FONTE: ICEBERGFINANZA.SPLINDER.COM
In un’epoca globalizzata dove la condivisione di successi o sconfitte è spesso quasi totale, dopo la socializzazione delle perdite, la socializzazione delle tasse, oggi abbiamo anche la socializzazione nucleare. E’ affascinante notare alcuni analisti e commentatori che si ingegnano a raccontarci che in fondo una centrale in più o una in meno non cambia il nostro destino perché le nuvole non hanno confini e quindi bisogna essere realisti e pragmatici e che quindi si può continuare a costruire altre centrali magari più solide e sicure, come se la sicurezza non fosse un’opinione di fronte all’avidità dell’uomo.
A parte le idiozie di un certo numero di poveri esaltati, a Fukushima si sforzano ormai da tempo di raccontare al loro popolo e al mondo intero che in fondo il pericolo è limitato e che qualcuno sta esagerando.
TOKYO – Fa davvero paura l’ultima misura della radioattività nelle acque del Pacifico, davanti al reattore 2 della centrale nucleare di Fukushima. Infatti, in corrispondenza dello sbocco del sistema in cui sabato scorso è stata scoperta una falla, i quantitativi di iodio131 rilevati superano 7,5 milioni di volte i valori normali. Questi dati abnormi e perciò agghiaccianti li ha forniti la Tepco, il gestore dell’impianto, e sono relativi a campioni prelevati prima del rilascio in mare di 11.500 tonnellate di liquidi contaminati, iniziato due giorni fa. Sempre secondo la più grande utility asiatica i valori di cesio 137 sono 1,1 milioni di volte superiori ai limiti consentiti. In serata, però un annuncio della Tepco, la compagnia che gestisce la disastrata centrale nucleare giapponese, secondo la quale è stata tappata la falla dalla quale usciva acqua altamente radioattiva del reattore n.2 di Fukushima Repubblica.
L’acqua contaminata che la Tepco sta riversando in mare 3 è invece 100 volte superiore alla norma. Lo scopo di questa operazione è quello di liberare il bacino di stoccaggio per far posto all’acqua ancor più contaminata che fuoriesce dalla turbina del reattore numero 2, dove le barre di combustibile sono parzialmente fuse. A mezzogiorno di ieri, già 3.430 tonnellate di liquidi radioattivi erano stati fatti defluire nell’Oceano.
Anche se il gestore degli impianti rassicura che la contaminazione delle acque marine non comporterà alcun rischio per la salute dei cittadini, il governo nipponico ha frettolosamente varato una stretta sui controlli di pesce e frutti di mare, resi ancora più urgenti dall’assenza di una normativa in materia. Da ieri, dunque, il limite massimo di iodio radioattivo nel pescato non dovrà eccedere i 2.000 becquerel al chilo. Una decisione che è stata anche presa dopo che pesci contaminati sono stati trovati in acque molto a sud dei reattori danneggiati.
Non che cambi molto la situazione, la radioattività te la becchi di sopra, di sotto, di fianco, in ogni modo, ma se qualcuno ha un attimo di tempo è pregato di segnalare a quei poveri e criminali gestori dell’impianto nucleare giapponese di come funziona la Natura di cui va in onda una rappresentazione qui sotto, ovviamente accomunando l’idea che di qualunque cosa si tratti o di pesce o di carne o di verdura, in fondo non vi sarà alcun rischio per la nostra salute.
Qualche analista dei mercati finanziari ha detto che la reazione dei mercati alla tragedia giapponese è stata esagerata e scomposta. Idiota!
Fonte: http://icebergfinanza.splinder.com
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6.04.2011