GENIALITA' DEI COMICI E OTTUSITA' DEL MONDO

DONA A COMEDONCHISCIOTTE.ORG PER SOSTENERE UN'INFORMAZIONE LIBERA E INDIPENDENTE:
PAYPAL: Clicca qui

STRIPE: Clicca qui

In alternativa, è possibile effettuare un bonifico bancario (SEPA) utilizzando il nostro conto
Titolare del conto: Come Don Chisciotte
IBAN: BE41 9674 3446 7410
BIC: TRWIBEB1XXX
Causale: Raccolta fondi

naturalnews.com

Come può un uomo tanto pieno di talento e con un successo professionale tanto riconosciuto sentirsi così tormentato dalla vita da voler farla finita? Come gli sarà potuto sembrare più facile scegliere di morire piuttosto che di vivere? Dall’esterno a tutti noi sembra facile, affascinante, cercare di indovinare quali siano stati motivi, ma in verità nessuno di noi potrà mai sapere cosa abbia significato essere Robin Williams.

Come la maggior parte dei lettori, anch’io sono rimasto confuso quando ho appreso la notizia del suicidio di Robin Williams. Un genio comico straordinario amato da milioni di persone.

Forse in questo momento ci staremo tutti chiedendo la stessa cosa : come può un uomo tanto pieno di talento e con un successo professionale tanto riconosciuto, sentirsi così tormentato dalla vita da voler farla finita. Come gli sarà potuto sembrare più facile scegliere di morire piuttosto che di vivere? Dall’esterno a tutti noi sembra facile, affascinante, cercare di indovinare quali siano stati i motivi, ma in verità nessuno di noi potrà mai sapere cosa abbia significato essere Robin Williams.

Quando sei famoso, è difficile avere amici veri e più sei famoso e peggio è. Non si capisce mai se la gente ti si avvicina per te stesso – per quello che veramente sei – o se vuole solo sfruttare la tua celebrità e la tua influenza per i propri scopi.

Come la maggior parte degli attori famosi possono facilmente testimoniare, essere famosi è un percorso di vita solitaria. Vivere una vita privata solitaria. Indipendentemente da tutto quanto si debba conoscere di un personaggio pubblico per motivi professionali, la verità è che alla fine della giornata, sdraiati in un letto di una camera d’albergo, mentre si sta ripassando la parte, una persona famosa passa, spesso, un’esistenza molto solitaria.

Robin Williams si è raccontato in questa citazione: “io credevo che la cosa peggiore nella vita fosse restare solo, ma non lo è. La cosa peggiore nella vita è finire Fra gente che ti fa sentire solo ....».

Bill Burr, la prossima generazione di filosofi che si maschera da comico

Il genio comico di Robin Williams mi fa pensare a Bill Burr, un pensatore straordinario che oserei quasi classificare come un particolare tipo di filosofo. Non ci si deve lasciar ingannare dalla leggerezza della sue gag comiche: Bill Burr in realtà è molto più consapevole, più riflessivo e sveglio” di quanto possa credere la maggior parte dei suoi fans.
Come molti pionieri che si spingono fino ai confini del mondo della cultura, Bill Burr si trova già molti anni avanti rispetto al proprio pubblico, al quale deve spiegare le proprie idee con dei trucchetti mentali facili da comprendere, in modo che il pubblico lo segua. Facendo attenzione ai suoi testi, comunque, si possono trovare numerosi agganci che indicano quanto conosca bene tutto il teatrino messo su dai media, dai partiti politici, dalle compagnie farmaceutiche corrotte e così via.

Bill Burr sa bene cosa significa essere criticato pubblicamente dopo aver messo in piazza delle verità impopolari e sa bene anche cosa significa spingere la gente a doversi confrontare con le proprie contraddizioni, con le proprie idee e quanto questo possa portare più nemici che applausi. Una delle battute più famose di Burr, infatti, diceva che solo il 13% di chi viaggia su internet è “@cool- sveglio”, mentre il restante 87% è ” @holes-ritardato.

“E’ tremendo!” ha commentato una volta al Conan O’Brien Show. Quello che vuol dire è che, dire la verità in un mondo governato da un modo di pensare “politically correct”, sembra un invito a farsi criticare

Perché dovremmo celebrare gente come Bill Burr

Penso che abbiamo bisogno di celebrare gente come Bill Burr. E’ uno che sfida il nostro retrocervello, le nostre abitudini intellettuali e le nostre ottuse contraddizioni, costringendo la gente a confrontarsi con la propria stupidità, spinta da una risata o dall’indignazione. Grazie al conformismo sociale con cui si guarda al teatro, Burr si è costruito una piattaforma da cui può approfondire alcuni temi molto seri che la società dovrà affrontare.


Facciamo un esempio, se scrivo un articolo in cui dico che la razza umana si sta avviando verso una stupidità galoppante, e dico che una donna che si pulisce il viso con un sacchetto del fast-food fa lo stesso effetto (sgradevole) di un ragazzo che, in aeroporto, si gratta la schiena strofianandosi contro una colonna di cemento, tutti mi verrebbero contro pubblicamente per aver insultato la razza umana. Quando invece Bill Burr dice le stesse cose, tutto quello che dice diventa subito una esilarante gag che fa impazzire dalle risate (mentre, anche lui sta semplicemente dicendo la stessa verità sui vizi di una razza umana, che in realtà sta regredendo nella sua corsa verso il fondo del barile della conoscenza, come si può vedere
nel film Idiocracy.)

Seriamente, chi altri avrebbe avuto le palle per mettere in discussione pubblicamente il culto dei fans di Steve Jobs? Io devo fare un applauso a Burr per questo suo pezzo, che, sono sicuro, gli sarà costato lo sdegno di tanti degli adoratori sognanti degli iCult Kool-Aid :

Un riflesso di George Carlin

In Bill Burr, vedo qualche riflesso di George Carlin, uno tra i e i commentatori pubblici comici più geniali di tutti i tempi. La parte migliore del lavoro di Carlin è quella dei suoi ultimi anni, quando smise di preoccuparsi di quello che il pubblico pensava di lui e si buttava su qualsiasi argomento che voleva raccontare in televisione, a prescindere dalle conseguenze che avrebbe potuto subire la sua reputazione. Quando sei abbastanza vecchio per non avere più niente da perdere e, come dice Carlin non ti frega più un c…o di nessuno” il tuo pezzo riuscirà a trascendere i soliti confini dell’intrattenimento puro.

Certo, vieni bannato dalla televisione della seconda serata, ma chi se ne frega! Oggi abbiamo Netflix, Youtube, Amazon, Prime video e altri servizi video che arrivano direttamente. Ma c’è qualcuno che ci obbliga a guardare la TV e oltre tutto a doversi sorbire anche la pubblicità? Giuro che non vedo uno spot televisivo da almeno cinque anni. Non ho idea di quali siano le tattiche di social engineering che si usano oggi, ma sono sicuro che non mi beccherete mentre cerco il canale della CNN per scoprire che tipo di disinformazione stanno facendo passare sotto la bandiera dei “notiziari giornalieri“.

Cè stato qualcuno che ha odiato gli ultimi lavori di Carlin, ma io ho visto in lui un genio che finalmente si è sentito libero di dire esattamente quello che aveva in mente, senza nessuna preoccupazione di dover essere approvato dal pubblico. Carlin è morto come un uomo che ha potuto dire quello che voleva dire … e lasciamo che sia il mondo a giudicarlo. Al di là dell’arte, questa è filosofia.

La pandemia della conformità

La società umana soffre di un orribile virus mentale che io chiamo ” pandemia della conformità”. Si tratta di una idea insidiosa che si contagia da una mente all’altra, cancellando il pensiero originale e rimpiazzandolo con altri di una banale idiozia “politically correct”. Tristemente, forse il 99% della popolazione è stata già infettata da questa pandemia della conformità, e ogni volta che questo evento accade nel mondo reale, invece di guardare agli eventi secondo l’evidenza dei fatti di quanto è realmente accaduto, chi ne è contagiato per prima cosa accende la TV per cercare di sapere quali sono le notizie che serviranno per costruire la loro “reality.”

Fino ad oggi, per esempio, quasi l’intera popolazione degli USA ancora crede che furono solo due gli edifici distrutti negli attacchi alla città di New York l’11 settembre. Non c’è nessuno che parla degli indiscutibili fatti che riguardano il terzo edificio, il WTC 7, che è collassato come un pancake, in perfetto stile da demolizione controllata, dopo che si sono accesi dei fuochi all’interno di vari uffici. Mai nella storia dell’architettura si è verificato che un edificio costruito di acciaio e cemento sia collassato in un modo tanto simmetrico tanto perfetto solamente per effetto di qualche piccolo incendio scoppiato in qualche ufficio. Ma al diavolo qualsiasi evidenza, quelli che osano mettere in discussione il crollo di questo terzo edificio, malgrado qualsiasi plausibile ragione, vengono immediatamente tacciati di eresia. Chiunque voglia rispettare una sana correttezza politica, se si parla dell’ 11-settembre, dove ignorare e abbandonare qualsiasi convinzione sulle leggi della fisica e dell’architettura : deve solo giurare fedeltà al “Culto delle Versioni Ufficiali” dove la logica e le ragioni sono state a forza rimpiazzate dalla follia del politically correct.

Nel 1800, i medici pensavano che il mercurio fosse una medicina straordinaria e la prescrivevano per qualsiasi tipo di malattia. Chiunque avesse detto, nel 1800, che “il mercurio era un veleno” sarebbe stato fortemente e immediatamente additato come “irrispettoso della medicina e dalla scienza.” Ma naturalmente il mercurio è veramente un veleno e, per centinaia di anni, i migliori medici del momento hanno continuato ad avvelenare i loro pazienti (costringendoli pure a pagare per il “trattamento” a cui li stavano sottoponendo!).

Ma vogliamo anche chiederci che tipo di medicine ci stanno propinando oggi i nostri dottori e se, tra qualche anno, saranno condannati per averci intossicati con un veleno?

Il costrutto sociale è il mondo visto con gli occhi bendati …

Non viviamo in un mondo reale e ce ne dovremmo rendere conto : Viviamo in un costrutto sociale fatto di miti illusori, creati dalle istituzioni, dai governi e dai cantastorie di alto bordo, da quelli che qualoche volta chiamano esperti”. Questo è il mondo che immaginiamo, perché i nostri occhi sono bendati, per essere sicuri che nessuno vedrà mai il vero volto delle cose.

E’ il lavoro dei comici, io credo, a sfidare le disillusioni della cultura, è il lavoro dei comici che ci costringe a guardare con un’ottica differente il mondo che ci circonda. Se qualcuno credeva che il ruolo dei comici fosse semplicemente quello di farci ridere, vuol dire che si è perso tutto il contesto generale. Il loro vero ruolo e il loro valore più profondo per tutta la società sta nel farci ridere della nostra stupidità, nel farci riconoscere le nostre follie, prima ancora che ce ne rendiamo conto da soli, già quando fanno i loro primi passi, prima che ci si abitui e la follia venga considerata “normale”. Al tempi in cui c’erano i re, il consigliere preferito del re spesso era il giullare di corte. Perché un giullare? Perché era l’unica persona che avrebbe potuto dire al re la verità (anche se mascherata con il suo umorismo, naturalmente, se voleva tenersi la testa attaccata al collo).

Oggi, chiunque voglia assoggettare quello che dicono i comici all’approvazione del pubblico si sta già arrendendo al MITO DEL MOMENTO e non ascolta la loro vera voce. Un vero pezzo divertente, in definitiva, deve poggiare sulla filosofia della verità, anche quando questa verità è impopolare. Nessuno è riuscito a farlo meglio di Bill Hicks, anche se si distrusse durante tutta la sua vita non riuscendo a resistere agli abusi di sostanze estreme. Ma ai suoi tempi, Hicks è stato molto più di un comico; lui era quel tipo capace di trascinarti scalcitante a confrontarti con le tue smentite e le tue contraddizioni mentali e poi sbatterti la faccia davanti a uno specchio gridando : “GUARDALA IN FACCIA LA TUA FOTTUTA FOLLIA!”

Bill Burr, già un comico affermato, ha il potenziale per essere una voce straordinaria capace di frantumare le illusioni culturali. Ecco perché personalmente io gli auguro tutto il bene e lo esorto a procedere con cautela lungo la stada della fama e della fortuna, imparando da quello che si sono conquistati con duro lavoro gente come Robin Williams, Bill Hicks e George Carlin. Il mondo è una casa di specchi, ma lo specchio che spaventa di più è quello che riflette e rivela al pubblico le proprie contraddizioni, le proprie follie e le proprie insicurezze. Per mostrare il mondo attraverso quello specchio, ci vuole più del solo coraggio e del talento; ci vuole un profondo impegno per essere un tramite che porta ad un cambiamento radicale di una società intrisa di follia e di autodistruzione. Ne volete una prova? Andate a vedere quell’ondata frenetica di trivelle che, proprio adesso in California, stanno frantumando gli ultimi appenzamenti di terreno, dove probabilmente nessuno vedrà mai più acqua.

Il mio cuore stasera va a Robin William, e tutti i miei pensieri vanno alle persone come Bill Burr che hanno il dono prezioso di essere capaci di accendere una luce con una risata, a farci guardare dentro e che riescono a farci intravedere oggi, quello che potremo vedere ben chiaro solo tra molti anni.

Mike Adams

Fonte: www.naturalnews.com

12.08.2014

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario

ISCRIVETEVI AI NOSTRI CANALI
CANALE YOUTUBE: https://www.youtube.com/@ComeDonChisciotte2003
CANALE RUMBLE: https://rumble.com/user/comedonchisciotte
CANALE ODYSEE: https://odysee.com/@ComeDonChisciotte2003

CANALI UFFICIALI TELEGRAM:
Principale - https://t.me/comedonchisciotteorg
Notizie - https://t.me/comedonchisciotte_notizie
Salute - https://t.me/CDCPiuSalute
Video - https://t.me/comedonchisciotte_video

CANALE UFFICIALE WHATSAPP:
Principale - ComeDonChisciotte.org

Potrebbe piacerti anche
Notifica di
6 Commenti
vecchi
nuovi più votati
Inline Feedbacks
View all comments
6
0
È il momento di condividere le tue opinionix