FONTE: REPUBBLICA.IT
Milano, 7 dic. – ‘Mi dispiace che le manifestazioni qui fuori rischiano di creare un danno all’immagine del Paese’. Cosi’ il ministro per i Beni culturali, Dario Franceschini, arrivando al Piermarini per assistere alla Prima della stagione, commenta i tafferugli che ci sono stati all’esterno del Teatro alla Scala.
‘Centinaia di migliaia di persone – ha aggiunto – stanno decidendo se venire a Milano durante l’Expo e anche agli appuntamenti alla Scala in quei mesi. Si rischia di creare un danno di immagine ed anche economico’. ‘La Scala – ha voluto sottolineare il ministro – e’ una eccellenza. Tutto il mondo guarda quello che avviene qui’. .
Fonte: www.repubblica.it
7.12.2014
Poi a nessuno, men che meno i "ricchi" amano che gli si dia fastidio.
Come si può far capire a questi fenomeni che da sempre all’estero si percepiscono ovunque, in modo esplicito, due Italie ben distinte.
Povero Franceschini, a furia di cambiare spacciatore si è fuso il cervello, sempre che ne abbia mai avuto uno. Dopo 40 anni di regolari manifestazioni in occasione della prima della Scala, il nostro imbecille si accorge di quanto succede……mio dio….ma siamo ridotti così male?
Il ministro Franceschini commenta la reazione sacrosanta delle vittime del massacro sociale inflitto loro da anni: "Queste proteste recano un danno all’immagine del paese".
Tradotto dalla neolingua collaborazionista vuol dire: dovete farvi ridurre all’indigenza senza fiatare, mentre noi arraffiamo oltre il possibile e lucriamo non solo sull’Expo 2015 degli scandali e della collusione tra politica e mafia, ma persino sull’immigrazione che incentiviamo in ogni modo, dato che rende più del traffico degli stupefacenti.
Le dittature del secolo scorso oggi sono dipinte come il male assoluto, ma almeno erano meno subdole.
" Le dittature del secolo scorso oggi sono dipinte come il male assoluto, ma almeno erano meno subdole."
" Crepate di fame in silenzio e senza rompere i coglioni " .
Povero imbecille di un Franceschini non si accorge che l’onda che sta montando da lontano è uno Tsunami .
L’unica risposta seria è organizzarsi per prendergli la sedia e con il potere farci qualcosa di buono, non serve a niente protestare se non hai una controparte politica che recepisca il messaggio.
Franceschini: l’opportunismo più bieco fatta (pseudo)persona.
Franceschini: vergognati
Ricorda molto il "Non hanno pane ? Mangiassero brioches" di una certa regina che poi, se ben ricordo, finì alla ghigliottina ….
Invece il bubbone mafia romana scoppiato di recente, che ha portato fra parentesi all’arresto di alcuni compagni di partito di Franceschini, e’ un vero e proprio toccasana per l’immagine dell’Italia.
L’unico vero danno all’immagine del paese è il fatto che dei perfetti pidioti come il nostro franceschini siano diventati ministri.
Sono molto individualista, ma in questo caso non trovo nemmeno un briciolo di argomentazione per non associarmi al giudizio: Franceschini è un idiota.
Lasciando stare che proteste di questo tipo è fin troppo facile prevedere aumenteranno, in vigore e intensità, senza però (credo) prendere una piega realmente rivoluzionaria, perchè ci vorrebbe una situazione geopolitica minima sufficiente per sorreggerla. Attualmente non c’è (almeno per l’Italia).
Ma i sogni son sogni ed è giusto lasciarli scorrazzare per prati di fantasia.
Lasciando stare che dopo Genova, il messaggio per chi protesta da parte di chi Governa è evidente ben oltre ogni possibile posizione politica e discussione raziocinante, cioè che l’unica protesta di piazza permessa legalmente è quella che non ha conseguenze politiche per chi Governa.
Lasciando stare che la scollatura tra politica e cittadinanza interessa solo le aree democratiche e liberali (che ridere neh?! pensare che la libertà l’abbiamo esportata poi dov’è possibile sgozzarla con calma) e che la politica è in questo momento completamente unilaterale, autarchica, egemone e militarizzata, vanitosamente imposta con la forza demoniocratica.
A casa mia si chiamava dittatura elitaria, per fortuna nostra casa mia non conta "na ciulla".
Lasciando stare il regresso civile, la miseria dialettica, la tenebra morale dell’ignoranza prepotente, l’ignobile prevaricazione che disperde le forze salvifiche in mille rivoli e frena il ritmo del rinnovamento della forma di protesta, con il risultato di gonfiare a dismisura la frustrazione.
Insomma, lasciando perdere tutte le ragioni ragionevoli, Franceschini ha ragione: le proteste civili che da quanto il mondo è civile non sono mai state pacifiche o prive di danno per chi Governa, leggi le celebrate 5 giornate di Milano o tu internauta che sbandieri "prezzolati happy days", rovinano l’immagine della casta, cioè dei servi della élite.
Che deve poter difendere la propria residua leadership davanti al padrone estero, altrimenti che gli porta se non lagnanze? Che gli serve a quelli di laggiù sapere che i politici come Franceschini non riescono a controllare la protesta? Perché quando lo scrivo mi viene in mente la cupola mafiosa descritta dal team antimafia? Ovviamente e per fortuna sono solo impressioni.
Franceschini penso teme quel che si può immaginare: se le truppe private in qualità di polizia pubblica sbarcano in territori europei per "fare politica dal basso", meglio anticipare il danno e far finta che la polizia locale o semi-locale ancora conti qualcosa e prenda ordini dalla politica servile. Si tiene buono il drago di carta (il mercato) distribuendo ancora qualche smartphone agli straccioni e ci si mette in fila per salvarsi il culo quando non sarà più permesso neppure quello.
Ma forse non è così, ammetto pure di non conoscere Franceschini e anche di essere così vile da non volerlo neppure conoscere. Mi basta il suo ruolo, la poltrona che scalda, per non riuscire a trattenermi dal provare per lui immensa pena.
Franceschini, per fartela non vado all’Expo!
Ha ragione Franceschini. E’ una questione di buona educazione. Non si protesta,e basta. Come non ci si mettono le dita nel naso. Ma insomma.