La Redazione di ComeDonChisciotte.org riceve e pubblica il comunicato stampa del FISI – Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali – con il quale viene dichiarato lo Stato di Agitazione Nazionale in opposizione al D.L. 24/2022, che prevede, anche in assenza dello Stato di Emergenza, il mantenimento di inaccettabili discriminazioni e che introduce i presupposti di modificazioni contrattuali per i lavoratori del comparto scuola e sanità.
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Spettabile Presidente del Consiglio dei Ministri.
Spettabile Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali
Spettabile Ministro della Salute.
Spettabile Commissione di Garanzia per l’attuazione della
legge sullo sciopero bei servizio pubblici essenziali.
e.p.c. Organi di stampa
Oggetto: stato di agitazione nazionale, richiesta di raffreddamento
del conflitto ai sensi della vigente normativa.
La Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali ha effettuato più volte scioperi generali e settoriali nel mondo del lavoro pubblico e privato aventi ad oggetto le limitazioni di diritti costituzionalmente rilevanti riguardanti il diritto alla salute soggettiva, il diritto al lavoro ed alla retribuzione in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
Premesso
che lo stato di emergenza deliberato dal Consiglio dei Ministri il 31 gennaio 2020, terminerà il 31 marzo 2022; che, come riportato dal Ministero della Salute “dal 1° aprile sarà possibile per tutti, compresi gli over 50, accedere ai luoghi di lavoro con il green pass base (vaccinazione, guarigione, test). Dal 1° maggio l’obbligo di green pass verrà eliminato”;
che con il D.L. 24/2022, in vigore dal 25 marzo 2022, resta vigente l’obbligo di inoculazione del vaccino fino al 31 dicembre 2022 con la sospensione dal lavoro in caso di inadempimento per: gli esercenti le professioni sanitarie; lavoratori negli ospedali; RSA.;
che con il D.L. 24/2022, in vigore dal 25 marzo 2022, si prevede unicamente per il personale docente ed educativo una disciplina particolareggiata per quanto attiene allo svolgimento della prestazione lavorativa, ovvero che per il personale docente ed educativo “la vaccinazione costituisce requisito essenziale per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni da parte dei soggetti obbligati” e che il mancato adempimento dell’obbligo vaccinale, “impone al dirigente scolastico di utilizzare il docente inadempiente in attività di supporto alla istituzione scolastica”;
che, venute meno tutte le motivazioni dello stato di emergenza ritenuto illegittimo da molti tribunali, non è possibile per rigor di logica mantenere limitazioni del diritto al lavoro ed alla retribuzione ed imporre obblighi sul diritto alla salute individuale “ab aeternum”;
che i dati AIFA parlano di decine di migliaia di eventi avversi gravi ( circa 15.000 fino ad ottobre di quelli autodenunciati dai cittadini), di 16 morti vaccino correlate certificate, di 758 casi segnalati fatali e con oltre 100.000 eventi avversi che narrano di una soglia di rischio che – rispetto alla pericolosità del virus attualmente residuale – non giustificano il continuare delle imposizioni all’obbligo (surrettizio) per particolari professioni (sanitari) e l’allontanamento dalle mansioni specifiche di talune altre professioni ( Docenti);
che anche nel periodo di assenza di personale Sanitario e Docente non vaccinato, i casi di contagio nelle scuole sono proseguiti con numeri significativi;
che giungono notizie da parte di Medici di Base che il diritto alla libertà professionale (articolo 4 del Codice Deontologico dei Medici), definito “diritto inalienabile del medico”, e che si esplicita con “l’esercizio professionale del medico è fondato sui principi di libertà, indipendenza, autonomia e responsabilità…senza sottostare a interessi, imposizioni o condizionamenti di qualsiasi natura” viene messo in discussione continuamente da “Commissioni” sovraordinate e sottoposto ad attività giudiziarie continue ( controlli da parte di NAS) impedendone , di fatti, ogni libertà , indipendenza , autonomia e responsabilità nel valutare serenamente – in caso di patologie di rilievo dei propri assistiti – se sottoporre gli stessi a vaccinazione o consigliarne l’uso. La quale cosa appare di una gravità assoluta;
che tutto ciò impone una visione diversa oltre gli obblighi e le limitazioni dei diritti dei lavoratori;
pertanto
la Federazione Italiana Sindacati Intercategoriali
nell’indire lo stato di agitazione generale di tutto il pubblico impiego e della sanità e della scuola privata ed accreditata, chiede alle S.V. in indirizzo l’attivazione delle procedure di raffreddamento del conflitto previste dalla legge 146/90 così come modificata dalla 83/00 e dagli accordi ARAN.
In ultimo la F.I.S.I. preavvisa che, decorsi i termini previsti dalla legge 146/90 così come integrata dalla 83/00 e dagli accordi nazionali, considererà a norma di legge il tentativo di conciliazione espletato e passerà alla formale ulteriore proclamazione dello sciopero per come prima meglio esplicitato.
Distinti saluti.
Qui il PDF FISI – Stato di Agitazione Nazionale
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Massimo A. Cascone, 31.03.2022