I CAMPI FEMA DI OBAMA E LA SCOMPARSA DI VACLAV HAVEL E KIM JONG-IL

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DI SCOTT LAZAROWITZ
lewrockwell.com

Secondo questo articolo e quest’altro, la FEMA (Federal Emergency Management Agency) di Obama sta costruendo campi, oltre che in previsione dell’imminente collasso post-economico, anche per mettere a tacere i dissidenti politici e ogni forma di opposizione ai crimini compiuti dal governo. Se la dittatura di Obama è diventata ufficiale il merito è del Congresso, che ha deciso di concedergli il potere di utilizzare l’esercito a tradimento contro il popolo americano. È grazie a quegli imbecilli e criminali del Congresso che Obama può disporre il fermo e la detenzione di qualsiasi cittadino per un tempo indeterminato. Può farlo come e quando vuole, senza bisogno di prove, denunce o processi: gli basta etichettare l’accusato come terrorista” I due link sopra riportati rimandano a Infowars.com . C’è chi snobba Infowars come un sito di “teorie complottiste”. Tutt’altro. Alex Jones e il suo gruppo sono ricercatori responsabili e coscienziosi, in grado di documentare e provare le proprie asserzioni in merito ai “complotti” del governo. Non sono dei “teorici”, piuttosto dei fattualisti. Hanno pubblicato diversi interventi del governatore Jesse Ventura. E sebbene Ventura abbia intitolato il suo programma televisivo proprio“Conspiracy Theory”, non manca mai di andare sul posto a verificare le proprie teorie e ogni possibile ipotesi di malefatte compiuta dal governo.

Dando un’occhiata a questo incredibile video pubblicato di recente, chiunque può giudicare da sé se Ventura sia un “teorico” o un fattualista.

Attorno al 25° minuto il video mostra un enorme centro “residenziale” dai cancelli serrati, circondato da alte recinzioni di filo spinato rivolte verso l’interno. Ha tutta l’aria di essere una prigione, ma in un cortile interno si notano dei bambini che giocano su delle altalene. Grazie ai sempliciotti che dopo l’11 settembre hanno deciso di appoggiare lo stato di polizia instaurato da Bush e Obama, sembriamo avere imboccato inesorabilmente la strada del totalitarismo nazi-sovietico, a meno che qualcuno prenda dei provvedimenti concreti, come arrestare Obama, i senatori e i membri del Congresso con l’accusa di alto tradimento.

Sì, so che ci sono molte persone pronte a negarlo, persone così fiduciose nel loro amato governo, specialmente il governo federale, da non accorgersi di essere vittime di continui abusi . “Il governo non commetterebbe mai azioni criminali nei nostri confronti”, dicono. Ma pensate a Katrina e allo stato di polizia instaurato dal governo e dalla BP all’epoca dell’incidente petrolifero nel Golfo del Messico. Pensate a quello che il nostro esercito ha fatto al popolo, afghano iracheno e pakistano. O a quello che i militari hanno fatto ai loro stessi camerati , come ho denunciato in questo articolo.
Continuare a negare tutto ciò non impedirà ai sempliciotti di diventare loro stessi bersaglio della violenza militare, anche per mano della polizia locale.
Jacob Hornberger ha mostrato qui e qui quanto pericoloso possa diventare il braccio armato del governo.

E a proposito della nuova legge che ufficializza la dittatura di Obama, concedendogli il diritto di stigmatizzare chiunque come un terrorista: bisogna essere proprio ingenui per pensare che lui o qualsiasi altro leader politico di oggi e di domani, come ad esempio Romney, esiterebbe un momento a sguinzagliare i propri scagnozzi contro i dissidenti e chiunque si azzardi a esprimere opinioni contrarie al Regime.

Ahimè, sembra di sentirli, gli ingenui e i sempliciotti che ancora credono nello stato di polizia: “Dobbiamo permettere agli ufficiali del governo di far piazza pulita dei terroristi con processi sommari condotti da militari o poliziotti (senza bisogno di prove) perché non possiamo permetterci i tempi della giustizia regolare: dobbiamo rischiare di far finire qualche innocente in gattabuia!”
Un’altra cosa che fa notare il governatore Ventura nel documentario è che queste circostanze ci pongono davanti a un bivio tra libertà e dittatura.

Per una strana coincidenza, la settimana scorsa il mondo ha assistito alla scomparsa di due leader politici che rappresentavano benissimo la contrapposizione libertà-tirannia: Kim Jong-il, il folle dittatore nordcoreano e Vaclav Havel, il grande dissidente che si oppose al regime comunista sovietico e si batté per la libertà della Repubblica Ceca (allora inglobata nella Cecoslovacchia).
Come si legge su Wikipedia, Havel, candidato fra l’altro a premio Nobel per la pace, “fu uno dei firmatari della Dichiarazione di Praga sulla coscienza europea e il comunismo, che propose di stabilire una Giornata Europea in ricordo delle vittime dello stalinismo e del nazismo. Fu insignito di svariate onorificenze fra cui: la United-States Presidential Medal of Freedom, la Philadelphia Liberty Medal, lo Order of Canada, la Freedom medal of the Four Freedoms Award, lo Ambassador of Conscience Award e così via”. (C’è bisogno che vi ricordi, oltre a quello che ho già scritto in merito, che cosa ha fatto Obama per accaparrarsi il premio Nobel per la Pace?)

Quando ancora viveva in Cecoslovacchia sotto il regime dittatoriale sovietico, Havel fondò la Commissione per la difesa delle vittime di persecuzioni , il cui primo scopo era di svelare all’opinione pubblica la repressione del dissenso politico. Sì, negli Stati Uniti abbiamo l’American Civil Liberties-Union e altre organizzazioni simili, ma sembra che, soprattutto dopo gli ultimi decreti del Congresso e di Obama e le minacce implicite alla libertà di dissenso in questo Paese, le organizzazioni per le “libertà civili” sembrano altrettanto impotenti che quelle attive in Unione Sovietica negli anni ’80.

Uno dei primi provvedimenti di Havel da Presidente della Cecoslovacchia, prima di avviare la secessione in Slovacchia e Repubblica Ceca, fu l’amnistia per tutti i prigionieri politici presenti nel Paese. Possiamo aspettarci qualcosa di simile da un presidente americano? E dire che la guerra alle droghe ha affollato le nostre carceri di detenuti appartenenti alle minoranze etniche dei ghetti urbani in numero sproporzionato rispetto al resto della popolazione. C’è da chiedersi cosa non farebbero Obama, i militari e la FEMA ( e la Acorn e i militanti delle organizzazioni sindacali fedeli a Obama) per fermare i dissidenti americani nell’eventualità di collasso economico, con rivolte, saccheggi e via dicendo. Quello che ha fatto Kim Jong-il?
Il dittatore nord-coreano – al polo opposto rispetto a Vaclav Havel, con le sue battaglie a favore delle libertà individuali – secondo Human Rights Watch, ha avuto per 17 anni il controllo completo di uno dei governi più chiusi e repressivi del mondo. Si è reso responsabile della morte di centinaia di migliaia, forse milioni di nord-coreani uccisi dalla denutrizione – diffusissima e evitabile – ma anche dalla tortura, dai lavori forzati, o condannati a morte in esecuzioni pubbliche. Il dominio della famiglia Kim, iniziato nel 1948 con Kim Il-Sung, padre di Jong, è destinato a protrarsi con la successione al potere di suo figlio, Kim Jong-Un. […]

Kim Jong-il ha confinato decine di migliaia di persone come presunti nemici dello Stato nei campi “kwanliso”, dove si stima siano tutt’ora reclusi 200.000 nordcoreani che lavorano e muoiono in condizioni di denutrizione e abuso. In questo sistema, i peccati commessi da un solo membro di una famiglia possono condannare alla detenzione un’intera generazione. Il persistente flusso di prigionieri in fuga dalla Corea del Nord ha fornito a Human Rights Watch e a altre organizzazioni non governative molteplici testimonianze di come persino i bambini nati all’interno dei campi ereditino dai genitori la condizione di prigionieri.

Lasciare il paese senza un’autorizzazione ufficiale è considerato un atto di tradimento, punibile con la prigione e la tortura; e tuttavia decine di migliaia di persone sono già espatriate negli ultimi vent’anni, e altre migliaia continuano a rischiare ogni anno la vita per fuggire.

A giudicare dalle strutture “residenziali” amministrate dalla Fema e dalla Homeland Security e descritte da Jesse Ventura nel documentario, sembrerebbe che Dick Cheney, Obama e Janet Napolitano abbiano preso più da Kim Jong-il che da Vaclav Havel nel modo di relazionarsi alla popolazione civile.
Viene da chiedersi che razza di paese sia diventato l’America, se non abbiamo altra scelta che quella tra il Politico A e il politico B, il super attivo presidente Obama che colleziona fumetti di Spider Man e Conan il Barbaro, o Romney che mette il suo cane sul tetto dell’auto prima di partire per un viaggio (ma come si fa?!)
Ecco il capo dell’Office of Information and Regulatory Affairs dell’attuale amministrazione Obama, Cass Sunstein, proporre “infiltrazioni cognitive “infiltrazioni cognitive” in siti internet e nei social network; e il membro della Corte Suprema di Giustizia di Obama Elena Kagan, che dice che la libertà di parola “deve essere vincolata a un equilibrio obbligatorio tra il valore di ciò che viene detto e le sue conseguenze per la società” (ossia all’approvazione da parte del governo) .

E c’è anche lo “zar della scienza”, John Holdren, che che crede che i neonati “si sviluppano gradualmente in esseri umani” ma che le piante dovrebbero avere il diritto di ricorrere in tribunale Mentre l’ex dominus della sanità pubblica nominato da Obama, ora direttore del dipartimento di Bioetica (sic) del National Institute of Health, il dr. Emanuel Zeke, è convinto che dovrebbe essere il governo, non i medici e i pazienti, a avere il potere di gestire il sistema sanitario.

Come mai tanti personaggi all’interno di questo governo hanno l’aria di essere degli emeriti coglioni?

In questo articolo il blog Economic Collapse sottolinea che l’impronta lasciata da Kim Jong-il nel regime nord-coreano consiste in un tocco di bizzarria, qualcosa di folle e assieme spaventoso. L’autore dell’articolo conclude: “Non lasciamo che succeda lo stesso all’America”. Io penso che stia già succedendo. E ci sono buone ragioni per crederlo. Dove sono i Vaclav Havel del nostro tempo? (la risposta temo sia sotto gli occhi di tutti).

I veri crimini in America non vengono commessi dai privati cittadini che credono nella propria libertà personale e economica, nella proprietà privata e nella filosofia del “vivi e lascia vivere”; gli stessi che si oppongono alle intrusioni di chi ha il potere di imporre le regole con le armi e con la forza.

No, i veri criminali sono i funzionari del governo, che non hanno la più pallida idea di cosa sia la libertà. Sono ubriachi di potere. Imprigionare e trattenere impunemente civili innocenti? Sopprimere la libertà di espressione e il dissenso politico? Creare “campi per le emergenze”? Che problema c’è? I criminali di cui è composto il governo sono il vero pericolo per questo nostro popolo sempre più vulnerabile e prigioniero nella rete del potere centralizzato.

Scott Lazarowitz

Fonte: www.lewrockwell.com
Link: http://www.lewrockwell.com/lazarowitz/lazarowitz-arch.html
23.12.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di DAVIDE ILLARIETTI

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