DI GEORGE MONBIOT
monbiot.com
Siamo pieni di problemi riguardanti le emissioni degli aerei. Ma migliaia di persone sono invece ossessionate dalle favole.
Spendi anni a cercare di fare interessare la gente alle emissioni degli aerei. Poi finalmente la questione prende piede, ma nel modo più deviato possibile.
L’inquinamento diffuso dagli aerei è una questione centrale, essi contribuiscono significativamente al surriscaldamento globale, ciò nonostante sono ancora esclusi dalle negoziazioni internazionali, come la conferenza di Parigi che si sta tenendo al momento. Come risultato, un’incontrollata espansione aviaria per quanto concerne i cambiamenti climatici.
Tale esclusione risulta ridicola, non solo perché le emissioni prodotte dagli aerei giocano un ruolo importante nel surriscaldamento del pianeta, dovuto alla quantità in cui sono rilasciate, ma anche per i molteplici impatti che producono il vapore acqueo e gli altri gas rilasciati dall’aereo; gas che spesso lasciano scie di condensa nel cielo.
A questo punto potrete pensare che io sia entusiasta del fatto che migliaia di persone si stiano interessando alle scie e i loro effetti, e stiano organizzando campagne contro le compagnie aeree che le producono. Lungi dall’essere vero.
La maggioranza delle persone che hanno esplicitamente manifestato contro le emissioni aeree non hanno interesse nella loro contribuzione al surriscaldamento globale. Al contrario. Alcuni di questi ora, denunciando l’inquinamento dei cieli, vedono l’ambiente scientifico come parte del problema, un complotto delle corporations, delle élites militari o di altri nefasti poteri per controllare l’atmosfera.
Fino a poco fa, ignoravo questo movimento, anche se era diffuso tra le persone che conosco. Le voci erano diventate così intense che quest’estate il governo, che raramente risponde alle teorie complottiste, si è sentito in obbligo di comporre una scheda informativa che ne sfatasse i punti principali.
Ma è stato solo quando l’editore di una delle più rilevanti riviste ambientaliste mi spedì quello che lui chiama “un saggio degno di nota”, nella speranza di persuadermi a prendere a cuore la causa, che decisi che non potevo più ignorarla. Il “saggio degno di nota” era spazzatura: una lunga serie di fatti disconnessi e messi insieme per creare quella che sembrava una coerente narrativa ma che aveva più nessi che un discorso di Donald Trump. In una cattiva giornata.
Nella mia città madre, adesso le strade sono imbrattate di graffiti che pubblicizzano il sito web www.look-up.org.uk. Così l’ho consultato. Potreste pensare, leggendo quel che segue, che abbia scelto un esempio estremo, ma mi dispiace dover dire che è tipico di centinaia di siti promuovere questo non-sense. Continuo tuttavia a incontrare persone intelligenti pronte a crederci.
Ecco i contenuti principali:
- “Gli aeroplani non dovrebbero produrre nubi, e ora possiamo vedere come ne producano ogni giorno.”
- “Tre giganti corporations globali posseggono ora la quasi totalità delle compagnie aeree mondiali. Esse hanno modificato i propri aerei per emanare sconosciuti elementi chimici durante i voli.”
- “Grandi organizzazioni corporative segrete [stanno] … modificando la nostra atmosfera senza che la società ne sia a conoscenza né che ne dia il consenso.”
- “Pensiamo che il loro piano malato di bloccare la nostra luce solare sia non necessario e dannoso e che non abbia niente a che fare con la scienza o la nostra protezione, ma che sia piuttosto un controllo meteorologico con scopi di lucro.”
Potete vederne gli impatti ovunque. Gli autori del sito osservano che “praticamente l’intero mese di novembre è stato sbiancato … indistinte nuvole come una bianca coperta, sottile e translucida, di scie chimiche spruzzate dagli aerei.”
Cieli nuvolosi a novembre: mmm, quantomeno sospetto.
Quindi perché “loro” lo stanno facendo? Dipende da che parte del sito si legge. In alcune pagine viene affermato che le scie di condensa (o “scie chimiche”) siano usate per manipolare “i conteggi di CO2”. Questo giustificherebbe quindi la riprogettazione di massa dell’atmosfera. Su altre pagine le scie di condensazione sono esse stesse utilizzate per riprogettare l’atmosfera, usando non specificate sostanze chimiche per cambiare il clima.
Chi trarrebbe profitto da questo “controllo meteorologico con fini di lucro” e come farebbe, è rimasto un punto stranamente vago, anche se, naturalmente, tra i beneficiari sono inclusi “scienziati molto ben pagati”. Non lo sono sempre? Come tutti sanno, gli scienziati ci sguazzano nel denaro, ed è per questo che molti dirigenti delle compagnie petrolifere mollano tutto per intraprendere carriere più remunerative come docenti universitari.
I misteriosi benefattori degli scienziati devono essere però anche estremamente potenti, dato che progettarono gli attentati di Parigi (“un altro evento false-flag”), al fine di non permettere che fossero apportate modifiche, durante i dibattiti sul clima.
Tutto pare confermare tale tesi, anche l’esiguo numero di followers che il sito è riuscito ad attrarre. Ed ecco il ruolo di Facebook – o, come preferiscono chiamarlo loro, Fakebook – all’interno del complotto:
“Abbiamo assunto alcune personalità brillanti per analizzare il comportamento [del sito] per raggiungere i nostri post e hanno concluso che era stata messa in atto una restrizione algoritmica per limitare la portata dei nostri post a poche persone, un piccolo gruppo di utenti, ed erano di norma le stesse persone ogni volta. “
Che altra spiegazione poteva esserci? E aspetta – si scopre che anche i sostenitori vi siano iscritti:
“Abbiamo anche il sospetto che alcuni, se non tutti, gli utenti operativi che regolarmente mettono i “like” al nostro materiale lo facciano per rassicurarci e far sì che noi pensiamo di raggiungere regolarmente un pubblico, mentre in realtà quasi nessuno ha visto il materiale”.
Così da un lato abbiamo una minaccia reale, misurabile e verificabile, causata da un settore identificabile e che persiste a causa dell’indifferenza e visione a breve termine dei governi di tutto il mondo. Dall’altra parte, abbiamo un complotto, attribuito a forze sconosciute e interessi non specificati, così potenti e pervasive che si estendono da Mark Zuckerberg ai terroristi di Parigi. Perché sembra essere più difficile generare interesse nel vero problema che in quello inverosimile?
La questione reale – il surriscaldamento globale causato dalle emissioni degli aerei – ci invita ad agire. Ridurre il nostro impatto significa volare meno; qualcosa che poche persone sono disposte a fare. Si tratta di una battaglia estenuante contro una potente industria e dei governi insensibili. Significa leggere documenti noiosi, partecipare a riunioni noiose e impegnarsi in un livello di complessità politica e tecnica che molte persone trovano ripugnante. C’è un sacco da lavorare e ben poca gloria.
Ma non c’è niente di noioso sulle teorie del complotto. Assumono il senso di ciò che a volte si può percepire come un mondo insensato. Ti dicono che sei tra gli eletti: conoscenza di un grande schema che altre persone (o pecoroni o dormienti come ai siti di cospirazione spesso piace chiamarli) non si riesce o non vuole vedere. Ti dice che sei un crociato solitario che combatte un tipo di male in cui altrimenti ci si imbatte solo nei film dei supereroi.
E se quasi nessuno legge il tuo sito web, va solo a dimostrare quanto sei importante: perché altrimenti le autorità si disturberebbero per limitare il numero dei tuoi followers?
Tali teorie assolvono anche la responsabilità di agire. Certo, si potrebbe creare un sito web, scattare qualche foto, forse firmare una strana petizione o anche partecipare a una o due manifestazioni rumorose. Ma non c’è bisogno di cambiare nulla, perché da qualche parte, sepolto nel profondo del prosencefalo, si ha la consapevolezza che non c’è davvero nulla da fare per cambiare. È possibile ottenere la gloria senza lo sforzo.
Forse tali movimenti sono anche una risposta ad un senso di impotenza. In un mondo così complesso, caotico e mal governato in cui le sue situazioni più pericolose sembrano spesso intrattabili, è paradossalmente confortante credere che poteri divini siano al controllo, anche se tali poteri fossero maligni.
Prendiamo le distanze da realtà scomode, creando comode irrealtà. E non sembra avere importanza quanto irreali esse possano diventare.
George Monbiot
Fonte: www.monbiot.com
Link: http://www.monbiot.com/2015/12/08/look-around/
8.12.2015
Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di VALENTINA SCEBBA