORSOGNA
dorsogna.blogspot.it

Caro Signor Passera,

stavo per andare a dormire quando ho letto dei suoi folli deliri per l’Italia petrolizzata.

Ci sarebbe veramente da ridere al suo modo malato di pensare, ai suoi progetti stile anni ’60 per aggiustare l’Italia, alla sua visione piccola piccola per il futuro.

A seguito, “Passera Piano Energia: per mezzo punto di PIL, o per l’uscita dall’euro?” (Debora Billi,petrolio.blogosfere.it);
Invece qui sono pianti amari, perche’ non si tratta di un gioco o di un esperimento o di una scommessa.

Qui si tratta della vita delle persone, e del futuro di una nazione, o dovrei dire del suo regresso.

Lei non e’ stato eletto da nessuno e non puo’ pensare di “risanare” l’Italia trivellando il bel paese in lungo ed in largo.

Lei parla di questo paese come se qui non ci vivesse nessuno: metanodotti dall’Algeria, corridoio Sud dell’Adriatico, 4 rigassificatori, raddoppio delle estrazioni di idrocarburi.

E la gente dove deve andare a vivere di grazia?
Ci dica.

Dove e cosa vuole bucare?
Ci dica.

I campi di riso di Carpignano Sesia? I sassi di Matera? I vigneti del Montepulciano d’Abruzzo? Le riserve marine di Pantelleria? I frutteti di Arborea? La laguna di Venezia? Il parco del delta del Po? Gli ospedali? I parchi? La Majella? Le zone terremotate dell’Emilia? Il lago di Bomba? La riviera del Salento? Otranto? Le Tremiti?

Ci dica.

Oppure dobbiamo aspettare un terremoto come in Emilia, o l’esplosione di tumori come all’Ilva per non farle fare certe cose, tentando la sorte e dopo che decine e decine di persone sono morte?

Vorrei tanto sapere dove vive lei.

Vorrei tanto che fosse lei ad avere mercurio in corpo, vorrei tanto che fosse lei a respirare idrogeno solforato dalla mattina alla sera, vorrei tanto che fosse lei ad avere perso la casa nel terremoto, vorrei tanto che fosse sua moglie ad avere partorito bambini deformi, vorrei tanto che fosse lei a dover emigrare perche’ la sua regione – quella che ci dara’ questo 20% della produzione nazionale – e’ la piu’ povera d’Italia.

Ma io lo so che dove vive lei tutto questo non c’e’. Dove vive lei ci sono giardini fioriti, piscine, ville eleganti soldi e chissa’, amici banchieri, petrolieri e lobbisti di ogni genere.

Lo so che e’ facile far cassa sull’ambiente. I delfini e i fenicotteri non votano. Il cancro verra’ domani, non oggi. I petrolieri sbavano per bucare, hanno soldi e l’Italia e’ corrotta. E’ facile, lo so.

Ma qui non parliamo di soldi, tasse e dei tartassamenti iniqui di questo governo, parliamo della vita della gente. Non e’ etico, non e’ morale pensare di sistemare le cose avvelenando acqua, aria e pace mentale della gente, dopo averli lasciati in mutande perche’ non si aveva il coraggio di attaccare il vero marciume dell’Italia.

E no, non e’ possibile trivellare in rispetto dell’ambiente. Non e’ successo mai.  Da nessuna parte del mondo. Mai.

Ma non vede cosa succede a Taranto?

Che dopo 50 anni di industrializzazione selvaggia – all’italiana, senza protezione ambientale, senza controlli, senza multe, senza amore, senza l’idea di lasciare qualcosa di buono alla comunita’ – la gente muore, i tumori sono alle stelle, la gente tira fuori piombo nelle urine?

E adesso noialtri dobbiamo pure pagare il ripristino ambientale?

E lei pensa che questo e’ il futuro?

Dalla mia adorata California vorrei ridere, invece mi si aggrovigliano le budella.

Qui il limite trivelle e’ di 160 km da riva, come ripetuto ad infinitum caro “giornalista” Luca Iezzi. Ed e’ dal 1969 che non ce le mettiamo piu’ le trivelle in mare perche’ non e’ questo il futuro. Qui il futuro si chiama high tech, biotech, nanotech, si chiamano Google, Facebook, Intel, Tesla, e una miriade di startup che tappezzano tutta la California.

Il futuro si chiama uno stato di 37 milioni di “>persone che produce il 20% della sua energia da fonti rinnovabili adesso, ogni giorno, e che gli incentivi non li taglia a beneficio delle lobby dei petrolieri.

Il futuro si chiamano programmi universitari per formare chi lavorera’ nell’industria verde, si chiamano 220,000 posti di lavoro verde, si chiama programmi “>per rendere facile l’uso degli incentivi.

Ma non hanno figli questi? E Clini, che razza di ministro dell’ambiente e’?

E gli italiani cosa faranno?

Non lo so.

So solo che occorre protestare, senza fine, ed esigere, esigere, ma esigere veramente e non su facebook che chiunque seguira’ questo scandaloso personaggio e tutta la cricca che pensa che l’Italia sia una landa desolata si renda conto che queste sono le nostre vite e che le nostre vite sono sacre.

Maria D’Orsogna
Fonte: http://dorsogna.blogspot.it/
Link: http://dorsogna.blogspot.it/2012/08/i-deliri-di-passera.html
12.08.2012

PASSERA VUOLE PRODURRE PETROLIO (QUALE?) A FAR PASSARE IL GAS. PER MEZZO PUNTO DI PIL ? O FORSE PERCHE’ STIAMO PER USCIRE DALL’EURO ?

DI DEBORA BILLI
petrolio.blogosfere.it

Passera scopre l’acqua calda, e ricicla il mantra di Bersani “Italia hub del gas europeo”, con rigassificatori e tubi per il metano. E’ da anni che Bersani va avanti con questa storia, c’è anche l’apposita tag sui rigassificatori per chi vuole ricostruire le ormai muffite vicende.

Stessa cosa per le trivelle in mare: per quattro secchi di petrolio pessimo, si discute dalla notte dei tempi se trivellare il bagnasciuga o meno. Trovate tutto qui e qui.

Insomma: l’innovativa genialata di Passera tira fuori dal cassetto le solite proposte trite e ritrite. Chiunque abbia un minimo di ABC delle drammatiche conseguenze ambientali (e mediche!) di tali soluzione, capisce da sé che un miserrimo mezzo punto di PIL ce lo giochiamo subito con la devastazione del territorio, del mare e della salute dei cittadini. Qualora non ve ne freghi nulla dell’ambiente, insomma, sappiate che vi toccherà spendere molte delle sudate tasse per intervenire sulle conseguenze dell’inquinamento, a cominciare dagli ospedali e a finire con le maree nere.

Ma forse Passera sa qualcosa che noi “non sappiamo”. Ovvero, che qualora l’Italia esca dall’euro e torni ad una valuta sovrana avremo molto bisogno di una produzione di energia interna. Il 20% del fabbisogno petrolifero (neanche nel libro dei sogni, ma fingiamo di crederci) non sarebbe male, e con rigassificatori e diritti per il passaggio dei tubi potremmo poi pagare il gas importato che serve per produrre energia elettrica.

Certo, rimane il dubbio del perché l’ideona di Passera penalizzi le energie rinnovabili, proprio quelle che stanno vertiginosamente aumentando la produzione elettrica interna. Forse perché le rinnovabili hanno già abbondantemente pestato i piedi ai produttori tradizionali: e si sa, quando in Italia si fa qualcosa per l’interesse del Paese, si deve comunque in contemporanea salvaguardare l’interesse dei prenditori. Anche se va a discapito della collettività.

Debora Billi
Fonte: http://petrolio.blogosfere.it
Link: http://petrolio.blogosfere.it/2012/08/passera-piano-energia-per-mezzo-punto-di-pil-o-per-luscita-dalleuro.html
13.08.2012

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