DI GABRIEL ASH
Dissident Voice
Introduzione di Cloro al Clero
Geniale questo articolo dello scrittore e saggista israeliano Gabriel Ash, nato in Romania, cresciuto in Israele, dove ha prestato servizio regolare nell’esercito. Oggi vive in America, è un attivista per la Pace e scrive sulla rivista “Yellow Pages”.Il suo motto è che scrivere è importante perchè “talvolta la penna è più efficace della spada, talvolta no”
Questo articolo s’intitola Hollowcaust Hullabaloo ed è stato scritto a metà dicembre 2006, in occasione della conferenza di Teheran. L’ho tradotto io 🙂 e la parola Hollowcaust non può essere tradotta, in quanto egli la conia come definizione dell’Olocausto come “strumento efficace nell’arsenale della segregazione globale”. E’ geniale, ripeto. E doveroso pubblicarlo in occasione della giornata della memoria e del fatto che Mastella vuole, anche da noi, mandare in galera i “negatori” dell’Olocausto. Anche la vignetta [sotto] la pubblica lui ed è esplicativa dei concetti che elabora. — Cloro al Clero
E’ una buona settimana x l’Olocausto. E’ stato per tutto questo tempo tra le notizie piu’ importanti. Sfortunatamente, i media, non eccellono nel fare collegamenti, cosa che lascia a me il gioioso compito di mettere insieme tutte le recenti notizie sull’Olocausto.
In Iran, dei pagliacci hanno ospitato una ridicola conferenza sull’Olocausto al ministero degli esteri, allietata dalla presenza di “luminari”, quali colui che predica la supremazia dei bianchi, David Duke.
In Francia la speranzosa candidata alle presidenziali, Segolene Royal ha avuto da dire sulla questione per cui, alla presenza del deputato di Hezbollah, le è toccato di ascoltare(non si sa se in arabo, o in traduzione) un paragone tra la resistenza di Hezbollah e la resistenza dei francesi contro l’occupazione nazista.
Royal ci assicura che ogni paragone che implicasse un associazione tra gli spiacevoli nazisti e Israele sarebbe stato , per cio’ che è stato fatto dai nazisti, “inammissibile, odioso ed abominevole”(Loubnan Ya Loubnan, December 2006)
Per finire: prima di di partire per una visita in Germania, il premier Ehud Olmert, è intervenuto al museo nazionale dell’Olocausto (di Israele), dove ha paragonato L’Iran ai nazisti e ha spinto affinché la Germania tagliasse i suoi rapporti economici con l’Iran.
Cominciamo con il terzo evento. Con le parole con cui Olmert ha presentato la sua posizione ai tedeschi: “Posso suggerire al popolo tedesco…Voi potete avere interessi economici, potete fare affari, però avete un obbligo morale piu’ profondo verso voi stessi, verso la vostra storia e verso il vostro futuro.“Israel National News, December 11, 2006. In altri termini, a causa dell’Olocausto, La Germania deve appoggiare l’attacco Israeliano all’Iran.
Cinque secoli fa, un monaco tedesco si mise contro il papa, accusandolo di aver mescolato affari di coscienza con questioni di lucro, per aver venduto il perdono divino ai peccatori impauriti .
Martin Lutero fu fautore dell’idea secondo cui peccato e redenzione sono questioni che riguardano il rapporto diretto tra l’uomo e Dio. Qualcuno che pretenda di mediare questa relazione per ottenere la redenzione per qualcun altro ed essere pagato per questo, sarebbe stato considerato un ciarlatano (Lutero disse che anticristo era il nome del “capo” dei ciarlatani).
La cosa meno importante che si può dire è che la Germania del secondo dopoguerra è che ha tradito Lutero. Pentiti del recente passato nazista, i tedeschi hanno accettato di pagare miliardi di dollari ad Israele. E Israele neanche esisteva durante l’Olocausto. I nazisti hanno assassinato Ebrei, omosessuali, zingari, socialisti. Non fecero nulla contro lo stato di Israele, molti dei fondatori del quale, espressero ammirazione per l’ideologia nazista e in certi casi vollero combattere a fianco di Hitler durante la guerra. (Lenni Brenner, 51 Documents: Zionist Collaboration with the nazistis).
Israele non è stata vittima dei nazisti. Ne trasse, anzi, degli indiretti benefici.
Israele ha offerto ancora ai tedeschi la loro redenzione: pagaci e noi cancelleremo l’onta del peccato sui vostri discendenti. Pagaci e voi sarete riabilitati. E i tedeschi sono stati felici di pagare. Essendo coscienti del loro vero, specifico, passato e cercando redenzione nella desolazione della loro identità naufragata che si rifletteva in molti tedeschi (e sono pure gentile. Il perché è facile da capire. L’eredità del nazismo non è stata certo limpida). Essi sono stati felici di pagare e hanno guardato silenziosamente, acriticamente, a come Israele ha preso i loro insanguinati soldi e li ha usati per costruire esattamente il tipo di stato crudelmente militarizzato che , ai loro tempi, condusse i tedeschi stessi alla perdizione.
L’ironia sta nel fatto che I tedeschi, dopo aver accusato se stessi di essere stati troppo obbedienti , troppo ligi alla definizione di moralità presentata dallo stato nazista, abbiano tentato di riscattarsi dando ad un altro stato, Israele, i diritti di definire i termini della loro moralità a loro piacimento. Questo però hanno fatto. I politici e gli intellettuali tedeschi hanno ceduto la loro coscienza ad Israele e agli Stati Uniti.
60 anni piu’ tardi essi sono ancora incapaci di criticare le azioni di costoro. Invece di una vera coscienza, essi hanno adottato l’atteggiamento di una servile santificazione di tutto cio’ che Israele fa.
In questo contesto, Olmert, il nuovo papa dell’Olocausto, pretende obbedienza dai tedeschi per rinnovare un perdono epocale, ricordando loro , come un lucido venditore ambulante di indulgenze quale è, che loro “hanno un obbligo verso se stessi.”
Tuttavia, Olmert, l’uomo ricevuto con calore dalla cancelliera Merkel, è un criminale di guerra. E’ notizia recente che egli ha mandato ,ancora una volta, centinaia di persone al macello. In accordo con le sue parole, la carneficina non è stata prodotta da un’azione militare (che sarebbe stata già di per se, sufficiente) ma di una deliberata azione finalizzata ad esercitare pressioni sui politici libanesi (Gabriel Ash, Dissident Voice, July 2006).
Olmert è il classico criminale che proviene dalla stanca abitudine storica del diritto del più forte (ius in bellum) . Chiaramente non c’è paragone tra cio’ che Olmert ha fatto a Gaza e in Libano e cio’ che han fatto i nazisti ad Auschwitz.
C’è paragone, però con cio’ che i nazisti han fatto in posti come Lidice.
Contemporaneamente, se davvero i tedeschi hanno un “obbligo verso se stessi” quest’ obbligo imporrebbe di arrestarlo e porlo in condizione di non nuocere , nel momento in cui mette piede in Germania. I tedeschi di certo non hanno l’obbligo di stare a sentire un macellaio come lui, pontificare sulla moralità. Nessuno ce l’ha, quest’obbligo.
Passiamo ora all'”affaire Sego”. Secondo il guru dei blogger libanesi in Francia,(Loubnan Ya Loubnan, December 2006)
Segolene Royal sarebbe stata intrappolata da una piccola commedia ordita dal gruppo libanese appartenente al partito “cedar revolution”, o dai sostenitori del governo di Jacques Chirac, o da entrambe le parti, le quali hanno interesse a mantenere le assicurazioni e il loro allineamento con Washington e Tel Aviv.
Royal ha astutamente evitato le “mazzate” diplomatiche, cancellando il suo incontro coi rappresentanti di Hamas, sostanzialmente derogando al suo impegno di ascoltare tutte le parti coinvolte nella polveriera del Medio Oriente.
Ella ha evitato l’imbarazzo che avrebbe suscitato la previsione, più volte pubblicata, che il paragone che sarebbe stato fatto dai rappresentanti di Hamas tra i nazisti e Israele, l’avrebbe spinta ad abbandonare l’incontro. Cio’ significa che, effettivamente, ella non potrebbe sostenere incontri con il 90% della popolazione che oggi vive nel medio oriente.
L’Olocausto, (si conclude nel blog) è la più efficace arma nelle mani di coloro che sono fautori dello scontro di civiltà. Se la memoria del nazismo, in occidente, puo’ far sì che un politico francese si astenga dall’incontrare dei rappresentanti politici palestinesi democraticamente eletti, significa che l’Olocausto è diventato uno strumento più che efficace nell’arsenale della segregazione dell’apartheid globale.
Non credo sia più offensive un medico saudita che afferma di “non voler stare nella stessa stanza con donne” (Arab News, November 22, 2006) o un politico francese che insiste che non vuol stare in una stanza con un libanese o un palestinese che afferma di vedere se stesso paragonabile a colui che s’insericsce nella tradizione dei francesi che hanno resistito all’invasione nazisti.
Il paragone è significativo perché l’Olocausto
viene inteso in Europa (e, diversamente, in Israele) come avente le sembianze di un dogma religioso. La “negazione dell’Olocausto” è l’unico atto “discorsivo” che sia legalmente vietato come una blasfemia e che può portare qualcuno in galera.
E i politici europei apparentemente non possono stare nella stessa stanza con degli “infedeli” o con persone che sfidano la credenza secondo cui vi è stato un solo grande olocausto, con Israele come suo profeta.
E come i fondamentalisti sauditi , che ,con strabiliante ipocrisia, lanciano maledizioni contro una stupida vignetta danese ma cooperano con gli USA e Israele, dietro le quinte del contrasto alla resistenza palestinese, i fondamentalisti dell’olocausto d’Europa parlano con la lingua biforcuta.
Non appena Segolene Royal aveva finito di dire di non voler ascoltare chi paragonava Israele al nazismo, il primo ministro israeliano ha usato come palcoscenico il museo dell’olocausto, per affermare il paragone tra l’Iran e la Germania nazista.
Avrebbe mai detto, Royal, che avrebbe lasciato la stanza se avesse sentito Olmert fare tale paragone storico? Gli israeliani e gli americani fanno funzionare a loro comodo un’industria dei paragoni tra il nazismo e l’uomo malvagio del giorno.
Cominciarono col paragonare Yasser Arafat a Hitler. Clinton paragono’ Milosevic a Hitler. Sulle colonne del Sun apparvero paragoni tra il fondamentalismo islamico e il nazismo. Bush paragonò Saddam a Hitler e ora L’Iran è diventato l’ultima incarnazione del nazismo per Israele. Quand’è stata l’ultima volta che un fondamentalista europeo dell’Olocausto ha lasciato la stanza sentendo questi paragoni asinini?
Lasciatemi parlare fuori dai denti di questi piazzisti dell’Olocausto. L’Occidente ha elevato i crimini dei nazisti come il paradigma del male assoluto. Paradossalmente, ogni crimine successivo, specialmente se l’autore è Israele, puo’ oggi essere giustificato in virtu’ dei campi di sterminio. Per contro, le tendenze genocide che segnano la base della vita civile possono essere ignorate, invocando la rituale condanna della “falsa analogia” col nazismo, persino quando la distruzione sistematica è parte integrante della pratica militare degli occidentali e dei suoi moderni ed operativi eserciti, che combattono con la resistenza popolare. Conseguentemente, non si può paragonare la morte di piu’ di un milione di irakeni , risultato della politica americana di “sicurezza” dal 1992, all’Olocausto. Oppure non è possibile paragonare la pluridecennale punizione collettiva cui sono sottoposti gli abitanti di Gaza, o la distruzione del sud del Libano, ai metodi di “pacificazione” dei nazisti.
Nessuno chiamerebbe Bush “negatore dell’Olocausto” per aver fatto in modo di negare il valore di studi scientifici a proposito dei morti (in Iraq), stimati nell’ordine delle centinaia di migliaia.
Quando gli interessi occidentali ci vanno di mezzo, invece, si opera diversamente. La lezione dell’Olocausto ( e dei suoi 6 milioni di morti) è abbastanza buona per giustificare le bombe NATO su obiettivi civili in Iugoslavia, il massiccio bombardamento israeliano di Beirut, la futura guerra nucleare all’Iran ecc…L’insignificante tiranno che “uccide il suo stesso popolo”( e chi non lo fa?) diviene improvvisamente terribile come Hitler.
Il genocidio degli ebrei europei è stato trasformato nell’ Hollowcaust , un paradigma del male che resta concettualmente indeterminato. Vuoto nel suo senso centrale,sublimemente applicabile a tutto e a nulla, a seconda delle circostanze.
L’Hollowcaust , come una divinità volitiva e capricciosa, rifiuta il paragone qui, accetta invece un altro paragone, valido o farlocco, là.
E’ una divinità partigiana, un dio che sempre benedice “noi” e condanna “loro” , persino in come essa chiede di essere adorata dall’intera umanità, in nome di tutta l’umanità. Questo Hollowcaust attrae vittime in un’inutile competizione, nella quale esse devono adorarlo con un sacrificio rituale dei fatti, delle notizie, delle statistiche, che giustificherebbero la loro richiesta di essere prese in considerazione, rispetto al destino degli ebrei europei.
Tuttavia , il successo di questo richiamo,come il successo dell’Olocausto “originario” di Caino, non dipende da nulla che non sia la volontà divina , in questo caso, l’umore dell’occidente. Come ne “i Piccioni” di Skinner, i devoti sono condotti in modo malato a sconnettere completamente le cause dalle conseguenze. Come Caino essi sono talvolta portati al fratricidio. E’ facilmente comprensibile che, date tali circostanze, la tentazione di negare o di sminuire i crimini dei nazisti è quasi irresistibile. La negazione dell’Olocausto è radicata nel desiderio di spingere via l’Hollowcaust.
Ritorniamo ora alla patetica conferenza sull’Olocausto che si è tenuta in Iran. La cosa più carina che si puo’ dire degli organizzatori è che sono pazzi. Motivati dalla solidarietà con le vittime del terrorismo di stato, si sono fatti involontariamente vessilli del terrorismo di stato loro stessi. Discutendo dell’autenticità dell’Olocausto, il presidente iraniano non ha determinato il ripudio del sionismo, bensì, come argomenta Joseph Massad (Al-Ahram, 2004) un’utile giustificazione del sionismo stesso. Di più: per alleggerire il nazismo si difende il terrorismo di stato,compreso quello di Israele.(Alla conferenza) partecipano anche antimperialisti che rifiutano categoricamente il terrorismo di stato, (ma) d’altra parte, forse, non è sorprendente che il governo iraniano stesso non avversi la tortura e l’omicidio e che trovi gli alti principii di costoro troppo pesanti.
La meschinità del presidente iraniano è stata, come ci si aspettava, manna dal cielo per gli apologeti di Sion.
I media occidentali han colto l’occasione per imbrattare molte pagine con condanne, esortazioni e diffusione di paure di epiche proporzioni.
Per fare un illuminato esempio, Anne Appelbaum avvisa I lettori che tutto il lavoro fatto per istituzionalizzare la memoria dell’olocausto non è sufficiente: “la distruzione, vicina nel tempo, degli ebrei europei perpetrata in modo organizzato e in poco tempo dalla sofisticata nazione europea, attraverso l’uso della miglior tecnologia disponibile è stata, a quanto pare, un evento che richiede costante riproposizione…”
Il messaggio dei piazzisti dell’Hollowcaust come Appelbaum,viene solo amplificato dalle idiozie della conferenza iraniana . O ebrei! Essi stanno cantando all’unisono per questo, dando molti più soldi alle attività del centro Simon Wiesenthal, così possono blaterare ancora un po’ sull’Hollowcaust, mentre presentano Robert Murdoch come un campione dei diritti umani!(The Forward, February 3, 2003)
Ma fate molta attenzione a cio’ che Appelbaum cerca di “spiegare” . Le sue parole sono finalizzate chiaramente a mostrare la traccia del Faustiano affare Hollowcaust,, quell’ affare che ha dato agli ebrei il riconoscimento ufficiale per le loro sofferenze in cambio dell’accettazione del “modus vivendi” standard della razza bianca occidentale. Non è l’orrore sofferto dalle vittime, cosi come non è l’omicidio, non è il terrore, che rende unico l’olocausto per Appelbaum. Cio’ che dev’essere costantemente spiegato e continuamente immaginato è l’orrore di “una sofisticata nazione europea che ha usato la miglior tecnologia disponibile” per commettere genocidio. Ma non si devono fare sforzi per immaginare che questa è l’ultima cosa che richiederebbe spiegazione. Una nazione avanzata che usi i mezzi tecnologici a sua disposizione per uccidere non risponde forse a criteri pienamente umani? Qual è la questione, veramente? Questa sinossi di un dozzina di capitoli completi di storia moderna non appare valida? Per caso qualcuno si aspettava che la supremazia bianca fosse fatta vale
re con bastoni e pietre? E’ chiaro che una nazione usa la miglior tecnologia , quando vuole sterminare intere popolazioni. Non sa, Appelbaum, quanti miliardi di dollari vengono tutti gli anni spesi per perfezionare le armi di distruzione di massa esistenti e per inventarne di nuove?
Cos’hanno le camere a gas di così sofisticatamente scioccante o di scioccantemente sofisticato, rispetto alle bombe nucleari, al mustard gas, al napalm, alle cluster bombs, all’agente orange, ai mitragliatori, ai Caterpillar D-9s ,ai bombardieri di lunga autonomia, e alle altre migliaia di piccole e grandi invenzioni, progettate da aziende perfettamente legittime per accelerare con efficacia il trapasso dei “nemici” alla tomba?
La sofisticazione e la tecnologia non sono cio’ che rende il genocidio nazista diverso.
Questi caratteri, infatti, sono comuni alla maggior parte delle dozzine di altre guerre dichiarate dagli occidentali contro i gruppi “non bianchi” della popolazione mondiale.
È singolare che Appelbaum desideri sottolineare come la differenza principale sia l’elemento (la tecnologia di morte) che è proprio l’ultimo a distinguere l’Olocausto dagli altri massacri: tale elemento, molto più probabilmente, è giusto che sia rivendicato dalle vittime dell’imperialismo e del colonialismo occidentali, poiché è proprio ciò che costituisce il terreno comune della vittimizzazione di questi diversi popoli.
Gli scopi della “necessità di spiegazione” di Appelbaum non potrebbero essere più chiari. “Ricordarsi” dell’Olocausto è, soprattutto, escludere altre vittime.
La rappresentazione dell’omicidio di massa commesso “da una nazione specializzata con le tecnologie avanzate.” è incomprensibile. E la sua spiegazione non è interessata a raggiungere comprensione. Nella modalità propria della teologia negativa, si “spiega” l’Olocausto conservandone volontariamente la sua incomprensibilità, in modo da rendere costantemente necessaria la sua ri-spiegazione.
Erigere l’Hollowcaust ad unico caso di “nazione dalla tecnologia avanzata” che commette genocidio, non è affermare il passato. E’ negare il presente. E’ negare le milioni di morti che sono perpetrate, anno dopo anno, da “sofisticate nazioni con avanzate tecnologie” ed è anche erigere una barriera tra le “sofisticate nazioni con avanzata tecnologia” ed il resto dell’umanità
Da una parte stanno le nazioni “tecnologicamente avanzate” , quelle per cui il genocidio è e resta nell’incomprensibilità e viene, quindi, efficacemente negato. Il genocidio, si pensa, non accadrà più perché sarebbe impensabile pensare che accada di nuovo. Il genocidio commesso da una nazione sofisticata, con armi tecnologicamente avanzate è accaduto sì, ma soltanto una volta. Se si suggerisce che, invece, è accaduto più di una volta, ciò viene a significare il tradimento delle vittime. E’ blasfemìa.
La commemorazione e la deificazione di quell’unicità è un’aberrazione prodotta su commissione ed è il fondamento inesplicabile delle norme “civilizzate” che in seguito ad esso sono state emanate.
In termini freudiani possiamo dire che l’Hollowcaust sta alla fondazione della moderna supremazia occidentale allo stesso modo che il tabù dell’incesto sta alla fondazione della famiglia.
Dall’altro lato (del muro, se lo desiderate) vi sono le nazioni ” non sofisticate”, tecnologicamente arretrate.
Implicitamente, l’omicidio di massa, in quelle nazioni viene considerato “tecnologia arretrata”, ma anche per questo poco rilevante, facilmente comprensibile;essa viene spiegata abbastanza “naturalmente” dalla loro decisiva mancanza di sofisticazione. In effetti essi sono barbari e come tali tendono facilmente ad uccidere. Ne consegue che uccidere queste persone non è esattamente commettere grande crimine, si pensa presso di noi, poiché la morte violenta è il loro stesso modus vivendi “Non rispettano la vita come NOI”; essi si offrono come vittime per fare i kamikaze, e così via.
In modo perfettamente circolare, il loro rifiuto irreverente della fede nell’ Hollowcaust (che è stata costruita per escludere da essa proprio questi “barbari”) conferma la loro esclusione dalla Comunità civilizzata che li abbandona senza ripensamenti al loro destino di “carne da macello”.
Ecco come l’Hollowcaust è così l’ideologia di segregazione globale (della quale il muro israeliano è un simbolo)per eccellenza . La vignetta brillante di Abdullah Derkaoui qui sopra, esprime il senso secondo cui l’ Hollowcaust funziona secondo la definizione classica dell’ideologia, come mediazione tra la propaganda e la realtà di segregazione e, come tale, argomento decisivo per costruire la segregazione stessa. Ed ora questi piazzisti di Hollowcaust sono sorpresi e scossi che tanti barbari pisciano sui loro memoriali? Fateci caso, essi stanno ottenendo soltanto la restituzione del messaggio del loro proprio razzismo con scritto” ritorno al mittente” scarabocchiato sopra la busta.
L’autore gradisce commenti e considerazioni
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Versione originale:
Gabriel Ash
Fonte: http://www.dissidentvoice.org/
Link: http://www.dissidentvoice.org/Dec06/Ash14.htm
14.12.2006
Versione italiana:
Fonte: http://cloroalclero.blogspot.com/
Link: http://cloroalclero.blogspot.com/2007/01/giornata-della-memoria.html#links