” Quando uno sta vincendo sembra che sia invincibile. Per sempre.”
– George Orwell
Parole veramente sagge che si possono ben adattare alla malriposta attuale fiducia nel dollaro.
La Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication (SWIFT), che supporta il sistema bancario globale, ci dice che il dollaro è la valuta più usata nella stragrande maggioranza dei commerci globali. E, come suggerisce Orwell, sono in molti a dare per scontato che solo perché il dollaro oggi sia la valuta più importante, lo potrà restare per sempre.
Non potrebbero sbagliarsi di più. In passato ci furono altre valute a dominare i commerci per centinaia di anni.
Poi, anche l’ hyperpyron fu abbandonato per il ducato veneziano. Successivamente peso de ocho spagnolo d’argento divenne la valuta di riserva standard dominante, tanto che ebbe corso legale negli Stati Uniti fino al 1857.
Nel 1860, la sterlina inglese era la valuta di riserva principale del mondo e serviva per la negoziazione di oltre il 60% del commercio mondiale.
Le valute di riserva vanno e vengono. Così sarà per il dollaro. Ma questa non è una novità.
È già abbastanza negativo che il debito USA sia il più grande di quello di ogni altra nazione mai esistita nella storia del mondo o che il dollaro stia rapidamente degradandosi per colpa di una piccola elite bancaria.
Ma chi sta realmente inchiodando il coperchio sulla bara del dollaro è la continua spaventosa arroganza che il governo USA sta mostrando particolarmente con il suo bullismo nei confronti delle banche estere.
La Banca BNP è stata accusata a Ginevra di aver finanziato il commercio con l’Iran. Non importa che fare affari con l’Iran sia perfettamente legale per le banche svizzere, dopo tutto, questo paese è uno dei principali partner commerciali della Svizzera in Medio Oriente.
Il problema è che la BNP ha violato un ordine esecutivo (# 13622), valido dal 2012 , emesso da Barack Obama , che impone alle aziende non statunitensi di applicare le sanzioni previste per gli Stati Uniti.
L’arroganza è davvero travolgente. Non si tratta nemmeno di una vera legge, è solo un ordine, un regio decreto esecutivo emesso dal POTUS, da applicare nel nome del re.
E anche se fosse una legge vera e propria, su quali basi il governo Usa potrebbe pretendere di avere la competenza per regolamentare le banche estere? Nessuno.
Ma questo non impedisce che il governo Usa lo imponga.
Il “FATCA” è un altro chiaro esempio, una legge distruttiva come un terremoto, approvata nel 2010, che impone tutta una serie di requisiti di conformità, previsti negli Stati Uniti, che devono essere applicati dalle banche estere, dalle banche di paesi esteri.
L’unica ragione per cui gli Stati Uniti sono in grado di cavarsela e imporre questi comportamenti è il fatto che il dollaro (e quindi il sistema bancario statunitense) sia tanto importante per il business globale degli altri paesi.
Ma la pazienza è esaurita e le cose stanno cominciando a cambiare.
Il governo cinese sta rapidamente allentando i controlli sul renminbi per far aumentare il suo status di valuta di riserva e cominciare a competere con il dollaro. E il resto del mondo si sta adattando e coglie la palla al balzo.
La prova è chiara. Secondo lo SWIFT, il renminbi cinese oggi è la seconda valuta nel commercio globale, avendo superato anche l’euro.
A Londra, gli scambi in renminbi, lo scorso anno, sono aumentati del 50% arrivando a 25,3 miliardi di dollari al giorno. E tutti i sintomi fanno capire che questa crescita continuerà.
La Banca Centrale di Singapore ormai paga interessi sulla “overnight del renminbi”. Società russe si stanno preparando a pagare i loro conti esteri in renminbi e anche la Banca Mondiale ha appena emesso il suo primo prestito obbligazionario denominato in renminbi.
Sta succedendo. E sulla base dei dati, è assolutamente ovvio … quasi per tutti, ma non per il governo degli Stati Uniti.
Uno Shock. Questa realtà è diventata tanto evidente quasi a tutti … tranne che al governo americano.
E leggendolo mi è venuto in mente un’altra grande citazione di Orwell –
Fonte: http://www.sovereignman.com
18.06 2014
Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte comedonchisciotte.org e l’autore della traduzione Bosque Primario.