DI GUY MCPHERSON
countercurrents.org
Al giornalista Edward R. Murrow viene attribuita questa espressione: “Solo perché la tua voce raggiunge l’ altra parte del mondo non vuol dire che sei più saggio di quando raggiunge solo la fine del bancone”. Murrow conosceva la potenza della televisione nel disinformare le masse. Questa strategia ha funzionato brillantemente su tutti i fronti, ma mai in modo pronunciato come nel caso del cambiamento climatico. Cercare “equilibrio” nella ‘idiot box’ significa presentare due facce per una questione unilaterale finché non è troppo tardi per affrontare la crisi.
È troppo tardi. Alla fine di giugno 2012 gli Stati Uniti avevano assistito ai 18 mesi più caldi mai registrati. I fenomeni estremi sono arrivati: “Quel tipo di caldo torrido che eravamo abituati a provare una volta ogni 20 anni adesso lo proveremo ogni due”.
Anche se il sole si raffredda, il record delle temperature massime supera quello delle temperature minime in rapporto 2 a 1 nell’ ultimo decennio, invece del 1 a 1 previsto. Nel 2012 si è raggiunto il 9 a 1.
Anche scienziati del mainstrem, nei loro articoli scientifici, hanno finalmente notificato che l’ acidificazione degli oceani minaccia le specie marine a basso rischio di estinzione. In un futuro molto prossimo le barriere coralline spariranno. Pensate alla miseria che abbiamo portato al mondo, mentre violentiamo, saccheggiamo e deprediamo i gloriosi doni del pianeta per fare qualche dollaro in più per comprare del cibo sciroppo di fruttosio che ci sta uccidendo e giocattoli che ci solleticano. I negazionisti prendano nota: “Solamente il recente riscaldamento dei primi 2300 piedi dell’ oceano corrisponde all’ energia sprigionata della detonazione per ogni secondo negli ultimi 40 anni di una bomba come quella lanciata su Hiroshima”. Questo “notevole riscaldamento può essere spiegato solo con l’ emissione dei gas serra da parte dell’ uomo”.
Secondo sensori elaborati, queste emissioni di gas serra sono responsabili dell’ aumento di 1°C in New England dall’ inizio della rivoluzione industriale (qua la rappresentazione grafica). Le piante rivelano una storia terribile, indicano che le temperature medie nella regione sono aumentate di 2.4 C durante lo stesso periodo. Se vi fidate delle piante più dei sensori umani, come faccio io, questa sola statistica è sufficiente ad indurre la disperazione.
Il caos climatico è solo una piccola parte della grande storia, sebbene sia tra i fenomeni pronti a causare la nostra estinzione nel giro di una sola generazione. Oltre a scatenare il caos climatico abbiamo dato il via alla Sesta Grande Estinzione, e ci crogioliamo per la sua accelerazione come un ulteriore segno di progresso. Inoltre continuiamo a sostenere la follia di una popolazione umana in continuo aumento su un pianeta sempre più sovrappopolato, surriscaldato e depauperato. Il degrado ambientale procede rapidamente mentre noi scambiamo il vivo suolo con smartphone, aria pulita con computer veloci, acqua potabile con televisori ad alta definizione, cibi sani con veleni industriali, la contentezza con l’ ebbrezza, una decente comunità umana con campi di sterminio gerarchici, e la vita con la morte.
Nel frattempo, condanniamo chi dice la verità mentre cerchiamo di corrompere i governi per la leadership. In un impero di bugie la verità è un tradimento, così non protestiamo contro i governi che spiano e poi uccidono i loro cittadini. Le persone, in gran parte convinte di essere consumatori invece di cittadini, continuano a cercare una guida tramite la televisione e nutrimento da falsi cibi OGM, tutto mentre cercano la felicità nell’ ebbrezza piuttosto che nell’ introspezione.
Il mio cuore è vicino al punto di rottura. L’ essere umano industrializzato ha distrutto ogni aspetto del pianeta, con tutta la gioia che ci si aspetterebbe da un maniaco omicida. Non pensiamo a quello che facciamo. Se si pensasse, non lo faremmo. O forse, guidati da una cultura di follia promossa dai nostri contemporanei, lo faremmo ugualmente.
Anch’io sono sicuramente colpevole. Allontanandomi dall’ impero non vuol dire che abbia fatto abbastanza per mettere fine alla serie di omicidi di sistemi viventi meglio nota come civiltà industriale. Come ho scritto in precedenza, “Ho paura del cambiamento, ho paura di incassare i miei crediti. Ma ho paura anche di rimanere. Il pensiero di continuare a guardare, da solo, il mondo ferito mi fa crescere il terrore. Ho paura di perdere la generosità della natura, come se l’avessi in pugno. Ho paura di perdermi nel comfort”.
Ossessionato dalla meraviglia e dalla bellezza della natura e riconoscendo a pieno che i miei sforzi sono insufficienti, l’amarezza adombra la mia schiacciante e debilitante tristezza. Come posso essere (stato) così egocentrico? Quali danni irreparabili ho commesso?
Maledite il televisore, e poi sparategli. Non è molto, anzi, è troppo poco e troppo tardi. Ma è un inizio terapeutico per una rivoluzione necessaria.
Sento la natura scivolare via dalla mia portata mentre corriamo per distruggere ogni specie sulla terra. Senza una soluzione decente, la mia mente vaga fra tristezza e follia, fra realtà e la disperazione indotta dalla realtà stessa. Può uno scienziato morire di crepacuore?
Che strada percorrere.
Se il silenzio è la musica perfetta allora stiamo per avere il pianeta (musicalmente) perfetto. Ma dubito che saremo contenti del silenzio mentre scivoliamo uno per uno nell’ abisso dell’ incoscienza.
Guy McPherson
Fonte: www.countercurrents.org
Link: http://www.countercurrents.org/mcpherson170712.htm
17.07.2012
Traduzione a cura di REIO per www.comedonchisciotte.org