DI ROBERT FISK
independent.co.uk
Qual è la differenza tra le inesistenti armi di distruzione di massa irachene, 45 minuti di avvertimenti falsi, 70.000 inesistenti Siriani “moderati” e un finto guadagno di milioni per il sistema sanitario se la Gran Bretagna lasciasse l’UE?
Penso che un processo di Norimberga sarebbe un posto migliore per fare le pulci ai crimini che abbiamo commesso grazie alla coppia Blair-Bush, andando in guerra in Medio Oriente. Abbiamo portato alla morte circa mezzo milione di persone, la maggior parte dei quali Musulmani, tanto innocenti quanto Blair era colpevole. Una corte sullo stile di quella di Norimberga dunque dovrebbe concentrarsi di più sulle masse di Arabi vittime delle nostre spedizioni criminali, piuttosto che sullo scellerato “profondo rammarico” – parole sue, ovviamente – di Lord Blair di Kut al-Amara.
Sicuramente Blair ha mentito circa le informazioni sulle armi di distruzione di massa prima di andare in guerra, poi ha mentito sugli avvertimenti dell’Ufficio Estero sul caos che si sarebbe scatenato in Iraq e ora – oggi – finge che il report Chilcot lo abbia dichiarato innocente, quando invece dice esattamente l’opposto.
Uno studio approfondito del documento, a differenza del sunto che ci è stato propinato nelle ultime ore, potrebbe sollevare domande più interessanti delle conclusioni pre-digerite, semplificate e brevi della versione rilasciata dai media. D’altro canto, la nostra concentrazione sul malvagio Blair e le sue menzogne, una risposta comprensibile al documento Chilcot, ha fornito un punto di vista diverso e preoccupante rispetto alla tendenza al mentire che ancora oggi affligge la nostra classe politica, i nostri primi ministri e i capi di partito e rispetto alla loro porsi nei confronti di quelli che millantano di rappresentare.
Sentire le prime notizie circa il lavoro di Sir John Chilcot mentre stavo attraversando la Siria è stato un’esperienza destabilizzante. Non solo perchè la piaga della crudeltà islamista che si sta diffondendo a partire da Raqqa (nonostante Blair sostiene senza alcun senso che sia il contrario) è una diretta conseguenza dell’inferno iracheno, ma perchè il nostro attuale, benchè screditato, Primo Ministro ha usato le bugie di Blair per convincere il Parlamento a bombardare obiettivi dell’ISIS in Siria lo scorso Dicembre. Vi ricordate le bubbole circa i 70.000 “moderati” ribelli che avevano bisogno del nostro aiuto, anche se non esistevano ed erano stati creati ad arte dallo stesso Joint Intelligence Committee sfruttato da Blair per le sue avventure criminali?
Quando i membri del Parlamento hanno chiesto conto del suo sproloquio, sono stati messi a tacere dal Generale Gordon Messenger, vice capo della Difesa, il quale ha sostenuto che per ragioni di sicurezza non si poteva fare il nome di queste unità di ribelli – anche se era facile dedurre l’identità di questi vessilli raffazzonati alla bell’e meglio dalla CIA per la loro incapacità di combattere contro chiunque. Il generale Messenger (omen nomen) ha proseguito con le fandonie di Cameron, meritandosi una promozione non appena John Scarlett, il capo del JIC che aveva fornito le “informazioni” a Blair, è stato nominato cavaliere.
Quindi siamo andati in guerra contro l’ISIS in Siria – tranne quando, ovviamente, l’ISIS attaccava il regime di Assad, nel qual caso non facevamo nulla, nonostante tutte le lamentele oltraggiose di Hilary Benn circa il fascismo pre-guerra. Condanneremo Blair, ma non pensate che qualcosa sia cambiato nei sei anni spesi da Sir John per scrivere il suo tomo di dimensioni bibliche.
Ecco il problema. Quando Blair può sostenere, come ha fatto al momento della pubblicazione del report, che dovrebbe “mettere a tacere [sic] le voci di malafede, bugie e truffe” – senza una rivoluzione per le strade contro la sua malafede, le bugie e le truffe – allora potete essere sicuri che i suoi successori non avranno alcuna esitazione a farsi beffe dell’opinione pubblica ancora ed ancora. Dopotutto, qual è la differenza tra le armi di distruzione di massa che non esistevano, 45 minuti di falsi avvertimenti, 70.000 ribelli “moderati” finti, e un finto guadagno di milioni per il Sistema Sanitario Nazionale in caso di Brexit?
Ci sono molte versioni – e citazioni distorte – del più cinico dei propagandisti nazisti, Joseph “più grossa è la bugia, meglio è” Goebbels, ma è impossibile non rimanere scioccati da alcune delle sue osservazioni. Nel 1941 scrisse “Il segreto essenziale della leadership inglese non è una particolare intelligenza, piuttosto, risiede in una profonda ottusaggine. Gli Inglesi seguono il principio che quando uno mente, la bugia deve essere grossa e bisogna continuare a sostenerla. Continuano anche a costo di apparire ridicoli”.
La cosa agghiacciante di queste parole non è il fatto che Goebbels parlasse male degli Inglesi in tempo di guerra, nemmeno che Churchill (il suo obiettivo principale) mentisse davvero. Visto quanto era terribile la situazione contro il Nazismo – e nonostante Churchill sostenesse che la verità in guerra deve essere circondata da un esercito di bugie – gli Inglesi nel conflitto del 1939-45 ebbero la grande abilità di dire la verità anche quando un po’ di tattica Blair sarebbe potuta servire a coprire le sconfitte subìte. No, quello che fa paura è che le parole di Goebbels calzano a pennello sui politici di oggi.
Chi c’è che dopo il report continua a rimanere sulle proprie posizioni a rischio di apparire ridicolo? Temo, in maniera terribile, che degli omuncoli che si atteggiano a grandi – pensando di essere Churchill e di portare la nazione in guerra – stiano portando avanti le menzogne che non avevano detto i loro predecessori. Forse la chiave di tutto si racchiude nell’affermazione di Sir John sul fatto che Blair facesse più affidamento sulle sue “convinzioni” – per quanto pericolose – e sul giudizio di altri.
Per cui potrebbe dirci – e dirmi mentre viaggio dalla città desertica di Palmira, dissacrata da rigurgiti del disastro iracheno che Blair ha contribuito ad innescare – che “Io non credo che [la rimozione di Saddam] sia la causa del terrorismo che vediamo oggi sia in Medio Oriente sia nel resto del mondo”. Tutta questa disonestà, ovviamente, fa parte del “dibattito” che Blair minaccia dopo aver tirato le somme del report Chilcot.
Egli “spiegherà ciò che pensa sarà una lezione da cui i futuri leader potranno trarre insegnamento” – Dio ce ne scampi. Non c’è bisogno che ci annoi con altre menzogne. Sono già stati ubriacati da Dave “70.000 moderati” Cameron e dai ragazzi del Brexit che ora si stanno autodistruggendo nel bel mezzo delle loro stesse bugie – che potrebbero portare a ciò che in fondo voleva Goebbels: la fine del Regno Unito.
In questo contesto, il report Chilcot non è tanto un lavoro approfondito circa i peccati che ci avevano portato alla guerra nel 2003, ma solo un altro capitolo nella storia della nostra incapacità di controllare un mondo in cui i politici britannici trattano la loro stessa gente con disprezzo, mandano a morire alcuni dei loro soldati e fanno a pezzi centinaia di migliaia di stranieri senza alcun tipo di rimorso.
Robert Fisk
Fonte: http://www.independent.co.uk/
Link: http://www.independent.co.uk/voices/i-read-the-chilcot-report-as-i-travelled-across-syria-this-week-and-saw-for-myself-what-blairs-a7123311.html
06.07.2016
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione FA RANCO