La redazione non esercita un filtro sui commenti dei lettori, a meno di segnalazioni riguardo contenuti che violino le regole.

Precisa che gli unici proprietari e responsabili dei commenti sono gli autori degli stessi e che in nessun caso comedonchisciotte.org potrà essere considerato responsabile per commenti lesivi dei diritti di terzi.

La redazione informa che verranno immediatamente rimossi:

Messaggi che entrano automaticamente in coda di moderazione per essere approvati prima di pubblicarli o vengono sospesi dopo la pubblicazione:

Nota: se un commento entra in coda di moderazione (e quindi non appare immediatamente sul sito), è inutile e dannoso inviare di nuovo lo stesso commento, magari modificando qualcosa, perché, in questo caso, il sistema classifica l’utente come spammer e non mostra più nessun commento di quell’utente.
Quindi, cosa si deve fare quando un commento entra in coda di moderazione? bisogna solo aspettare che un moderatore veda il commento e lo approvi, non ci sono altre operazioni da fare, se non attendere.

Per qualsiasi informazione o comunicazione in merito, scrivere alla redazione dal modulo nella pagina dei Contatti

Una persona può avere un solo account utente registrato nel sito.

Commentare con utenti diversi è una pratica da trolls e vengono immediatamente bannati tutti gli utenti afferenti ad un’unica entità, senza preavviso.

SANZIONI IN CASO DI VIOLAZIONE DEL REGOLAMENTO STABILITE DALLA REDAZIONE CDC:

1) Primo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e cancellazione del commento.

2) Secondo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente ammonizione: l’account del commentatore verrà sospeso temporaneamente per 72 ore previo avviso individuale

3) Terzo avviso da parte del moderatore (in rappresentanza della redazione) e conseguente blocco dell’account con l’impossibilità permanente di accedere al portale web

Consigliamo caldamente di leggere anche la pagina delle F.A.Q. le domande frequenti e la nostra Netiquette

La Redazione

 

I piu' letti degli ultimi 7 giorni

GLI USA STANNO PIANIFICANDO UN INCIDENTE COME QUELLO DEL GOLFO DEL TONKINO NEL MARE CINESE MERIDIONALE

blank
A cura di Davide
Il 22 Maggio 2015
363 Views
363 Views
blank

DI PETER SYMONDS

informationclearinghouse.info

Dopo settimane di allarmismo da parte di funzionari americani riguardo alle attività della Cina nel Mar Cinese Meridionale, il Segretario di Stato John Kerry ha usato la sua visita a Pechino lo scorso fine settimana per stabilire un ultimatum ai leader cinesi di fermare la bonifica (e la rivendicazione territoriale) di isolotti e banchi di sabbia. Il suo omologo cinese Wang Yi ha seccamente rifiutato l’ultimatum, insistendo sul fatto che la Cina avrebbe salvaguardato la sua sovranità e integrità territoriale in ogni modo (“ferma come una roccia”).

Washington non ha intenzione di accettare una risposta negativa. In quella che è già una situazione esplosiva, la domanda che deve essere posta è: stanno gli Stati Uniti preparando un nuovo incidente del “Golfo del Tonchino” come pretesto per un’azione militare diretta contro gli impianti cinesi e le loro forze armate nel Mar Cinese Meridionale? Tale spericolata politica del rischio calcolato rischia di innescare una guerra tra due potenze nucleari.

I paralleli storici sono agghiaccianti. Nel 1964, il presidente Lyndon B. Johnson aveva bisogno di un pretesto per le decisioni che erano già state prese, ovvero coinvolgere militarmente gli Stati Uniti in una guerra civile in Vietnam e iniziare i bombardamenti degli obbiettivi nel Vietnam del Nord. Gli strateghi del Pentagono avevano concluso che il vituperato regime fantoccio di Washington a Saigon era incapace di sconfiggere da solo il Fronte di Liberazione Nazionale appoggiato dal Vietnam del Nord.

I preparativi per aumentare il coinvolgimento degli Stati Uniti furono redatti con largo anticipo. Nell’estate del 1964, gli Stati Uniti lavorarono con i vietnamiti del Sud per mettere in scena una serie di provocazioni per mezzo di motovedette fornite dagli US e per sondare e identificare al contempo i sistemi radar del Vietnam del Nord. Il 2 agosto, la USS Maddox stava monitorando una di queste incursioni nel Golfo del Tonchino, una zona del Mar Cinese Meridionale. La USS Maddox, che stazionava a otto miglia al largo della costa, ben al di dentro delle 12 miglia delle acque territoriali del Vietnam del Nord, provocò uno scontro a fuoco con delle piccole imbarcazioni nord vietnamite.

Due giorni dopo, la USS Maddox, accompagnata dal cacciatorpediniere C. Turner Joy, riferì di essere stata sottoposta al fuoco nemico. Nei fatti non ci fu nessun attacco. L’incidente interamente fabbricato a tavolino, insieme al fuoco di sbarramento mediatico degli organi d’informazione e alle menzogne ​​ufficiali, fu utilizzato per dipingere il Vietnam del Nord come l’aggressore. La risposta militare degli Stati Uniti diventò quindi giustificata: azioni difensive per mantenere “la pace internazionale e della sicurezza nel sud-est asiatico.”

La risoluzione “Golfo del Tonchino” fu approvata dal Congresso degli Stati Uniti il ​​7 agosto 1964 con soli due voti contrari. Ha fornito la copertura quasi-legale per una guerra a tempo indeterminato in Vietnam che ha causato milioni di vittime, ha devastato l’economia del paese e ha lasciato un’eredità di distruzione che è rimasta sino ai giorni nostri.

Oggi è in gioco molto di più. Per decenni gli Stati Uniti hnno dimostrato poco interesse per l’inasprimento delle dispute territoriali tra la Cina e i suoi vicini del Sud-Est asiatico nel Mar Cinese Meridionale. Nel 2010, però, il segretario di Stato americano Hillary Clinton, nell’ambito della strategia del “pivot asiatico” dell’amministrazione Obama contro la Cina, ha dichiarato che gli Stati Uniti avevano “un interesse nazionale” nel garantire “libertà di navigazione” nelle acque strategiche (del Mar Cinese Meridionale).

Lo scorso anno Washington ha (definitivamente) abbandonato la sua posizione di neutralità nelle dispute marittime. Ha fortemente (aggressivamente) contestato la legittimità delle pretese della Cina e quindi la sua gestione dei vari scogli e banchi di sabbia. Ignorando attività analoghe da parte di altri contendenti, come le Filippine e il Vietnam, gli Stati Uniti hanno dipinto la bonifica (cinese) nel Mar Cinese Meridionale come una minaccia agli interessi nazionali (americani). Alla fine di marzo, l’ammiraglio Harry Harris, comandante della Flotta del Pacifico, ha denunciato le azioni della Cina come il tentativo di costruire “una grande muraglia di sabbia.”

Dalle parole gli Stati Uniti stanno passando ai fatti. Nell’ambito del “pivot” asiatico, il Pentagono è già impegnato in un massiccio rafforzamento militare e nel rinsaldare le alleanze e le partnership strategiche in tutta l’Asia contro la Cina. Una delle ultime navi da guerra, la USS Fort Worth, ha appena completato una settimana di pattugliamento, intitolata “libertà di navigazione”, nel Mar Cinese Meridionale allo scopo di testare e sfidare la presenza della Cina.

Mentre la USS Fort Worth è rimasta al di fuori delle acque territoriali rivendicate della Cina, il Segretario della Difesa Ashton Carter ha chiesto al Pentagono di elaborare piani per infrangere il limite delle 12 miglia ad opera di navi e aerei da guerra e sfidare direttamente la sovranità cinese. Indubbiamente, dietro le quinte, piani di guerra di gran lunga più dettagliati sono stati già redatti.

E’ significativo notare come la scorsa settimana, nel bel mezzo di un’audizione presso la commissione Affari Esteri del Senato americano dal titolo “La tutela degli interessi americani in Oriente e nei mari del sud della Cina”, l’assistente del segretario della Difesa David Shear ha sbottato dicendo che gli USA stavano predisponendo il dislocamento di bombardieri B1 nel nord dell’Australia come “bilanciamento” militare contro la Cina. Anche se in seguito ha smentito la dichiarazione, bombardieri B-52 con capacità nucleare gravitano già attorno alle basi aeree australiane.

In alcuni livelli della politica estera degli Stati Uniti stanno già ragliando per un’azione più concertata degli Stati Uniti nel Mar Cinese Meridionale al fine di dare alla Cina una lezione. Nel corso dell’audizione alla Commissione Affari Esteri del Senato della scorsa settimana, il presidente Bob Corker ha ripetutamente espresso l’opinione che l’amministrazione Obama non stava facendo abbastanza.

In un articolo pubblicato sulla rivista “National Interest” intitolato “È ora di alzare la testa contro la Cina nel Mar Cinese Meridionale”, l’analista dall’associazione conservatrice “American Enterprise Institute” Michael Mazza ha elogiato i piani del Pentagono per un maggiore impegno nelle manovre “libertà di navigazione”. L’analista ha poi aggiunto: “È importante che il presidente prenda la decisione di agire, e presto. Più a lungo si aspetta, più le posizioni cinesi diventeranno trincerate (radicate), sia in senso figurato che letterale”.

Questa logica è ciecamente condivisa in modo sempre più diffuso. Ciò che sta guidando le azioni provocatorie dell’imperialismo americano in Asia e in tutto il mondo è la determinazione di utilizzare la sua ancora formidabile forza militare per arginare il suo declino storico. Dal punto di vista di Washington, più aspetta, maggiori saranno le difficoltà e i pericoli per sottomettere Pechino ai suoi interessi. Così (nasce) la volontà di provocare uno scontro nel Mar Cinese Meridionale come una prova di forza, a prescindere dalle conseguenze potenzialmente disastrose.

Tuttavia, diversamente dalla Cina, Washington deve affrontare una diffusa opposizione sia in patria sia nel resto del mondo contro la guerra, sentimento generato in seguito a due decenni di continue guerre comprese le invasioni dell’Afghanistan e dell’Iraq. Nessuno dovrebbe essere sorpreso da un nuovo improvviso “Golfo del Tonchino”, pianificato al fine di cercare di convogliare e aizzare l’opinione pubblica ad appoggiare le operazioni militari di aggressione contro la Cina.

Peter Symonds

Fonte: www.informationclearinghouse.info

Link: http://www.informationclearinghouse.info/article41896.htm

18.05.2015

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di Chachorro Quente

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Notifica di
4 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments

FORUM DEI LETTORI

RSS Come Don Chisciotte Forum – Argomenti recenti



blank