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DI PEPE ESCOBAR
asiatimes.com

NEW YORK – E’ impressionante ripensare alla scena del film “Cosmopolis” di David Cronenberg (Francia / Canada, 2012), tratto dal romanzo omonimo di Don DeLillo, dove il giovane miliardario Eric Packer (Robert Pattinson) attraversava lentamente New York nella sua limousine bianca,  comodamente sprofondato  in un trono in pelle circondato da schermi.

Non sentiva … niente, essenzialmente  risucchiava il mondo nella sua inerzia. Fuori dalla sua silenziosa camera mobile, era il caos totale, con gli attivisti che spruzzavano derattizzanti nei ristoranti alla moda e una tensione minacciosa faceva  immaginare scene da apocalisse imminente.Questo è il mondo anestetizzato, o pronto per essere ingurgitato da un ultra-capitalismo, de-materializzato, un mondo in uno stato di crisi, trascinato dalla violenza e con la violenza come unico orizzonte possibile. Come un mercante d’arte libidinoso (Juliette Binoche) Packer dice: “E’ il capitale-cibernetico che crea il futuro.”

Una passeggiata nel cuore della notte di New York a Ground Zero offre altri spunti a Cosmopolis. Questo è il posto dove, da 11 anni, è iniziata la nostra modernità post-apocalittica, e questo è il posto dove il capitale-cibernetico crea ancora il futuro. Come dimostra Cosmopolis, il turbo-capitalismo non solo è in crisi: il turbo-capitalismo è la crisi.

Ground Zero resta uno spettacolo inquietante nel cuore della notte. C’è il memoriale. C’è la nuova torre di vetro ancora incompiuta. E rimangono le fosse delle dimensioni di Ground Zero come si dice per tutto il racconto ufficiale.

Questa settimana, 11 anni dopo il nine/eleven, la crisi della città è sulla bocca di tutti. È un marine, un “eroe”, che negozia il suo anonimato per il proverbiale pugno di dollari e dice le cose come stanno – “si trattava di fare fuori Geronimo”, alias Osama bin Laden, la presunta mente dell’11 settembre, confezionando tutto uno spettacolo come se fosse stata una celebrazione” per portarlo di fronte alla giustizia “. [1]

Eppure l’aver fatto fuori  “Geronimo” non ha portato a nessun cambiamento, l’unico risultato è stato quello di tirare fuori una serie di verità scomode dal fondo del Mar Arabico. Più di tre anni fa, l’indispensabile Sibil Edmonds dimostrava che Osama era stato “uno dei nostri bastardi” fino all’11 settembre. [2] In precedenza Richard Behan aveva già fatto una succinta ricostruzione del percorso verso l’11 settembre, ancora una volta mettendo in mostra gli errori della “guerra al terrore”. [3]

Ho intervistato il Leone del Panjshir, Ahmad Shah Massud, alla fine di agosto 2001 – solo due settimane prima del suo assassinio il 9 settembre, che diede il via libera per l’11 settembre-  e disse che era convinto che gli Stati Uniti non avrebbero invaso l’Afghanistan per estirpare “Geronimo” . (Vedi http://www.atimes.com/ind-pak/CI12Df01.html , Asia Times Online, 12 settembre 2001)

Quello che Masoud non sapeva ancora era quanto era accaduto il 2 agosto a Islamabad, quando il negoziatore americano del Dipartimento di Stato, Christine Rocca, per l’ultima volta aveva ribadito all’ambasciatore talebano in Pakistan, Abdul Salam Zaeef,  senza mezzi termini: “O voi accettate la nostra offerta di un tappeto d’oro, o noi vi seppelliamo sotto un tappeto di bombe “. L’offerta era per il Pipe-line-stan – per dei diritti di transito “d’oro” per i Talebani che dovecano permettere alla UNOCAL di costruire la pipeline TAP (Turkmenistan-Afghanistan-Pakistan).

Tuttavia, anche prima dell’offerta finale della Rocca, l’amministrazione di George W. Bush – alla  riunione del Gruppo degli Otto a Genova, in Italia, nel mese di luglio – aveva già informato segretamente gli europei, oltre a Pakistan e India, che Washington avrebbe cominciato a bombardare l’Afghanistan entro ottobre. Questo avveniva diverse settimane prima della tanto cara “Pearl Harbor”, come la chiamano i “neo-cons”, che fu inviata dalla Provvidenza sotto-forma di nine / eleven.

Gli antichi Combattenti per la libertà

Undici anni dopo, i proverbiali stenografi dell’Impero cercano  con impazienza di sostenere  … al-Qaeda (ci sarà qualche nuova ragione oggi?). L’amministrazione di Barack Obama – rimuovendo la terminologia della “guerra al terrore” e assumendo metodi che ricordano Orwell – ha lavorato fianco a fianco con il Gruppo combattente islamico libico legato ad al-Qaeda per rovesciare Muammar Gheddafi in Libia, e, fianco a fianco con la Casa di Saud, per sostenere un rosario di salafiti jihadisti della“compagnia” di al-Qaeda per rovesciare il regine di al-Assad Bashar Siria. [4]

Ricordiamo ancora tutti il ​​mujahideen nella foto fianco a fianco con Ronald Reagan, che furono  chiamati  “combattenti per la libertà”. Un fuoco di ritorno è stato inevitabile in Afghanistan – come lo sarà in Libia e in Africa settentrionale, e in Siria e in Medio Oriente.

Nel frattempo, restano ancora una miriade di domande che non hanno mai ricevuto risposta:

  • Perché “Geronimo” non è mai stato formalmente incriminato dal Federal Bureau of Investigation come responsabile del 9/11? Come si è riusciti, in meno di 72 ore, ad identificare i presunti 19 musulmani, come autori del crimine – senza nemmeno fare indagini sulla scena del crimine ?
  • Chi ha fatto sparire le otto indistruttibili scatole nere di quei quattro voli dell’11 settembre ? Come è potuto essere tanto facile che tutti quegli elaborati sistemi di difesa del Pentagono fossero stati disabilitati? Perché la Guardia Aerea nazionale di DC a Washington era AWOL (Absent Without Official Leave)?
  • Come mai un gran numero di architetti di fama e di ingegneri sono convinti che la versione ufficiale non dia spiegazioni sufficienti sul più grande collasso strutturale registrato nella storia (le Torri Gemelle), così come il crollo dell’edificio 7 del WTC, che non era stato nemmeno colpito da un jet?
  • Perché il sindaco di New York Rudolph Giuliani ha immediatamente autorizzato la spedizione delle macerie del WTC in Cina e in India per il riciclaggio?
  • Perché è stato trovato del particolato metallico solo a otto chilometri di distanza dal luogo dello schianto dell’aereo che è caduto in Pennsylvania – questo potrebbe suggerire un ordine di abbattere l’aereo arrivato da Dick Cheney?
  • Chi  fu, all’interno dei servizi segreti  Pakistani  (ISI),  che trasferì 100  mila dollari a Mohammed Atta nell’estate del 2001 – per ordine del capo dell’ISI stesso, il Ten. Gen. Ahmad , come racconta l’intelligence indiana?  Fu davvero lo Sceicco Omar, lo specialista informatico di Osama bin Laden,  che in seguito ha organizzato l’uccisione del giornalista Daniel Pearl a Karachi? L’intelligence pakistana fu direttamente coinvolta  nell’11 settembre?
  • Ed era veramente “Geronimo” l’ospite dell’ospedale americano di Dubai che il 4 luglio 2001, dopo un volo da Quetta, in Pakistan, rimase per un trattamento fino all’11 di luglio?

Non lo sapremo mai. E “Geronimo” non sta parlando. Quello che sappiamo è che il capitale-cibernetico crea il futuro, la “guerra al terrore” era – ANZI E’ – una truffa monumentale, e alle élite di Washington non importa proprio niente di quel gruppo di “teste col turbante”, è solo questo Regno di Mezzo che  li riempie di terrore.

 

Pepe Escobar è l’autore di Globalistan: How the Globalized World is Dissolving into Liquid War (Nimble Books, 2007) e Red Zone Blues: a snapshot of Baghdad during the surge. Il suo ultimo libro è  Obama does Globalistan (Nimble Books, 2009).

 

 

Note:

  1. http://www.cbsnews.com/video/watch/?id=7421186n
  2. http://www.dailykos.com/story/2009/07/31/760117/-Bombshell-Bin-Laden-worked-for-US-till-9-11
  3. http://www.alternet.org/story/63632/the_mega-lie_called_the_%22war_on_terror%22%3A_a_masterpiece_of_propaganda
  4. http://www.washingtonpost.com/opinions/david-ignatius-syrias-eerie-parallel-to-1980s-afghanistan/2012/09/05/90652434-f781-11e1-8398-0327ab83ab91_story.html

 

 
Fonte : http://www.atimes.com

Link : http://www.atimes.com/atimes/Global_Economy/NI12Dj02.html

11.09.2012

Traduzione per www.ComeDonChisciotte.org a cura di ERNESTO CELESTINI

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