FUKUSHIMA: UNA “ZONA DI SACRIFICIO NUCLEARE”

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DI DAHR JAMAIL
english.aljazeera.net

Alcuni esperti ritengono che il disastro nucleare giapponese potrebbe risultare più grave di quello di Chernobyl.

La centrale nucleare giapponese di Fukushima Daiichi che è stata pesantemente danneggiata dal maremoto derivante dal massiccio terremoto di magnitudine 9 dell’ 11 marzo, continua a diffondere livelli estremamente elevati di radiazione in mare, terra ed aria. La Tokyo Electric Power (TEPCO), società che gestisce l’impianto, ha detto, il 5 aprile, che le misurazioni dello iodio-131 radioattivo, prese dall’ acqua di mare nei pressi della presa d’acqua del reattore numero 2 hanno superato di 7,5 milioni di volte il limite legale. Il campione che ha dato questa lettura è stato preso poco prima che la TEPCO iniziasse a rilasciare più di 11.000 tonnellate di acqua radioattiva in mare.
L’acqua radioattiva scaricata nel Pacifico ha indotto gli esperti a suonare l’allarme, poiché si prevede che il cesio, che ha una emivita molto più lunga dello iodio, si concentrerà nella catena alimentare superiore. “La situazione è molto preoccupante”, ha dichiarato ad Al Jazeera il dottor MV Ramana, un fisico che si sta specializzando in questioni di sicurezza nucleare con il programma sulla Scienza e la Sicurezza Globale della Princeton University, “Non riescono a stabilizzare la situazione”.

Gli operatori della centrale non sono lontanamente vicini a riprendere il controllo dei reattori danneggiati, visto che le barre di combustibile nucleare restano surriscaldate e vengono continuamente rilasciati elevati livelli di radiazione. Finché il sistema interno di raffreddamento non sarà riconnesso, dall’impianto si diffonderanno radiazioni.

Il portavoce dell’agenzia di sicurezza nazionale Hidehiko Nishiyama, il 3 aprile ha dato una prima idea di quanto tempo ci potrebbe volere per porre fine alla crisi nucleare.

“Ci potrebbero volere un po’ di mesi per riportare finalmente le cose sotto controllo ed avere un’idea migliore riguardo il futuro”, ha detto Nishiyama, “Ci troveremo ad un punto di svolta cruciale nei prossimi mesi, ma non sarà la fine”.

Ramana ha spiegato ad Al Jazeera che vede la situazione attuale come la “migliore delle ipotesi”, perché “il vento ha soffiato ampiamente sopra l’oceano, non ci sono state ulteriori esplosioni massicce, e nessuna delle aree di combustibile esaurito ha subito grandi incendi”.

La peggiore delle ipotesi

“Potrebbe esserci la fusione di un nucleo, e potremmo avere un’esplosione”, Ramana ha detto di quella che per lui sarebbe la peggiore delle ipotesi, “Non è probabile, ma è possibile”.

Mary Olson è direttore dell’Ufficio Sud-est del Servizio di Informazioni e Risorse Nucleari (NIRS), un gruppo che si presenta come il centro di informazione e networking per i cittadini e le organizzazioni ambientali preoccupati per l’energia nucleare, le scorie radioattive e le radiazioni.

Olson condivide le preoccupazioni di Ramana riguardo al peggior scenario possibile.

“La peggiore delle ipotesi è ancora là fuori, potrebbe accadere”, ha detto Olson ad Al Jazeera, “E vale a dire un certo tipo di forza esplosiva che smuove il materiale fissile del sito in una sfera più ampia”.

Olson, che è anche un biologo evolutivo con una laurea combinata in Biologia e Storia della Scienza, che include studi di chimica e biochimica alla Purdue University, ha espresso preoccupazione per il fatto che, a seguito del disastro nucleare di Three Mile Island negli Stati Uniti, “Tutto il materiale contaminato generato da esso è stato rilasciato nel nostro ambiente in modo pianificato e ‘regolamentato’. È stato scaricato nei fiumi o evaporato nell’atmosfera”.
Olson rivede la stessa cosa in quello che sta accadendo adesso con il disastro di Fukushima, e pensa che la situazione potrebbe, alla fine, essere peggiore persino del disastro nucleare di Chernobyl, che fu causa della morte di 200.000 persone, secondo uno studio del gruppo ambientalista Greenpeace.

“Tutti quei reattori [di Fukushima] hanno raggiunto un livello catastrofico di rilascio radioattivo che supera quello di Chernobyl”, ha detto, “Due di questo sono esplosi, il numero 2 è in stato di fusione, e siamo convinti che è tornato ad uno stadio critico e che vi sia una reazione nucleare a catena che va e viene”.

Ha anche sottolineato che il nocciolo di combustibile del reattore numero 4 era stato scaricato per il rifornimento durante il terremoto e lo tsunami, “Così nessun carburante era in contenimento ed era tutto nella vasca e questo è il motivo per cui si è surriscaldato più velocemente senza che ci si prestasse molta attenzione. Tutte queste cose sono catastrofiche in sé. Averle tutte nello stesso posto e nel giro di un mese è veramente catastrofico”.

Interdizione permanente

Il Dr Ramana ha avvertito che probabilmente ci vorranno parecchi mesi senza più battute d’arresto, prima che la crisi possa essere dichiarata stabile.

“Quello che stiamo vedendo è che un sacco di impianti sono stati messi fuori uso dallo tsunami e le esplosioni”, ha aggiunto, “La mancanza di energia elettrica per far circolare l’acqua è un problema, quindi non ci saranno soluzioni veloci al problema”.

Inoltre, Olson teme che se le fusioni del nucleo raggiungessero la falda acquifera sotto l’impianto, “Si creerebbe una forza esplosiva come se mettessimo della dinamite sotto il sito. Il problema è che se si mette questo combustibile fuso dentro l’acqua, potrebbe scatenare un’esplosione di vapore”. “Dal momento che l’unità due sta mostrando segni di fissione in corso, le probabilità che accada qualcosa di più catastrofico in quel posto sono in aumento”, ha aggiunto Olson, “La gente si comporta come se il peggio fosse passato, e questo vuol dire non capire il vero problema per quanto riguarda gli impatti radiologici”.
Ha inoltre sottolineato che la vasca del combustibile del reattore numero 3 “è andata, secondo immagini recenti. Non c’ è combustibile così. La vasca di combustibile del reattore numero 3 è andata. Dov’ è finita?”.

Giovedì, il segretario del capo di gabinetto giapponese, Yukio Edano, ha detto che l’attuale zona di evacuazione di 20 chilometri intorno all’impianto potrebbe essere allargata a causa del fatto che i parametri precedenti erano stati istituiti in base ad un’esposizione a breve termine.

“Gli ordini attuali di evacuazione si applicano alle zone in cui le persone sono in pericolo di avere ricevuto 50 millisievert [di esposizione cumulativa]. Ora stiamo cercando di capire cosa fare in altre aree dove, con l’esposizione prolungata, la gente possa ricevere tale quantità”, ha detto Edano.

Una quantità pari a 50 millisievert è il limite di esposizione annuale di un lavoratore di un impianto nucleare.

“Le regioni che il governo giapponese ha evacuato sono state dichiarate a lungo termine, e queste sono regioni di diverse centinaia di chilometri quadrati e stanno trovando fulcri locali ancora più distanti”, ha detto Ramana ad Al Jazeera, “Ci sarà una zona intorno a Fukushima, che sta per essere dichiarata inadatta ad essere abitata dall’uomo per decenni. La stessa cosa accadde a Chernobyl”.

Olson è d‘accordo e crede che l’area di evacuazione obbligatoria debba essere ampliata.

“Duecentomila persone sono, in questo momento, state sgomberate dalle loro case”, ha detto, “Ma il governo deve ampliare l’area di evacuazione. Molta di quell’area, a nord e ad ovest, diventerà di interdizione permanente, e questo vuol dire che nessuno potrà tornare a casa. Ci sarà una vasta area in cui nessuno tornerà a casa”.

Gestire la ‘sicurezza’ con grano salis

Documenti recentemente divulgati mostrano che le autorità di regolamentazione degli Stati Uniti dubitano che alcune delle centrali nucleari della nazione siano in grado di sopportare un disastro simile a quello di Fukushima.

I membri della Commissione di Regolazione del Nucleare (NRC) hanno messo in discussione i piani di back-up per mantenere i sistemi di raffreddamento in caso di black-out delle fonti principali di energia elettrica, ed un memo risalente a luglio 2010, valutante la centrale nucleare “Peach Bottom” dell’Exelon Corporation a Delta, in Pennsylvania, concludeva che i piani di emergenza, “non sono stati, in realtà, revisionati per assicurare che riusciranno a ridurre gli incidenti gravi”.

L’esperto nucleare Edwin Lyman ha detto a nome dell’Unione di Scienziati Preoccupati, “Mentre [i regolatori] e l’industria nucleare stanno rassicurando gli americani che non c’è nulla di cui preoccuparsi … viene fuori che, in privato, gli esperti analisti del NRC non sono così sicuri”.

Forse rispondendo alla domanda di Olson sul combustibile scomparso dalla vasca del reattore numero 3 di Fukushima, il documento suggerisce che frammenti di combustibile nucleare delle vasche di combustibile esaurito, poste sul reattore, sono saltate in aria “fino ad un miglio di distanza dalle unità” durante una delle prime esplosioni d’idrogeno avvenute nelle centrali.

Questa espulsione di materiale radioattivo potrebbe indicare la presenza di un danno alle vasche radioattive molto più esteso di quello comunicato inizialmente.

Ramana, il fisico della Princeton University, è sicuro di quello che è necessario accada nell’industria nucleare per correggere questa miriade di problemi potenzialmente catastrofici.

“Come minimo bisognerebbe fermare tutte le costruzioni nucleari finché non avremo un’idea più chiara su quello che è accaduto a Fukushima e che problemi sono insorti”, ha detto, “Anche se i reattori si sono spenti come erano stati progettati a fare, il problema è stato raffreddare l’acqua. A Chernobyl, ci sono voluti anni per capire meglio quello che è accaduto. E fino a che non faremo questo, tutte le costruzioni dovrebbero essere sospese”.

Ramana indica un altro problema – quello della costruzione di svariati reattori nello stesso posto.

“Ci sono sei reattori nello stesso posto, a Fukushima, e quello che è accaduto è che tutti quanti sono stati colpiti da una causa comune, lo tsunami. Abbiamo anche visto che quando ci sono state esplosioni d’idrogeno in un reattore, questo ha colpito anche il combustibile esaurito di un altro reattore, così abbiamo problemi legati ad effetti incrociati. Quindi, quando uno ha cominciato ad essere fuori controllo, ha impedito che fossero prese le misure d’emergenza necessarie in altri reattori. Costruire, dunque, reattori multipli nello stesso posto è una cattiva idea, e dovrebbe essere fermata”.

Ha detto che incidenti precedenti come Chernobyl e Three Mile Island sono stati congedati dall’industria nucleare. “Chernobyl è stato attribuito ad errori di operatori sovietici ed operatori con una cattiva formazione, etc.” ha detto, “Così la convinzione per molti anni è stata che, finché utilizziamo i reattori occidentali ad acqua leggera, siamo perfettamente al sicuro”.

“Ora, tuttavia”, ha aggiunto, “Fukushima ha cancellato completamente quell’idea. Ci diranno che i nuovi reattori sono più sicuri e questo deve essere considerato con grano salis”.

Un Obama nucleare

L’amministrazione Obama ha proposto l’autorizzazione di 36 miliardi di dollari di garanzie sui prestiti federali per far ripartire la costruzione di centrali nucleari negli Stati Uniti.

L’operatore nucleare “Exelon Corporation” è stata tra i donatori più grandi della Campagna di Barack Obama, ed è una dei maggiori datori di lavoro in Illinois, dove Obama era senatore. L’azienda ha donato oltre 269 mila dollari per le sue campagne politiche.

Obama ha anche nominato John Rowe, CEO dell’Exelon, per la sua commissione Blue Ribbon sul futuro dell’energia nucleare americana.

L’Illinois, dove Obama ha cominciato la sua carriera politica, ottiene circa la metà della sua elettricità dall’energia nucleare, più di qualunque altro stato.

Al momento è fornita di 10 reattori in funzione disposti su sei siti. La Centrale Nucleare di Quad-cities, situata sulla riva del fiume Mississippi, è una centrale GE Mark 1, con la stessa progettazione e più o meno la stessa età dei reattori di Fukushima.

Olson ha detto che anche con i limiti di esposizione alle radiazioni definiti dal governo giapponese ed Americano, “continuiamo ad avere cancro in eccesso”.

Dice che è troppo presto per dire se le ricadute di Fukushima possano essere paragonate a quelle generatrici di cancro del disastro di Chernobyl, dove due terzi dei cancri in eccesso si sono verificati fuori dalla zona bielorussa.

“Stiamo creando zone di sacrificio radioattivo sul nostro pianeta”, ha detto, “E queste zone resisteranno per centinaia di migliaia di anni, e la nostra genetica ne sarà influenzata. Le radiazioni ionizzanti, soprattutto quando assimilate all’interno dei nostri corpi, randomizzano Dna… così, quando le cellule si danneggiano, comincia il cancro. Ed ogni singola volta si verifica un’esposizione alla radiazione, si verificano cancri addizionali”.

Olson ha anche sottolineato che c’è poco che Tepco possa fare per prevenire il diffondersi delle radiazioni della centrale di Fukushima nell’ambiente.

“Tutta quell’acqua radioattiva che stanno trattenendo verrà diluita e rilasciata nell’aria. L’acqua si disperderà sotto forma di vapore radioattivo o deflusso, e finirà nel nostro ambiente poiché non vi è altro posto dove metterlo. Lo trattano come se la diluizione fosse la soluzione, ma più la diffondi e più i tessuti umani ed animali ne saranno esposti e più cancro si genererà”.

Dahr Jamail
Fonte: http://english.aljazeera.net
Link: http://english.aljazeera.net/indepth/features/2011/04/20114812554680215.html
9.04.2011

Traduzione per www.comedonchisciotte.org a cura di FEY

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