Qualche giorno fa, esattamente giovedì 21 aprile, la Commissione Europea e l’AIE – International Energy Agency – hanno pubblicato un vademecum dal titolo “Fare la mia parte: come risparmiare denaro, ridurre la dipendenza dall’energia russa, sostenere l’Ucraina e aiutare il pianeta”, che dovrebbe veramente far rabbrividire letteralmente chiunque.
In base a quanto scritto al suo interno, mai come adesso così palesemente, i nostri leader sono riusciti a trovare la scusa giusta per poter legare la crisi militare a quella climatica, dando vita ad un miscuglio imbarazzante di suggerimenti e pseudo previsioni, che tra le righe fanno trasparire una sola verità: dovete abbassate i vostri standard di vita.
In base ai consigli partoriti da questi “esperti” infatti, per poter mettere Putin alle strette bastano poche e semplici mosse.
Prima di tutto regolare diversamente il termostato a casa, quindi più freddo in inverno e più caldo in estate, limitando sia i termosifoni che i condizionatori. In particolare, secondo la Commissione Europea, la temperatura media di riscaldamento all’interno delle case dell’UE è attualmente superiore a 22°C in inverno, ma si potrebbe vivere benissimo con una temperatura fissata a 19° o 20°C, basta un maglione in più e tutto si risolve.
Una mossa che, nonostante possa non costare troppo in termini di abitudini per chi può permetterselo (non ovviamente anziani e bambini), sicuramente è molto contestabile sul piano del contrasto alla strategia bellica di Putin; ma non è finita qui (magari…).
Tra le altre idee geniali partorite per cambiare il paradigma energetico c’è la riduzione della velocità sulle strade extraurbane: riducendo di 10 Km/h la velocità di crociera media infatti, Bruxelles ci fa sapere che possibile ridurre la spesa per il carburante di circa 60 euro l’anno; praticamente un risparmio così minimo che non so superando quale imbarazzo siano riusciti a scrivere ciò.
Ma le indicazioni sull’utilizzo dell’auto non finiscono qui, con i soliti consigli a condividere il viaggio con amici e parenti, piuttosto che viaggiare in solitaria, e dove possibile usufruire della bicicletta o dei mezzi di trasposto pubblico (quando funzionano aggiungerei). Insomma raccomandazioni ottime per un maggiore senso civico che nulla però hanno a che fare con la guerra ad est. Va da se che chi non ha i requisiti per usufruire del trasporto pubblico, poichè non si è piegato alla volontà inoculatrice degli ultimi due anni, oggi può ancora far finta di niente e prendere la macchina, ma vedremo domani cosa succederà…già non vi volete vaccinare, poi volete prendere pure l’auto e inquinare? ma allora non avete capito nulla!
Infine arriva anche il collegamento con il lock down e le sue conseguenze. Come infatti scritto nel documento, lavorare da casa almeno tre giorni a settimana potrebbe contenere la spesa per la benzina di circa 35 euro al mese. Ben 420 euro in un anno che forse solo a chi è già sottopagato e non lavora sicuramente in smart working potrebbero cambiare minimamente la vita.
A condire il tutto di sana presa in giro per i cittadini europei, le dichiarazioni della vicepresidente della Commissione Margarethe Vestager, che, augurando meno docce e lavaggi a tutti, ha affermato qualche settimana fa: “Controllate le vostre docce e quelle dei vostri figli adolescenti. E quando chiudete il rubinetto dite: Prenditi questa Putin!”
Signore e signori ecco come il vecchio continente si proietta nel futuro. E se non avete ancora capito l’antifona, ve la ripeto: o decidete di lottare o abbassate i vostri standard di vita; un’altra strada non c’è.
Massimo A. Cascone, 25.04.2022