DI GIULIETTO CHIESA
facebook.com
(Sintesi – mia – dell’articolo del professor Michael Hudson, Presidente di ISLET Istituto per lo studio delle tendenze economiche di lungo termine, Forest Hill, Ny)
Il debito greco risale al 2010. Già allora la Grecia non poteva pagarlo. Perché?
Quando entrò nella zona euro le cifre del suo debito furono falsificate. Da chi? Da Lucas Papademos, allora capo della Banca Centrale Greca, che lavorò con la consulenza, anzi agli ordini, di Goldman Sachs.
Se ne accorse nel 2010 il Pasok di Papandreu, appena vinte le elezioni. Debito impagabile. Anche lo staff del Fondo Monetario Internazionale giunse a questa unanime conclusione. E aggiunse: si tratta di debiti fraudolenti, di gran lunga impagabili. Dovranno essere cancellati. E il consiglio dei direttori del FMI fu d’accordo con quella conclusione.
Ma Dominique Strauss-Kahn, che, quando non faceva sex parties, era a capo del FMI, voleva diventare presidente della Francia. Si consultò con Sarkozy, che gli ricordò che le banche francesi erano tra i massimi creditori. Se la Grecia non avesse pagato, sarebbero andate a bagno. Le banche tedesche venivano subito dopo. Poi, nel G-8 del 2011, Obama ricordò agli altri sette che i maggiori finanziatori della sua campagna elettorale stavano seduti a Wall Street, alla cui roulette avevano fatto un sacco di puntate sull’ipotesi che la Grecia avrebbe pagato. Non vogliamo mica che i miei amici e finanziatori vadano in rosso, nevvero?
Per cui, cari miei, dovrete sacrificare la Grecia e spingerla verso la miseria. Cioè bisogna dare i soldi al governo greco in modo che possa pagare i creditori e cioè che Wall Street non perda un centesimo.
Così la Banca Centrale Europea suggerì al FMI di non perdersi in chiacchiere. E regalò 100 miliardi di € ai creditori. Da quel momento la Grecia, invece di essere debitrice verso Wall Street (che era stata soddisfatta) divenne debitrice verso il FMI e la Banca Centrale Europea. La quale pretende di essere pagata. Ma quel debito, che era impagabile, è rimasto impagabile. Così la BCE dice: va bene, greci, vendeteci i vostri porti, le vostre terre, le vostre materie prime. Stiamo per chiudere i battenti. Se non pagherete vi prenderemo tutto. Preparatevi per l’austerità. In fondo solo il 20% della popolazione è emigrato. Potete raddoppiare l’emigrazione. Solo il 60% dei vostri giovani sono disoccupati. Potete portare il tasso di disoccupazione all’80%. Solo così possiamo prestarvi qualcosa, in modo che possiate pagarci.
http://michael-hudson.com/2015/…/greece-on-behalf-of-europe/
I greci, ieri sera, non sono andati a Delfi a chiedere all’oracolo cosa fare. I maggiordomi dei proprietari universali sono inciampati nel tappeto e hanno rovesciato il caffé. Che guaio, non c’è lavatrice per pulirlo. E con i carri armati, com’è noto, non si pulisce il tappeto.
PS. Ho sentito ora la dichiarazione di Martin Schulz. Berlusconi aveva visto lungo quando lo definì un “kapò ideale”. Per quella battuta gli dovremmo abbonare 20 bunga bunga.
Giulietto Chiesa
Fonte: www.facebook.com
6.07.2015