di IGOR ALEXEEV
dissidentvoice.org
Molte aziende americane che avevano fatto rullare i tamburi per raccontare della “rivoluzione-del gas-shale( – scisto)” adesso si preoccupano che petrolio e gas finiscano . A febbraio 2013, la US Energy Information Administration (EIA) ha
lanciato un avvertimento sul “rendimento di scala decrescente e sull’esaurimento dei giacimenti ad alta produttività che farà rallentere il tasso di crescita dell’estrazione di petrolio grezzo”. La dichiarazione era cauta ma intrigante.
Arthur Berman, uno dei più scettici sui sistemi shale, gestisce la Labyrinth Consulting a Sugarland, Texas, e non è rimasto assolutamente sorpreso. “Il fenomeno del gas shale è stato finanziato principalmente dal debito e dalla vendita di azioni. A questo punto, è improbabile un ulteriore indebitamento anche perché molte aziende vedono che gli utili diventano sempre meno concreti “. – ha scritto qualche mese fa sul
Blog The Oil Drum. Proprio come durante la famosa corsa all’oro del 19° secolo negli Stati Uniti, la ricerca del gas-shale è stata solo una piccola opportunità per in qualche zona limitata.
Si stima che il tasso medio di estrazione dalle rocce della Bakken Formation (la più grande area di greggio in superficie negli Stati Uniti) sarà del 69% nel primo anno e del 94% nel corso dei primi cinque anni (sarà invece del 37% e del 50% nella Formazione Barnett). Proprio per questa mancanza di dati affidabili sull’industria di estrazione di gas-shale, molti esperti (per esempio, Deborah Rogers di al Energy Policy Forum) si aspettano svalutazioni di questi investimento. Naturalmente gli investitori più piccoli non ne sapranno niente, se aspetteranno di leggere queste informazioni sulle notizie dei media.
I prezzi stracciati del gas sul mercato americano rendono poco conveniente scavare altri pozzi e mantenere gli attuali livelli di produzione, a meno che non si cambi radicalmente la tecnologia. “La bolla dei prezzi del gas troppo bassi negli Stati Uniti scoppierà entro i prossimi due- quattro anni”, afferma David Hughes, un geologo ed ex responsabile del Canadian Potential Gas Committee che si occupa di gas non convenzionali. “Se il prezzo dovesse restare abbastanza alto, la bolla del gas-shale scoppierà forse 10-15 anni al più tardi, quando le zone da perforare si inaridiranno.” Significa che il mercato del gas naturale ormai sta assorbendo con successo la produzione di gas-shale .
I punti deboli per i pozzi di gas shale sono gli effetti negativi prodotti sia dalle perforazioni orizzontali che dalle macchine idrauliche che fratturano il terreno in profondità. La produzione è buona per un anno o due, ma poi il flusso iniziale si esaurisce. Nel complesso la durata media della vita dei pozzi-shale in Texas è di circa otto anni. Le società di perforazione devono investire continuamente trovare nuovi pozzi o fratturare altro sottosuolo dove c’erano vecchi pozzi. In confronto, i pozzi convenzionali, quelli perforati verticalmente, restano regolarmente attivi per 20-30 anni.
Il modello di business per il Fracking nel periodo 2009-2012 si basava su un enorme quantità di soldi messi a disposizione da investitori attratti dalle promesse di una vera bonanza di gas naturale. Allo stesso tempo, i pozzi-shale si sono dimostrati poco efficienti come ritorno di investimento, facendo intendere quanto tutta questa attività sia sempre stata un’impresa molto rischiosa. La mancanza di dati statistici è stata edulcorata con promesse di rendimenti molto lucrosi.
Ma i prezzi del gas resteranno abbastanza alti da ripagare le spese che serviranno per continuare l’esplorazione e lo sviluppo dei giacimenti anche per il prossimo anno? È poco probabile.
I futures del gas naturale per i mesi di settembre e ottobre 2013 sono scivolati al prezzo più basso degli ultimi cinque mesi a New York, dopo che la scorsa settimana si è appreso che le scorte di gas USA sono aumentate più del previsto, come riferisce Bloomberg.
Ci sono anche dei clamorosi rapporti di settore che rivelano che i banchieri hanno promosso gli investimenti sulla bolla-di-gas-shale, sapendo di dover solo attenderelo scoppo dell’effimera bolla di questo “ boom energetico” per guadagnarci sopra . In effetti la crisi dei mutui subprime aveva già dimostrato quanto siano bravi a Wall Street a creare bolle finanziarie per specularci sopra e così ci sono un sacco di piccoli investitori che solo adesso cominciano a rendersi conto che con i loro investimenti potrebbero aver solo perso soldi- perché- come ha dichiarto a Forbes, il Professor Robert U. Ayres “ il Boom del gas shale è stato redditizio nel 2009, poi sono arrivati anche i piccoli giocatori ma era già troppo tardi per la cena.”
Un forte movimento anti-fracking in Europa, dimostra che la gente ha capito i pericoli nascosti nello sviluppo di questa ricerca e molti paesi dell’Europa continentale hanno accantonato progetti shale non realistici, nonostante il fatto che in Europa i prezzi dell’energia siano il doppio di quelli USA.
La Germania ha messo forti barriere contro fracking. Il Presidente francese Hollande ha bloccato tutte le iniziative shale. L’Agenzia Internazionale per l’Energia, con sede a Parigi, ha forti dubbi sullo shale gas in Europa e li argomenta con la pericolosità delle nuove tecnologie di perforazione, della maggiore densità della popolazione e con le preoccupazioni per l’ambiente. L’unico apologeta del fracking nell’Unione europea è la Gran Bretagna.
Londra è fortemente influenzata dalle aziende USA che cercano di vendere attrezzature per perforare tutta l’isola.
A maggio 2013 il Commissario UE per il Clima Connie Hedegaard, ha sottolineato che i fattori geologici e geografici europei non permettono uno sfruttamento su larga scala del sistema shale, a causa del suo rapporto costi-benefici differente dal Nord America. Infine, il Direttore Strategigo della Commissione Ambiente UE, Robin Meige ha recentemente detto che “nel caso più ottimistico, il gas -shale europeo potrebbe sopperire solo a un eventuale declino nel consumo di gas convenzionale domestico”. In altre parole, in Europa non c’è nessuna voglia di provare a ripetere l’esperienza del Boom del gas-shale americano, come si legge sulla rivista online OilPrice.com.
Alcuni Stati dell’Europa orientale stanno continuando nei loro progetti di ricerca shale per ragioni puramente politiche, ignorando gli interessi delle popolazioni. Per esempio, il governo della Polonia ha fatto un sacco di dichiarazioni forti, benché prive di fondamento, sulla “rivoluzione shale gas” ma malgrado la trivellazione di 40 pozzi dal 2010 ad oggi, ancora nessuna società petrolifera ha annunciato di essere pronta a estrarre gas per fini commerciali. Nonostante tutto si muovono sul mercato e in politica lobby pro-fracking molto influenti, anche se coinvolte in drammatici
scandali peri corruzione.
Il mese scorso sono stati arrestati sette funzionari implicati nel rilascio di licenze per esplorare e sfruttare giacimenti di gas-shale.
Allo stesso tempo, gli agricoltori polacchi hanno cominciato proteste di massa contro lo sviluppo di gas shale. Sembra che loro capiscano la situazione molto meglio di tanti analisti professionisti che si occupano di energia a Londra.
“Se continuano a fare buchi che arrivano a migliaia di metri di profondità, ci inquineranno tutta l’ acqua e non ci sarà più vita sui nostri campi,” ha detto Stefan Jablonski, un abitante del villaggio durante una protesta a Varsavia la scorsa settimana. “Senza contare che potremmo restare senza gas e pure senz’acqua.”
Igor Alexeev
Fonte: http://dissidentvoice.org
Link: http://dissidentvoice.org/2013/08/us-shale-myths-and-european-market-reality/
20.08.2013
Traduzione per ComeDonChisciotte.org a cura di Bosque Primario