DI DAVID SEATON
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Nick Cook, un trentaseienne di Grand Ledge, ha fatto due turni di sei mesi in Iraq come Capitano dell’Esercito, ed ha perso cinque soldati. “Per me è sconvolgente guardare a quello che sta succedendo in Iraq. Durante i miei primi sei mesi a Baghdad, ci furono dei combattimenti molto intensi, seguiti però da un periodo di prosperità e di attesa per ulteriori miglioramenti. Vedere che ora la situazione è sull’orlo del collasso, sapendo di aver perso da quelle parti cinque soldati, è per me una cosa molto difficile da mandar giù. Quei ragazzi potrebbero esser morti invano” (…) Per gli Stati Uniti è stata una guerra molto costosa anche dal punto di vista finanziario. Finirà per costare ai contribuenti americani, comprendendo l’assistenza di lungo termine ai veterani feriti, almeno 2.200 miliardi di Dollari, secondo uno studio fatto nel 2013 fatto dal “Cost of War Project”, con sede presso la “Brown University’s Watson Institute for International Studies”. Detroit Free Press
Nella foto: diciassettenne palestinese bruciato vivo martedì scorso a Gerusalemme est, per vendicare l’omicidio dei tre giovani israeliani in Cisgiordania.
Muhammad Abu Khdeir, il
“Se non fate politica, altri la faranno al vostro posto. E quando la faranno al vostro posto, potrebbero rubare i vostri diritti, la vostra democrazia ed il vostro portafoglio”. Pablo Iglesias – Podemos
Il Medio Oriente è oggi lacerato dalle invasioni e dagli attacchi americani, ma anche da idee del tutto superficiali su come ri-modellare la vita delle persone (che vivono in quei luoghi) secondo le nostre idee, ovvero come esse dovrebbero vivere, comportarsi e credere. E’ stato come il passaggio degli Unni: milioni di morti, città in rovina, musulmani in guerra fra loro. L’Iraq e la Siria, probabilmente la Giordania, forse anche il Libano, per come esistono oggi, potrebbero anche non guarire mai. (Ma credo che) gli arabi sopravviveranno, ed un giorno la Palestina, l’antica Siria e la Mesopotamia potranno senz’altro essere ricostituiti. Israele? E’ esistito come Stato moderno per poco più di sei decenni, nonostante fosse anch’esso presente nell’antichità. Esisterà ancora un moderno Israele alla fine di questo secolo? Dopo tutto quello che è accaduto e che accadrà? Mi chiedo quale possa essere la risposta. William Pfaff
Attraverso le loro azioni, i giovani ebrei americani possono plasmare il modo in cui lo Stato ebraico esercita il potere. E come gli ebrei si comportano con il potere, rappresenta un referendum a posteriori sulla stessa tradizione etica ebraica. Dobbiamo dir loro che, se credono sul serio che gli ebrei possiedano una passione speciale per la giustizia, ebbene essi devono dimostrarlo. E devono dimostrarlo in Israele perché, nonostante la giustizia sia in pericolo, negli Stati Uniti come in tutto il resto del mondo, solo in Israele è in gioco anche l’onore del popolo ebraico. Peter Beinart – Haaretz
Le cose cambiano se le persone le fanno cambiare.
E le cose sono infatti cambiate quando, ad esempio, il popolo americano fu incoraggiato a lasciarsi il Vietnam alle spalle e ad “andare avanti”. La figura del “gate keeper” dei media mainstream (colui che decide se lasciare filtrare o meno una particolare notizia attraverso i “cancelli” di un mezzo d’informazione, ndt), che pur molto ha operato, adesso è, se non morta, quanto meno molto malata, e non credo che possa guarire … soprattutto quando deve confrontarsi con la caparbia realtà mediorientale realtà mediorientale.
A differenza del “consenso prefabbricato”dei social media, le opinioni al giorno d’oggi provengono in gran parte dal basso, dalla strada. Il consenso è un triste e meditato banco di prova … lento da costruire, difficile da spostare e, in questo senso, “autentico”.
Molti commentatori non badano al potere arcigno dell’opinione pubblica, e questo è un atteggiamento decisamente poco saggio. I giornalisti ed i think tanks possono spendere miliardi di Dollari cercando di convincere le persone che il cielo è verde e l’erba è blu, ma non ottengono alcun risultato.
I loro sforzi, alla fine, si riducono all’affermazione della moglie bugiarda di Redd Fox’s che, colta in flagrante adulterio, grida al suo infuriato marito: “avanti, credi pure ai tuoi dannati occhi bugiardi” (Redd Fox è un attore americano, protagonista di famose sit-coms, ndt).
Ed è questo il caso dell’opinione pubblica americana, al riguardo del Medio Oriente. I Liberal-Interventisti possono piagnucolare, i Neocons possono mettersi a gridare, ma gli americani ne hanno avuto abbastanza del Medio Oriente, e non saranno trascinati tanto facilmente da quelle parti, a spendere sangue e soldi per andare a “studiare attentamente la sabbia che cade nel buco di un topo” (espressione gergale che indica l’estrema futilità di un compito, ndt), e saranno fortemente arrabbiati con chi cerca di trascinarli indietro.
Netanyahu ed i coloni non possono contare sulla loro fortuna molto più a lungo. Se Israele tratta con i palestinesi una soluzione a due Stati, e si tira un po’ indietro verso i confini del 1967, credo che gli americani sarebbero ancora disposti a difendere quello Stato, con l’apporto decisivo delle Forze Armate e del loro notevole soft-power (in diplomazia, indica lo sforzo di persuasione, ndt) … ma certo è che le cose non si stanno muovendo in quella direzione.
Quello cui assolutamente non credo è che gli americani saranno d’accordo a mandare ancora una volta i loro figli a morire in difesa dell’apartheid e della pulizia etnica, o ad accettare di dover pagare le tasse per questo scopo.
Il tempo si sta esaurendo.
David Seaton
Fonte: http://my.firedoglake.com/
Link: http://my.firedoglake.com/seaton/2014/07/06/the-israelis-are-playing-with-fire/
6.07.2014
Scelto e tradotto per www.comedonchisciotte.org da FRANCO