DI MARCO SABA
studimonetari.org
Ricordo tanti anni fa che giocavo con un economista a scacchi, sul bordo di una piscina in un giardino di una villa fiesolana. L’economista aveva un appartamento in affitto con la terrazza che dava proprio sulla piscina e, ogni tanto, la moglie lo chiamava dall’alto dicendo che c’era qualcuno al telefono oppure che era ora di pranzo. Cosicché, scusandosi, si allontanava per un po’. L’economista era francese e, guarda caso, queste inopportune interruzioni arrivavano proprio quando la situazione sulla scacchiera si faceva difficile per lui, almeno così credevo. Quando dopo un po’ di tempo tornava, aveva la mossa pronta ed ero io a trovarmi in difficoltà nel proseguimento della partita. Forse il lettore penserà che i due temi, l’economia e gli scacchi sono già noiosi per definizione, ma se si avrà cura di studiarli si troveranno delle somiglianze inaspettate. Negli scacchi si comincia con un certo numero di pezzi, uguali per i due giocatori. Nell’economia si parte invece con qualcuno che ha sempre più “pezzi” di te, non si sa bene perché.
Negli scacchi, giocando, i pezzi si scambiano con l’avversario – uno mangia un cavallo, l’altro gli prende un alfiere – mantenendo il più possibile la situazione in parità di materiale. Via via si impara ad effettuare degli scambi di pezzi sempre più oculati. Infatti, se uno dei due giocatori si trova in svantaggio di materiale, anche minimo, rispetto all’avversario, la partita può rivelarsi irrimediabilmente persa. Inutile dire che non si può barare perché le mosse si fanno sopra la scacchiera e tutti i pezzi, e le mosse, sono visibili ad entrambi i giocatori. Nel gioco monetario dell’economia, invece, ci si trova a giocare con un “avversario” – il sistema bancario – che parte con un grosso vantaggio: non solo ha molti pezzi più di te (soldi), ma se qualcuno glieli mangia, se li ricrea dal nulla avvalendosi di misteriosi trucchi contabili. Il segreto scacchistico non esiste, ma quello bancario sì. Tutte le partite giocate in tutti i tornei, almeno a partire da una certa qualità di gioco, vengono pubblicate ormai su internet e sono disponibili gratuitamente sia allo studioso del gioco, sia all’amatore che al professionista. Per esempio io ho nel mio computer più di 4 milioni di partite organizzate in un database e che sono state giocate negli ultimi 500 anni. Con un semplice programma, posso ritrovare tutti quelli che hanno giocato il tipo di partita che mi interessa e vedere come si è svolto il gioco e a quale delle due parti, bianco o nero, quella determinata sequenza di mosse si è rivelata favorevole. I giocatori, di livello anche medio, si preparano ormai tutti così. In più, oltre al programma che gestisce i database di partite, esistono programmi che ormai giocano ad un livello un po’ superiore a quello del campione del mondo. Abbastanza per aiutarti ad esplorare e preparare eventuali innovazioni di gioco in vista della partecipazione a qualche futuro torneo.
Nel gioco dell’economia, non solo qualcuno “bara” sulle condizioni di partenza della “partita”, ma spesso i dati che riguardano “partite” economiche già giocate o sono segreti o comunque inaccessibili.
Quando si scoprì il potere enorme che deriva dal creare a piacimento i soldi – se si appartiene alla élite dei banchieri – si mise la massima cura nel cercare di mantenere segreto il meccanismo e l’inganno perpetrato ai danni di tutti gli altri giocatori che non godono della stessa magia. E’ abbastanza umano – anche se le conseguenze sono disumane – che quando un gruppo ristretto di persone acquisisce una conoscenza che si tramuta in potere, faccia di tutto per mantenerla a discapito di tutti gli altri. Il discorso sarebbe lungo, a cominciare dai medici che parlano in greco, passando per gli avvocati che usano le parole dell’italiano in un modo incomprensibile, per finire ai fisici nucleari che si occupano di una materia per metà segreto militare. E quindi, nel caso del nucleare per esempio, per nascondere gli effetti delle radiazioni sulla salute umana si decise – Organizzazione Mondiale della Sanità, anno 1959, Giuseppe Di Vittorio era già morto – di concordare di far eseguire le ricerche su questi effetti all’unica agenzia ONU incaricata di promuovere la diffusione dell’uso del nucleare, ovvero l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica. Accordi simili vennero stipulati da tutte le organizzazioni ONU sicché la verità ufficializzata sugli effetti del nucleare sulla salute non ci sarà MAI. Per altro, la materia militare che se ne occupa, la radiobiologia militare, è più o meno segreto di stato. Negli scacchi non ci sono segreti di stato ed ognuno ha le stesse possibilità materiali di realizzarsi e di scoprire la verità scacchistica come chiunque altro. Tant’è che alcuni dei giocatori più forti non hanno nemmeno vent’anni. Invece in economia: per gli atti relativi alla “posizione italiana nell’ambito di accordi internazionali sulla politica monetaria e sulla politica creditizia e finanziaria”, per gli atti “preparatori del Consiglio della Comunità Europea, sui flussi finanziari di entrata e di spesa, sulle previsioni del fabbisogno dello Stato” e ….”sull’evoluzione, la consistenza, la gestione e il risanamento del debito pubblico”, la durata del segreto è di anni dieci e per altrettanti anni cala il segreto sulle simulazioni e previsioni che riguardano le misure di contenimento della spesa per interessi e, in generale, del fabbisogno del settore statale e pubblico. Uff! L’economia e la medicina del nucleare hanno un altro difetto in comune: è di voga – in entrambe le discipline – la manipolazione delle statistiche. In economia, per nascondere il peccato veniale dell’ingiustizia di un sistema dove il capitale si costruisce in pochi minuti, basta una telefonata all’amico banchiere nella city di Londra, chiedete a Ricucci. Ma come, e allora quelle banche che adesso stanno fallendo? Non lasciatevi ingannare, si tratta di un tentativo di nascondersi dietro ad un dito, fregando – en passant – più soldi possibile ai contribuenti. Le banche sono già tutte tecnicamente fallite, dal momento che adottano la riserva frazionaria. Dall’altro lato, dicevo, nella radiobiologia si nascondono gli effetti delle radiazioni per evitare di compensare le vittime, visto che nessuna compagnia di assicurazione al mondo accetta di assicurare questi rischi – e si vede che a loro le statistiche arrivano giuste. Come si potrebbe mai compensare l’umanità di tutta la radioattività che deriva dalle migliaia di test nucleari del dopoguerra semifreddo e che ancora ogni giorno esce dalle centrali finché non vengono decommissionate. Ma anche dopo, se non si sa che fare dei rifiuti, visto che l’unica cosa che sono stati capaci di inventarsi è di sparare l’uranio sotto forma di proiettili in giro per il mondo. In economia le statistiche più manipolate sono quelle relative all’occupazione, alla soglia di povertà effettiva e al potere d’acquisto della moneta a corso forzoso di cui lo “Jus primae noctis” della rendita monetaria spetta solo al Signor Barone De’ Natistanchi. Nota divertente: se cerchi nei motori di ricerca la percentuale degli italiani che vivono sotto la soglia di povertà non la trovi… Siamo tutti ricchi!
Non so se riuscirò ad illustrare bene i pensieri che si affollavano alla mia mente durante le pause delle partite scacchistiche, ma mi auguro almeno di avvicinarvi al gioco degli scacchi, un gioco onesto per gente onesta. Non come il poker dell’economia, dove ormai i bari – anzi, i baroni – sono sotto gli occhi di tutti. E’ grazie ad internet se si è riusciti a ricostruire quelle 32mila coincidenze che paiono troppe per essere attribuite alla mente di uno sgangherato cospirazionista. Anche perché, in effetti, chi di noi non cospira? In questa società modellata sull’esproprio “morbido” della proprietà, del futuro e delle certezze, dei valori e delle informazioni, sul furto quotidiano della dignità altrui, sul far finta che gli articoli della Costituzione non siano vincolanti, laddove recitano: “È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale…” Tieni, fuma, è un Avana! In questo tipo di società, come dice l’amico psichiatra, dove l’élite è costituita principalmente da psicopatici e sociopatici, cosa vuoi che faccia il cittadino… si adegua! Da quando l’Italia è uscita dalla seconda guerra mondiale, con la vittoria degli “alleati”, gli USA, che ORA si scoprono schiavi della loro privata Federal Reserve (lì certe cose almeno le dicono già in parlamento, qui, coi giornalisti con le mutandine abbassate, si fa lo gnorri…), gli alleati, dicevo, che invece di ascoltare gli ammonimenti di Ezra Pound, si alleavano con la mafia per stroncare lo stato, ebbene, ci hanno resi una provincia colonizzata e serva di un capitale internazionale falso e contraffatto. Come si può non godere vedendo che – finalmente – se ne stanno accorgendo anche loro che stavano (e stanno, nelle missioni di “mantenimento dell’Apache”) dalla parte sbagliata? Metà dell’economia diabolicamente pianificata – quella sovietica – è cascata. Ora casca l’altra metà del muro, quello della manipolazione economica globale. Ma non è che a forza di manipolare si diventa ciechi davvero?
Comunque, stanno ultimando di deprivare economicamente la popolazione perché sperano – dopo – di godersi il maltolto. Ma a scacchi si impara un’arte interessante. Non è certo quella di prevedere il futuro, ma è quella di far tesoro del passato. Alcune varianti di scacchi sono facili da prevedere perché prevedono una sequenza forzata di mosse. Però quando stai giocando, nessuno ti dice – nel durante – il bianco muove e vince. Per questo è difficile indovinare, perché occorre continuamente valutare la posizione sia in senso statico che dinamico. Gli scacchi sono un gioco educativo da molti punti di vista: se si sbaglia una valutazione perché si tende a sopravvalutare narcisisticamente la propria posizione rispetto a quella dell’avversario, un veloce scacco matto pone termine alla mistificazione. Nel caso della nostra élite economica dei quaranta ladroni, il rischio che traspare è che la gente finisca definitivamente di aver fiducia nella moneta bancaria. Mi spiego meglio: a che serve avere milioni di euro in banca se poi nessuno te li accetta o te li cambia? Se di fatto non riesci nemmeno a traformarli in contanti? Il mercato azionario sta crollando perché anticipa il futuro. Per quanto le banche centrali si sforzino di comprare di nascosto le azioni per far lievitare le quotazioni – attraverso i conti correnti “unpublished” che mantengono presso le case di compensazione interbancaria, la cosa è nota – il sistema – come dice Soros – è già disintegrato ed è tenuto in vita artificialmente. Finché la gente non partirà per la corsa agli sportelli bancari e non scoprirà così l’amara verità: il cash non c’è più.
Invece di questa immonda corsa disperata ad accaparrarsi l’ultimo beneficio economico, l’ultimo soldino, che sta facendo la nostra élite, come fosse un giocatore di scacchi di bassa lega che, rimasto col solo RE sulla scacchiera, rifiuta di abbandonare la partita ormai persa… Chissà, magari l’avversario potrebbe morire d’infarto prima di dare il matto? Invece di questa scena meschina, in un pianeta anche un poco normale, si penserebbe a come reindirizzare la pubblica fiducia verso un gioco monetario più trasparente, con regole chiare, evidenti, note a tutti ed in cui ognuno inizi la partita CON GLI STESSI PEZZI! Invece di utilizzare le istituzioni – come stanno facendo – per mantenere ancora un po’ in vita il vecchio sistema truffaldino – non contando che se l’avversario muore di eutanasia economica, poi, non si gioca più nessuna partita – addirittura pianificando come negli USA dei campi di raccolta e concentramento, addirittura credendo davvero che il problema è organizzare una repressione poliziesca più massiccia e più dura (1) – come se le forze dell’ordine non avessero tutti dei parenti nel mondo reale del disastro economico che possano spiegare loro – con calma e serenità (me li immagino…) che il problema è ALTROVE. Il problema… C’erano degli indizi per capirlo prima: avete mai visto una banca centrale colpita dai terroristi? Meglio: avete visto come viene riorganizzato il sistema bancario dove le missioni radioattive di usurykeeping hanno avuto successo?
Tornando all’amico scacchista, che poi diventò consigliere economico del presidente della Repubblica francese, era pur sempre un economista! Uno che studia come nascondere l’evidenza dei fatti di un sistema truccato all’origine. E per questo dopo tanti anni mi chiedo: non è che quando sua moglie lo chiamava, lui trovava un sistema per elaborare al computer la mossa da fare nella nostra partita? Magari si collegava alla rete telematica dell’Università Europea o telefonava a qualche collega molto bravo a scacchi? Oppure… tutto è possibile, ma ormai è tardi. Quello che posso fare ora è stare attento che nelle prossime partite nessuno tenti di barare, altrimenti smetto di giocare o mi cerco altri compagni. E questo è esattamente quello che consiglio di fare quando si pensa di giocare una partita onesta col governatore della banca centrale, col direttore di filiale o col ministro dell’economia: controllate che non barino… se ve lo permetteranno, come direbbe qualche magistrato scomparso. Genchi ci sta provando (*), ma di persone come lui ce ne vogliono dieci, cento, mille ! Cosa fate ancora lì? Sveglia!
Marco Saba
Fonte: www.studimonetari.org/
Link: http://www.studimonetari.org/articoli/giochieconomia.html
2.04.2009
Note:
1) MI5 Alert On Bank Riots – By Geraint Jones, Daily Express, 01 Mar 2009
http://www.express.co.uk/posts/view/86981/MI5-alert-on-bank-riots
Army put on standby –MI5 and Special Branch are targeting activists. If the police force is unable to cope, the Government has a contingency plan to deploy troops on the streets of Britain’s major cities
* http://www.youtube.com/watch?gl=IT&hl=it&v=W7HquaSi5-4