GIOCANDO CON HITLER E GLI ANIMALI

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DI MIGUEL MARTINEZ

kelebeklerblog

Dietro ogni igienico banchino di supermercato, c’è un sistema di violenza industriale senza precedenti, per dimensioni, nella storia umana.

Lo sa anche chi, come me, non è vegetariano. Rendersi conto di questo non vuol dire necessariamente schierarsi in modo acritico; vuol dire semplicemente gettare un’occhiata in questa immensa voragine.

C’è chi in tale voragine ci sguazza invece, come questo signore dal ruspante accento veneto:

Si chiama Massimiliano Filippi, ed è a capo di FederFauna, che raccoglie tutti coloro che a vario titolo sfruttano gli animali.

Per scuoiarli, cucinarli, attaccarli ai calessi per turisti, esibirli nei circhi, tenerli in catena in giardino o vivisezionarli, senza altro limite che quello della propria fantasia: gente che si occupa delle “molteplici funzioni che gli animali hanno per l’Uomo.” Il bipede, giustamente, merita la maiuscola.

E’ facile immaginare i capitali su cui può contare un’organizzazione del genere; e anche i politici e i media che riesce a influenzare. E’ quindi sorprendente scoprire come siano ossessionati dal piccolo mondo dei cosiddetti animalisti. Gente che per fare un cartellone, deve prima fare una colletta per comprare carta e pennarello. Eppure la Federfauna si sente in guerra.

Ieri, come forse avrete visto, la FederFauna ha fatto girare questo stupendo comunicato:

“E’ stato inviato oggi l’invito ai giornalisti per la Conferenza Stampa di presentazione del “Premio Hitler”, prima edizione del premio istituito da FederFauna per le personalita’ che si sono particolarmente distinte nell’animalismo, che si terra’ Sabato 24 Novembre 2012 alle ore 10.00 presso la Sede Nazionale di FederFauna in Via Altabella, 11 a Bologna.

Saranno presenti Massimiliano Filippi, Segretario Generale FederFauna e Massimiliano Bacillieri, Responsabile Ufficio Legale Nazionale FederFauna

E’, inoltre, previsto un contributo letterario di Peter Staudenmaier, scrittore, storico, docente di storia moderna tedesca alla Marquette University di Milwaukee, Wisconsin, autore assieme a Janet Biehl del libro “Ecofascismo: lezioni dall’esperienza tedesca”.”

Peter Staudenmaier è un ex-anarchico che ha fatto carriera grazie a una delle tecniche più diffuse nel mondo intellettuale, che consiste nel collegare i puntini per disegnare svastiche.

Il gioco ha due varianti.

La prima (versione lunga per intellettuali):

A Tizio piacciono i tortelli.

Nel 1940, un gerarca nazista in visita a Mussolini assaggiò i tortelli cucinati da Donna Rachele e disse che erano buoni.

Quindi, Tizio è nazista.

La seconda (versione breve per federfaunisti):

Hitler era amico dei cani

i cani quindi sono amici di Hitler

picchiare cani è bello

Invece, la FederFauna gongola per un altro tragicomico gioco di immaginari, con l’aggiunta questa volta di poliziotti e magistrati.

Prima mossa:

“Nel 2004 la Peta, l’associazione che si batte per i diritti degli animali, aveva pianificato una campagna shock intitolata “L’Olocausto sul tuo piatto”. I manifesti pubblicitari ritraevano animali imprigionati negli allevamenti in condizione di totale sfruttamento. Queste foto erano associate alle immagini scattate durante la liberazione dei campi di sterminio nazisti.”

(traduzione: non si devono torturare e imprigionare esseri viventi, perché lo hanno fatto i nazisti)

Seconda mossa:

Il Consiglio degli Ebrei tedeschi chiede che tale campagna venga vietata in Germania.

“La magistratura aveva accolto questa richiesta, ed il divieto era stato confermato anche dalla Corte Costituzionale di Karlsruhe, diventata famosa in questi mesi per le sue sentenze sui salvataggi dell’euro. La Corte aveva confermato il divieto imposto alla Peta rimarcando come la campagna aveva “reso triviale e banalizzato il destino delle vittime dell’Olocausto”. Un paragone troppo offensivo per essere permesso, era stata la conclusione dei giudici di Karlsruhe.”

(traduzione: dire che il sistema industriale di massacro di animali assomiglia al sistema industriale di massacro di esseri umani è “triviale”, “banale” e pure “offensivo”)

Terza mossa:

“La Peta ha fatto ricorso alla Corte europea dei diritti dell’uomo denunciando la lesione alla libertà d’espressione subita. La Corte di Strasburgo però ha confermato il divieto sancito dagli organismi giudiziari tedeschi.”

Anche se Hitler resta l’arbitro supremo dell’immaginario occidentale, ci sono comunque altri spunti.

Ad esempio, la FederFauna sostiene un ragionamento davvero interessante, che spiega molte cose dei nostri tempi.

Possiamo discutere quanto ci pare di sesso, del sorriso dei politici e di altre amenità, ma la tua libertà di opinione finisce dove iniziano i miei soldi e la Crescita: le divinità dei nostri tempi.

Seguite il ragionamento che fa Francesco Parmiciano, Segretario FederFauna Campania:

“Mi chiedo da diversi anni assistendo hai tanti messaggi che si scrivono nelle varie propagande animaliste e che si divulgano attraverso i media come :“ Non acquistate cuccioli”, o non “non mangiate carne” o” non andate al circo” oppure” Non acquistate animali nei negozi” e tanti altri ma tutto questo e legale?

Credo che migliaia di aziende che investono milioni di euro per farsi pubblicità, che investono milioni di euro per mandare avanti il proprio lavoro e quello dei propri dipendenti, che pagano milioni e milioni di tasse per mantenere questa nazione e pagare anche le varie assistenze che ne usufruiscono anche chi scrive o manifesta contro questi commercianti, e che pagano milioni e milioni di euro per mantenere anche alla classe politica, che dovrebbe incentivare e proteggere il lavoro di questi e di aiutare la crescita economica che tanto parlano ma che non se ne vede nemmeno l’ombra, non solo lo stato sta mettendo tasse sempre più esagerate e queste aziende invece di crescere stanno addirittura fallendo, e lo stato permette ancora che si manifesti con slogan che vanno contro tutti i principi di commercio e lavoro?”

Personalmente, non ne faccio una questione sentimentale: spesso siamo non violenti, solo perché la divisione del lavoro ci porta a non vedere la violenza.

Ma la violenza industriale contro gli animali, condotta su questa scala e nascosta dietro un impenetrabile muro sanitario, è un punto interrogativo sospeso su tutta la nostra civiltà, come i 35 milioni di autovetture (più 9 milioni di altri mezzi) che inquinano e uccidono lungo le strade d’Italia.

Sono domande cui non osiamo rispondere, perché sarebbe come mettere in dubbio le fondamenta di ciò che chiamiamo civiltà.

“Che sia vero o di fantasia, il bellissimo racconto del Buddha che cede il proprio corpo per nutrire una tigre affamata, in una delle sue vite precedenti, illustra per noi l’unica vera, inconfondibile superiorità dell’uomo: la capacità che ha l’uomo di amare tutte le creature (non solo i suoi prossimi umani) come se stesso”.

Lascio al Responsabile Ufficio Legale Nazionale di FederFauna scoprire chi ha scritto queste parole. Se ci riesce, e se ci sono contanti in ballo, ci offriamo noi per incassare il Premio Hitler.

Miguel Martinez
Fonte: http://kelebeklerblog.com
Link: http://kelebeklerblog.com/2012/11/15/giocando-con-hitler-e-gli-animali/
15.11.2012

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